martedì 31 marzo 2015

DISOCCUPAZIONE febbraio risale al 12,7%

Nonostante gli sforzi per fare apparire  il bicchiere mezzo pieno, i dati comunicati dall’Istat per febbraio parlano di un nuovo aumento della disoccupazione che si posiziona al 12,7%., rispetto al 12,6% del mese precedente.

lunedì 30 marzo 2015

L’Italia che riparte e …

L’Italia che riparte e … sempre quella storiella del bicchiere …
Nei primi due mesi del 2015 sono stati attivati 79 mila contratti a tempo indeterminato, il 38,4% in più rispetto ai primi due mesi del 2014". Lo ha detto il ministro del lavoro Giuliano Poletti. L'annuncio era stato anticipato dal premier Matteo Renzi che aveva parlato di un aumento "a doppia cifra" rispetto all'anno precedente: "E' il segnale che l'Italia riparte".
Il fatturato nell'industria diminuisce a gennaio dell'1,6% rispetto a dicembre, con una flessione dello 0,9% sul mercato interno e del 3,1% su quello estero. Lo rileva l'Istat che parla di un calo ''abbastanza importante'' dopo il risultato positivo di dicembre (+1,4% su mese e +0,9% su anno). Su base annua la riduzione di gennaio è del 2,5%.
Anche gli ordinativi si riducono del 3,6% rispetto a dicembre e del 5,5% rispetto a gennaio 2014. Più in dettaglio, il fatturato cala su base mensile del 13,6% per l'energia, del 2,2% per i beni strumentali e dello 0,4% per i beni di consumo, mentre aumenta dello 0,3% per i beni intermedi.

Vale la pena sempre  di ricordare al Ministro Poletti che in Italia  3,6 milioni di persone non cercano impiego ma sarebbero disponibili a lavorare; e sommando i disoccupati che cercano il lavoro, si superano i 6,6 milioni di persone senza lavoro.

lunedì 9 marzo 2015

gravi conseguenze per mancati rimedi

Arezzo, 5 marzo 2015 – «Aveva 53 ANNI, da agosto non riscuoteva lo stipendio e domenica ha deciso di farla finita, lasciando la moglie, disoccupata, e quattro figli. Siamo spiazzati e preoccupati». Raccontano così Alessandro Mugnai, segretario provinciale della Cgil e Nicola Innocenti, della Fillea dello stesso sindacato, la tragica fine di un operaio cortonese.
«Non mi vergogno di usare la parola eroe per questa persona – continua Mugnai –  attaccato al lavoro, un operaio esemplare. Il 3 febbraio l’azienda per la quale lavorava, una ditta edile, è stata dichiarata fallita. Gli spettva la cassa integrazione ma da agosto non riceveva più nulla e lo sportello anticrisi della Provincia non anticipa le somme per questo tipo di ammortizzatore sociale. Il fatto  tragico è che ci sono circa 3 mila lavoratori in tutta la provincia  che condividono la stessa sorte: da sei mesi non si è più visto un euro».
«Arezzo è la terza provincia in Toscana per numero di ore di cassa in deroga. Una parte consistente di persone che l’anno scorso erano cassintegrati adesso è in mobilità: finiscono gli ammortizzatori sociali e si rimane senza lavoro. La storia dell’operaio morto suicida getta luce su chi avrebbe anche il paracadute della cassa in deroga ma che, in pratica, non ha uno stipendio su cui contare davvero».



Per un Governo era la cosa più urgente: dare una mano a chi non ha un lavoro e nessun reddito.

domenica 8 marzo 2015

8 marzo 2015

8 marzo 2015: fino ad ora abbiamo avuto il maschio progresso e la femmina guerra,
aspettiamo le donne pace e speranza
http://cronachedicolori.blogspot.it/

martedì 3 marzo 2015

che c'azzecca Presidente!?

Che c'azzecca Presidente!?
"E' abbastanza sorprendente: se facciamo da soli siamo 'dittatorelli', se facciamo i decreti siamo antidemocratici, se facciamo i ddl non siamo abbastanza spediti, siamo in ritardo. Si tratta di un dialogo surreale. Diamoci pace e troviamo una via di mezzo". Sulla scuola il governo ha ascoltato i cittadini e ora non compie "nessun passo indietro: stiamo semplicemente mostrando di essere i più trasparenti e pronti al confronto possibile", aggiunge.
"Ci sono le condizioni perché il Parlamento possa legiferare, in tempo non sufficiente ma non biblico, possa legiferare senza la necessità di strumenti di urgenza", ha detto Renzi: "Passiamo la palla al Parlamento", ha aggiunto. "Il confronto sia sereno", ma sapendo che "l'ostruzionismo" bloccherebbe le assunzioni. (da Ansa)
Che c'azzecca Presidente!
Una cosa è l''assunzione di precari che aspettano (alcuni da più di un decennio) che si può fare per Decreto e un'altra cosa è la riforma delle carriere dei docenti, e tutto il resto delle chiacchiere sulla buona scuola che necessitano di un intervento del Parlamento visto che la scuola è materia della Costituzione di questa Repubblica. Intanto va salvato quel poco di buono che già esiste nella scuola,

Disoccupazione i dati gennaio 2015

 La disoccupazione in Italia scende al 12,6% a gennaio 2015 rispetto al dato dicembre 2014 del 12,9%. Altro dato diffuso Un dato positivo dall'Istat è quello che ha chiuso ufficialmente il conto per il 2014 con una rilevazione al 12,7%, il peggior dato annuale da quando se ne tiene traccia e cioè dal 1977.
 Per il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, quello di gennaio è un "risultato incoraggiante dopo anni di caduta".  
Vale la penda di ricordare che questo debole risultato positivo sta a fronte di: sei milioni e seicentomila persone in Italia stanno a riposo forzato, non si tratta di pensionati ma di persone in età lavorativa: la metà di queste persone continua a cercare lavoro e si considerano disoccupati, l’altra metà non cerca più un lavoro perché ha perso pure la voglia di cercarlo e vengono chiamati tecnicamente inattivi.