Aveva
chiesto più volte di poter lasciare la catena di montaggio per andare alla
toilette.
Un
lavoratore della Sevel di Atessa, in provincia di Chieti, è stato costretto a
urinarsi addosso perché gli è stato impedito di andare in bagno.
L’episodio
è stato denunciato dal sindacato Usb, che ha poi proclamato un'ora di sciopero.
L’azienda
sta svolgendo verifiche interne e l’accaduto è stato confermato da diverse tute
blu. Lo stabilimento Sevel di Atessa fa parte del gruppo FCA (Fiat Chrysler
Automobiles), ed è il più grande d’Italia e tra i primi in Europa per
dimensioni.
Un fatto gravissimo che lede la dignità del lavoratore vittima dell'episodio e quella di tutti i lavoratori in generale. Pretendiamo che situazioni simili non si ripetano mai più" scrive l’Usb di Chieti.
Un fatto gravissimo che lede la dignità del lavoratore vittima dell'episodio e quella di tutti i lavoratori in generale. Pretendiamo che situazioni simili non si ripetano mai più" scrive l’Usb di Chieti.
Può accadere ed accade, ed
è spesso fonte di grande malessere quel doversi trattenere; l’umiliazione di dover
chiedere e anche implorare; il sentirsi
da meno degli altri come un peso per una normale necessità biologica.
Chi lavora lo sa;
specialmente quando il proprio lavoro è legato per successione al lavoro degli
altri e la tua assenza interrompe il ritmo.
I lavoratori spesso hanno chiesto al posto di
una sola pausa lunga, qualche pausa in più anche molto breve, e le aziende
hanno spesso risposto picche.
I robot non pisciano e non cacano; certo prima
o poi ci sostituirete tutti con loro, ma fino ad allora rispettateci.
Qualche altra passata storia di infortuni nello stesso
stabilimento
La nostra umanità disconosciuta e svilita la dobbiamo ai sindacati e ai loro tradimenti. Mio padre, umile operaio, stracciò la tessera del sindacato e nel farlo era disperato perchè aveva capito la direzione che stava prendendo.
RispondiEliminaChe possiamo fare?
Beh tu qualcosa, e anche più, la stai facendo. Grazie.
Il sindacato per chi lavora è essenziale ed era comprensibilissima la disperazione di tuo padre; se il sindacato non c'è o ha tradito occorre ricominciare a costruire una nuova organizzazione sindacale. Certo è difficile ricominciare ma non c'è altra soluzione. In alcuni luoghi di lavoro la presenza attiva dei lavoratori ha un po' rivitalizzato la stessa CGIL, in altri casi non si ci è riusciti e si è dovuto ricorrere ai comitati di base o altre forme, in ogni caso è necessario. ciao
Elimina