sabato 27 febbraio 2016

Reddito di cittadinanza, ben venga la Puglia


Avviato un esperimento di reddito di cittadinanza a Livorno;  e cominciano subito ad attaccare i supercritici del PD.

Il governatore Emiliano vuole avviare un esperimento di reddito di cittadinanza in Puglia, e cominciano subito ad attaccare i supercritici del movimento 5 stelle.

Giorni addietro ne aveva cominciato a parlare timidamente di reddito di cittadinanza  il ministro Poletti;  e questo blog l’ha invitato a fare, e a fare presto.


Il reddito di cittadinanza non è una partita di pallone , è una necessità sociale urgente per far fronte alla povertà generata dalla disoccupazione, specie quella disoccupazione che non ha alcuna forma di tutela.  Tutti quelli che possono contribuire per un dibattito costruttivo lo facciano;  e chi comincia ad operare va incoraggiato a proseguire. 

lunedì 22 febbraio 2016

Niente welfare non sei inglese


Uno dei punti dell’accordo tra Gran Bretagna e Ue, per scongiurare uscita della Gran Bretagna dall’Europa, riguarda i lavoratori e il welfare.
Quello che ha ottenuto Camerun  è di poter limitare l’accesso ai benefici del welfare agli emigrati provenienti dagli altri paesi europei. 
 Da ora in avanti  un cittadino italiano, danese o bulgaro che si trasferisca in Inghilterra non avrà più diritto ad accedere automaticamente ai benefici del welfare: ci vorranno non meno di quattro anni, allungabili fino a sette, per ottenere sussidi di disoccupazione e assegni familiari. Questi ultimi, poi, da uguali per tutti diventano su misura: nel caso che il lavoratore comunitario abbia lasciato i figli nel paese di origine, la sovvenzione sarà legata al costo della vita del paese dove abitano i figli.
Sul suolo britannico i lavoratori ai fini del welfare saranno discriminati tra britannici e no. Questa eccezione che al momento vale per la Gran Bretagna può aprire la stura per altre prossime discriminazioni in altri paesi.
 Gli inglesi si lamentavano per un grande afflusso di migranti (specie dai paesi dell’est europeo) che trovavano conveniente andare a risiedere in Gran Bretagna solo al fine di ottenere l’accesso al welfare britannico.
 Occorre, in questo frangente,  ricordare che in Italia il welfare generalizzato a tutti i disoccupati non esiste;  e che l’Italia, bontà sua,  tratta parimente male disoccupati italiani ed europei. Così male,  al punto che tanti disoccupati italiani lamentano di essere trattati peggio degli extracomunitari.
Nota personale: ho un figlio emigrato a Londra, quando ha avuto qualche difficoltà i soldi glieli ho mandati io (pensionato) dall’Italia;  non abbiamo mai chiesto una sterlina alla Corona Britannica. Francesco Zaffuto

PRIMA DI QUESTO NUOVO ACCORDO LA NORMATIVA
L’assegno di sostegno cui hanno diritto quanti siano privi di contributi e non abbiano risparmi monetari superiori a una somma che spazia (secondo le circostanze individuali) dalle 5.500 alle 16.000 sterline (circa 6.350-18.400 euro). Nel dettaglio, si tratta: 1) di un versamento settimanale che parte da un minimo di 70 euro; 2) dell’esenzione dalle imposte comunali e sul reddito; 3) dell’esenzione del ticket per qualsiasi prestazione sanitaria, medicine incluse; 4) del rimborso del canone di affitto dell’abitazione. 
Il sostegno non ha tempi di scadenza. Un ulteriore vantaggio è indubbiamente rappresentato dal fatto che l’assegno di sostegno non ha termine di scadenza e per di più spetta anche a chi (britannico o cittadino comunitario) sia in cerca del primo lavoro nel Paese. Inoltre, i tempi per la concessione dell’assegno di solito non superano i sette giorni

lunedì 15 febbraio 2016

Robot: lavorare tutti lavorare meno


Ad accendere nuovamente la scintilla del dibattito è Moshe Vardi, esperto di informatica della Rice University di Houston, in Texas. Al convegno della Società americana per l'avanzamento delle scienze in corso a Washington ha tracciato uno scenario quasi apocalittico: entro il 2045 i robot potranno sostituire l'uomo nella maggior parte delle attività lavorative, portando la disoccupazione sopra la soglia del 50%.

