sabato 29 novembre 2014

L’EUROPEO CAMERUN

L’europeo Camerun, che da poco si è rincuorato dalla possibile scissione della Scozia,  dice che gli immigrati in Gran Bretagna sono troppi; e quando dice questo ci mette dentro anche gli immigrati europei e i circa 550 mila giovani italiani che hanno scelto il suo paese per migliorare il loro destino.  Camerun pensa  all’introduzione di misure che permettano di non garantire il welfare ai cittadini di altri paesi europei per i primi 4 anni di residenza e di rimpatriare chi è disoccupato da oltre sei mesi.
Dimentica l’europeo Camerun che tanti immigrati,  europei e non,  hanno scelto il suo paese “obtorto collo” per imparare l’inglese,  e che tanti portano anche quattrini al suo paese.  Essere europei quando conviene e non esserlo quando non conviene è lo sport più praticato dai politici europei (italiani compresi).
 Riguardo al welfare, come italiani, non abbiamo niente da insegnare a Camerun, visto che ancora non lo abbiamo ipotizzato neanche per gli italiani; il nostro presidente Renzi ci sta provando, ma intanto l’unica cosa sicura e che si chiamerà con due parole inglesi Jobs Act.
 Riguardo al trovare lavoro c’è da dire che né  Camerun e né Renzi ipotizzano un collocamento ordinato con qualche regola data alle aziende.
 Qualche regola sul collocamento darebbe ai cittadini del proprio paese qualche garanzia nel trovare lavoro e farebbe diminuire quella tensione che si sta cominciando a creare tra lavoratori immigrati e disoccupati del paese ospitante.
29/11/2014 francesco zaffuto

Immagine – il gallo di Trafalgar Square

venerdì 28 novembre 2014

ad ottobre 3 milioni e 400 mila disoccupati

ritorna a salire la disoccupazione  al 13,2% in ottobre, tre milioni e 400 mila disoccupati + 90.000 in un solo mese. Lo comunica l'Istat nelle stime. Si tratta del massimo storico, il valore più alto sia dall'inizio delle serie mensili, gennaio 2004, sia delle trimestrali, ovvero dal 1977 (ben 37 anni fa). Il tasso di disoccupazione sorpassa così la soglia del 13%, a settembre infatti si era fermato al 12,9% (dato rivisto dall'Istat, rispetto al 12,6 precedentemente comunicato).
Altri dati su

immagine – Malevic il quadrato nero


PRECARI E SENTENZA UE, QUALCHE PRESISAZIONE IN Più

La Sentenza UE è sicuramente una vittoria della lotta portata avanti in tanti anni dai precari della scuola ,  ma se ci  si vuole rivolgere a un Tribunale italiano  per l’esecutività della sentenza è necessario vedere a quale casistica di precariato si appartiene.  La sentenza non chiude con il problema precariato nella scuola italiana, dice al Governo italiano  che se ci sono i posti disponibili non può ricorrere ad assunzioni a tempo determinato. Quindi è necessario vedere con attenzione quale è il campo di applicazione, non dimenticare che una cosa è l’organico di diritto,  un’alta cosa è l’organico di fatto, ed un’altra cosa ancora è la supplenza per momentanea assenza del docente in carica. Qui il link di un articolo di precisazioni + il link del testo integrale della sentenza + il link del comunicato della Corte UE.
TESTO
COMPLETO DELLA SENTENZA
COMUNICATO
DELLA SENTENZA

Il Zibibbo di Pantelleria nel patrimonio dell’Unesco

La vite ad alberello di uva Zibibbo che caratterizza l'isola di Pantelleria, in Sicilia, entra nella Lista dei patrimoni culturali dell'Umanità. Voto all'unanimità. "Nessun Paese, prima dell'Italia, è mai riuscito ad iscrivere nella Lista una pratica agricola" commenta con soddisfazione da Parigi il comitato che ha proposto la candidatura …… continua a leggere su …….


DOPO IL SUCCESSO INTERNAZIONALE AD AWARDS DEL PARMIGIANO REGGIANO ORA  E’ LA VOLTA DELLO ZIBIBBO. LA DIFESA DELLA QUALITA’ DEI PRODOTTI AGRICOLI ITALIANI E’ FONTE DI LAVORO 

giovedì 27 novembre 2014

PRECARI DELLA SCUOLA LA SENTENZA è ESECUTIVA



Il comunicato della Gilda degli
insegnanti
"Subito
una diffida al Governo e poi, entro dicembre, al via in tutta Italia le
iniziative giudiziarie per la stabilizzazione dei precari. E' questo il piano
di azione deciso dalla Gilda degli Insegnanti dopo la sentenza con cui questa
mattina la Corte di Giustizia europea ha condannato l'Italia per la violazione
della Direttiva 1999/70/CE e giudicato illegittima la reiterazione, da parte
della Pubblica amministrazione, dei contratti a tempo determinato oltre i 36
mesi. Nella diffida indirizzata a Palazzo Chigi e al ministero
dell'Istruzione – spiega l'avvocato Tommaso De Grandis, legale rappresentante
della Gilda nella causa alla Corte europea - verrà fissato un termine breve
entro cui dare esecuzione alla sentenza emessa questa mattina dai giudici di
Lussemburgo, perché vogliamo sapere quando e come l’Esecutivo intenderà
provvedere alla stabilizzazione dei precari della scuola. In seconda
istanza,entro il mese di dicembre, - prosegue De Grandis - verranno impartite
istruzioni operative a tutte le nostre sedi provinciali per intraprendere
iniziative, anche giudiziarie, volte alla stabilizzazione del precariato
pubblico.Le province che hanno già presentato ricorso al giudice del lavoro,
dovranno allegare, a verbale di udienza, la sentenza della Corte di Lussemburgo
e chiedere la disapplicazione delle norme interne che contrastino con la
Direttiva comunitaria”. “Siamo molto soddisfatti – commenta Rino Di
Meglio, coordinatore nazionale della Gilda – perché la sentenza della Corte
europea sancisce una vittoria per il nostro sindacato che dal 2007 ha
intrapreso la strada giudiziaria con ricorsi che richiamavano le norme europee
contro l'abuso dei contratti a termine nel pubblico impiego. Per questa
battaglia non abbiamo chiesto un centesimo ai precari, perché il peso economico
è stato sostenuto interamente dal sindacato che si è costituito parte civile
nel procedimento. Adesso – conclude Di Meglio – ci auguriamo che il Governo,
come ha annunciato nelle linee guida sulla Buona scuola con il piano di
assunzioni dei 148mila precari inseriti nelle Gae, dia rapidamente seguito alla
sentenza dei giudici europei”.

