domenica 24 giugno 2018

Un’Italia di vecchi con giovani senza lavoro

Dal Rapporto annuale Istat 2018.

 La popolazione totale diminuisce per il terzo anno consecutivo di quasi 100mila persone rispetto al precedente: al 1° gennaio 2018 si stima che la popolazione ammonti a 60,5 milioni, con 5,6 milioni di stranieri (8,4%). L'Italia è il secondo paese più vecchio del mondo: 168,7 anziani ogni 100 giovani.

Se si sommano le persone che nel 2017 erano disoccupate con le forze lavoro potenziali, ovvero coloro che sono disposti a lavorare ma non cercano attivamente impiego o non sono immediatamente disponibili, si arriva a poco più di sei milioni di individui, in calo rispetto ai 6,4 milioni del 2016.

il Sud non ha ancora recuperato i livelli pre-crisi. E ancora, al Mezzogiorno la quota di giovani 15-29enni che non studiano e non lavorano, conosciuti con l'acronimo inglese di Neet, è più che doppia rispetto a quella dell'Italia settentrionale. I Neet seppure in calo, a 2,2 milioni nel 2017, sono ancora il 24,1%, dal 16,7% del Nord al 34,4% del Sud.

In un decennio la mappa del lavoro è cambiata e 
il lavoro manuale segna una decisa contrazione: tra il 2008 e il 2017 sono scesi di un milione gli occupati classificati come "operai e artigiani" mentre si contano oltre 860 mila unità in più per le "professioni esecutive nel commercio e nei servizi", in cui rientrano gli impiegati con bassa qualifica che potrebbero essere ribattezzati come i 'nuovi collettivi bianchi'. Lo rileva l'Istat. E ancora, se nell'industria si sono perse 895mila unità nei servizi se ne sono guadagnate 810mila.

 La cerchia di parenti e amici è anche decisiva nel trovare e non solo nel cercare un impiego: lavora grazie a a questo ''canale informale'' il 47,3% (50,6% al Sud) contro il 52,7% che l'ha ottenuto tramite annunci, datori di lavoro agenzie, concorsi.

La
 ripresa del mercato del lavoro iniziata nel 2014 "è andata consolidandosi nel 2017" con un aumento di occupati stimati nella contabilità nazionale di 284.000 unità sul 2016 a fronte dei 324.000 in più registrati nell'anno precedente. Il monte ore lavorate nel 2017 ha raggiunto quota 10,8 miliardi di ore, ormai vicino al recupero del livello pre-crisi (11,5 miliardi nel 2017). La dinamica salariale invece è rimasta contenuta con le retribuzioni contrattuali per dipendente cresciute solo dello 0,6% in linea con il minimo storico registrato nel 2016.

venerdì 8 giugno 2018

Amazon deve assumere 1300 interinali; lo dice l’Ispettorato del Lavoro

Amazon ha sforato le quote per l'utilizzo di ''lavoratori somministrati'' e ora dovrà assumere 1.300 'interinali' che potranno chiedere la stabilizzazione dal primo giorno del loro utilizzo. La decisione è dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro con un accertamento nei confronti della società Amazon Italia Logistica.


Il contratto di somministrazione di lavoro a tempo indeterminato (c.d. staff leasing) è stato recentemente modificato dal Decreto Legislativo n. 81/2015, che ha esteso tale istituto a qualsiasi ambito di attività e tipologia di lavoratori, con un solo limite di tipo quantitativo. Lo staff leasing, infatti, potrà essere utilizzato nel limite del 20% rispetto al numero di lavoratori assunti a tempo indeterminato in forza presso l’utilizzatore alla data del 1° gennaio dell’anno in cui viene a stipularsi il contratto. Tale percentuale potrà essere oggetto di modifica da parte della contrattazione collettiva applicabile dall’utilizzatore.
https://www.cliclavoro.gov.it/NormeContratti/Contratti/Pagine/Contratto-di-somministrazione-di-lavoro.aspx

giovedì 7 giugno 2018

Messincena con funerale di Marchionne per la Cassazione è motivo di licenziamento


La pantomima  teatrale con funerale di Marchionne, inscenata dai lavoratori in lotta,  per la Cassazione è motivo di legittimo licenziamento. I cinque operai della Fiat di Pomigliano erano stati reintegrati al lavoro dalla Corte d’appello di Napoli , la Fiat ha fatto ricorso in Cassazione e la Cassazione ha dato ragione alla Fiat stabilendo che la pantomima teatrale inscenata davanti ai cancelli travalicava “i limiti della dialettica sindacale".
Le sentenze di certo si applicano, ma si possono anche criticare: una cosa è una pantomima teatrale con un finto funerale per Marchionne ed altra cosa ben più grave è la perdita definitiva del lavoro. Il lavoro è per un operaio motivo di sostentamento e di vita e rischia veramente la sua vita con la perdita del lavoro, altro che funerale teatrale.
Uno dei lavoratori dopo aver appreso la sentenza che lo lasciava definitivamente senza lavoro è arrivato al gesto disperato di cospargersi di benzina nel tentativo di darsi fuoco.  E’ stato salvato dai servizi di sicurezza e il Ministro Di Maio è andato a visitarlo in ospedale.

martedì 5 giugno 2018

Soumalia Sacko sindacalista assassinato


Soumaila Sacko ci ricorda i tanti sindacalisti che nella storia d’Italia hanno pagato con la vita per la loro lotta in difesa dei diritti dei lavoratori.
Non era un ladro Solumalia Sacko,  insieme a due suoi connazionali stava prendendo delle lamiere per realizzare una copertura per una baracca; materiale abbandonato di una fabbrica abbandonata da anni.
 Soumaila Sacko, migrante maliano di 29 anni sempre in prima fila nelle lotte dell’Unione Sindacale di Base per i diritti sindacali e sociali dei braccianti. Soumaila è stato ucciso da una delle fucilate sparate da sconosciuti da una sessantina di metri di distanza. Volevano ridurlo al silenzio.