''La tecnologia che stiamo sviluppando porterà davvero benefici al genere umano?'', domanda Vardi snocciolando i dati sugli ultimi progressi nel campo dell'intelligenza artificiale. ''La risposta tipica è che se le macchine faranno il nostro lavoro, allora avremo più tempo libero per fare ciò che ci piace, ma non penso che sia una prospettiva allettante. Credo che il lavoro sia essenziale per il benessere dell'uomo''.
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sabato 13 febbraio 2016

Disoccupazione: aspettando Godot


Gli ultimi dati di disoccupazione relativi al Dicembre 2015 hanno mostrato una lieve battuta d’arresto all’11,4% rispetto all’11,3% del novembre 2015. Soottolinea l’Istat che rispetto a dicembre 2014 si registra comunque un calo di 0,9 punti percentuali. Le persone in cerca di occupazione sono 2.898.000, in aumento di 18.000 unità su novembre (+0,6%) e in calo di 254.000 unità su dicembre 2014 (-8,1%). Gli occupati a dicembre calano di 21.000 unità rispetto a novembre 2015 (-0,1%) attestandosi a quota 22.470.000. Rispetto a dicembre 2014 si registrano 109.000 occupati in più (+0,5%). L’Istat segnala che il dato di dicembre risente del calo dei lavoratori indipendenti (-54.000) compensato solo in parte dall’aumento dei dipendenti, in particolare permanenti (+31.000). Il tasso di occupazione (56,4%) rimane invariato rispetto a novembre. L’Istat spiega che a dicembre il tasso di disoccupazione risulta pari all’11,42% arrotondato all’11,4% mentre quello comunicato a novembre all’11,3% è stato rivisto all’11,3501 e quindi arrotondato nelle serie storiche all’11,4%.
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martedì 9 febbraio 2016

Giustizia per Raffaele


Il 31/03/15 mio fratello Raffaele Tirali ha avuto un incidente sul lavoro mentre lavorava al Chesa Chantarella a St. Moritz in Svizzera, mentre spostava un frigorifero è stato schiacciato da quest'ultimo all'interno del montacarichi.
La Procura Svizzera ci ha liquidati dicendo che mio Fratello se l'è cercata e non ci sono colpevoli per la sua morte. Mio fratello stava lavorando, non era al bar a bere una birra...
Il 10 febbraio la causa verrà archiviata come un suicidio... Non permettiamolo. Chiediamo Giustizia e verità... E che il caso non venga chiuso come se mio Fratello si fosse suicidato.

martedì 2 febbraio 2016

Reddito di cittadinanza e la versione Poletti


Dopo due anni di governo Renzi,  che ha sbomballato denaro in tutte le direzioni, e senza un minimo di criterio,  il ministro Poletti pensa che si possa affrontare il problema della povertà. Problema  che doveva essere la priorità iniziale di un governo fin dal primo giorno del suo insediamento.
 In un paese con gli alti livelli di disoccupazione  e con circa 4 milioni di poveri era quella la priorità, e per due anni l’hanno ignorata.  Ora,  visto che: si muovono Comuni e Regioni (almeno a parole: Lombardia, Basilicata, Livorno …) verso l’ipotesi di reddito di cittadinanza, e si avvicinano le elezioni amministrative,  arriva il ministro Poletti con una sua proposta sul reddito di cittadinanza; proposta  che dovrebbe iniziare a concretizzarsi nel 2017.
A parte come possano sopravvivere i senza reddito da qui al 2017; veniamo alla sua proposta: l’ipotesi è di 320 euro al mese a chi non ha redditi, non ha lavoro ed ha figli. In pratica quello che lo stesso Poletti spende in caffè  deve bastare a sostenere una famiglia.
Comunque,  ministro Poletti,  benvenuto tra quelli che queste cose le dicono da diversi anni, e si ricordi che occorre fare in fretta e bene. (f.z.)
Nella foto la ricevuta della raccomandata che questo blog inviò a Poletti sin dal suo insediamento  a questo link il contenuto

L’intervista di Poletti a Repubblica

lunedì 1 febbraio 2016

Svizzera Referendum sul reddito cittadinanza

In Svizzera si voterà  per un referendum che prevede l'approvazione di uno stipendio minimo garantito ad ogni cittadino pari a circa 2.230 euro mensili.  Sempre secondo la proposta, ogni bambino dovrebbe ricevere 130 euro a settimana.
Si andrà alle urne il 5 giugno
 Il piano, proposto da un gruppo di intellettuali, potrebbe rendere il Paese il primo al mondo a pagare un mensile a tutti i suoi abitanti indipendentemente che essi lavorino o no.
Duemila e duecento euro in Svizzera sono la soglia della sopravvivenza, gli stipendi medi sono molto più elevati e di conseguenza tale reddito minimo di cittadinanza non può influire come un incentivo ad abbandonare il lavoro. Una recente inchiesta dell’Istituto Demoscope, che ha intervistato di 1076 cittadini svizzeri, rivela  che solo un terzo  pensano che un reddito di cittadinanza porterebbe portare all’abbandono del lavoro.
 L'iniziativa non è stata accolta con molto entusiasmo tra i politici di destra e sinistra e sarà  osteggiata dalle componenti politiche. La battaglia referendaria  si annuncia difficile, ma è un momento importante per discutere di ciò in tutta l’Europa: in una società sempre più automatizzata e sempre più espulsiva dal mondo del lavoro in qualche modo occorre trovare una nuova forma di welfare.