Una soluzione rivoluzionaria arriva
dall’Università di Palermo.
Con
l’acqua di mare si può produrre energia elettrica sfruttando gli impianti
di dissalazione. Energia pulita a basso costo e a impatto ambientale zero, che
al contrario di quella eolica o solare non ha bisogno della presenza di vento o
luce diurna per essere prodotta.
È il risultato della ricerca condotta da un gruppo di studiosi del dipartimento di Ingegneria dell’Università di Palermo – i professori Giorgio Micale, Michele Ciofalo e Onofrio Scialdone, gli ingegneri Andrea Cipollina e Alessandro Tamburini, insieme con numerosi assegnisti di ricerca, dottorandi e tesisti – che ha prodotto il primo prototipo sperimentale per la produzione di energia elettrica da acque di salina e acqua di mare con la tecnologia di elettrodialisi inversa.
È il risultato della ricerca condotta da un gruppo di studiosi del dipartimento di Ingegneria dell’Università di Palermo – i professori Giorgio Micale, Michele Ciofalo e Onofrio Scialdone, gli ingegneri Andrea Cipollina e Alessandro Tamburini, insieme con numerosi assegnisti di ricerca, dottorandi e tesisti – che ha prodotto il primo prototipo sperimentale per la produzione di energia elettrica da acque di salina e acqua di mare con la tecnologia di elettrodialisi inversa.
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La
considerazione che si può fare è che investire nella ricerca oltre a dare
lavoro ai ricercatori è la premessa per lo sviluppo di altro lavoro; un lavoro che può arrivare migliorando l’ambiente, e il meridione ha tutte le energie umane per un nuovo tipo di
sviluppo.
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