TESTO
COMPLETO DELLA SENTENZA

COMUNICATO
DELLA SENTENZA


mercoledì 26 novembre 2014

Il quadro del Jobs Act

Malevic: bianco su sfondo bianco

Il Jobs Act è stato approvato dalla Camera,  tornerà al Senato per il via libera definitivo e subito dopo inizierà la stesura dei decreti attuativi che daranno la forma finale al provvedimento. In pratica è stata predisposta una cornice, è stato predisposto uno sfondo, è stato predisposto un foglio bianco con delle misure, poi il Governo dovrà scrivere i decreti attuativi dentro tali limiti.
 Provo ad entrare nei diversi aspetti di questo quadro, mi sono permesso di aggiungere qualche nota in viola.
 Cambiano cassa integrazione e ammortizzatori sociali.
Ci saranno modifiche a costo zero perché gli ammortizzatori sociali saranno finanziati dalla progressiva scomparsa della cassa integrazione in deroga.  Il nuovo sussidio di disoccupazione, che si chiamerà Naspi, dovrebbe coprire tutti coloro che perdono il lavoro, compresi i circa 400mila collaboratori a progetto che oggi non hanno alcun sostegno. Il sussidio pare che spetterà  a tutti coloro che perdono il posto e hanno lavorato almeno tre mesi. I dettagli saranno elencati dai decreti attuativi, ma pare che nelle intenzioni del governo la Naspi durerà la metà dei mesi lavorati negli ultimi 4 anni per un massimo di due anni e al massimo sei mesi, invece per i lavoratori atipici. Se ciò non basta per ritrovare trovare lavoro: l'idea è quella di aggiungere un assegno di disoccupazione a tutela di chi esaurisce la Naspi: un sussidio che dovrebbe essere garantito solo a chi si trova in condizioni di effettivo bisogno sulla base dell'Isee.
Siamo di fronte a un sussidio di disoccupazione ben limitato, che non si può considerare universale, e con una fonte di finanziamento limitata. Certo le risorse che erano disponibili per l’operazione 80 euro non ci sono più, e il Governo per la megariforma chiamata Jobs Act va a grattare il fondo del barile della cassa integrazione.
Agenzia unica e garanzia giovani.
 Agenzia unica federale che dovrà servire a sviluppare la "Garanzia per i Giovani" chiesta dalla Ue che ha invitato tutti gli Stati membri ad assicurare ai giovani con meno di 25 anni un'offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato, tirocinio o altra misura di formazione, entro 4 mesi dall'uscita dal sistema di istruzione.
Attenderemo i decreti attuativi ma fino ad ora Garanzia Giovani è servita a ben poco e le nuove premesse son sono di ampie vedute.   C’è da considerare che con questi anni di crisi i giovani sono invecchiati è hanno superato i trenta anni anche senza aver iniziato un lavoro. Sono necessarie liste di collocamento pubbliche legate a un qualche obbligo di assunzione dato alle aziende almeno per il 50%, e lavori socialmente utili promossi da Stato ed Enti locali per i disoccupati in sussidio di disoccupazione.
Contratto unico di lavoro a tutele crescenti e articolo 18.
Riduzione della giungla dei contratti di lavoro, oggi ne esistono circa 40, e introduzione di un  contratto unico a tempo indeterminato e a tutele crescenti. Come cresceranno tali tutele lo vedremo nei decreti attuativi, attualmente possiamo vedere quali saranno le possibili modifiche all’art. 18. Il lavoratore sarà incoraggiato a non fare ricorso al giudice con  "buonuscite" più ricche. Se ricorre potrà avere un reintegro in caso di licenziamento discriminatorio o in caso di licenziamento disciplinare, se la misura disciplinare non risulta adeguata ai fatti accaduti. Se il licenziamento avviene per motivi economici dell’azienda, non ci sarà reintegro ma solo un indennizzo più o meno cospicuo a seconda degli anni di lavoro.
Anche in questo caso occorrerà attendere i decreti attuativi, ma già si possono prevedere gli effetti. Quale azienda ha mai esplicitato i motivi discriminatori? In futuro per ogni licenziamento si cercheranno giustificati motivi economici. Se i motivi economici sono difficoltà economiche dell’azienda sono comprensibili, ma se i motivi economici sono una qualsiasi ristrutturazione aziendale siamo solo alla ricerca di un maggior profitto o a un camuffato motivo discriminatorio.  Se il giudice non può reintegrare per fasulli motivi economici in effetti si introduce un libero licenziamento.
Controllo a distanza.
Riordino del controllo a distanza "sugli impianti e sugli strumenti di lavoro".
Tema che può entrare in contrasto con la tutela della privacy: può essere utile se trattasi  se trattasi di mappatura degli strumenti aziendali e per intervenire nelle difficoltà  della posizione del dipendente; può essere una forma di violazione della privacy   se diventa una telecamera sulla testa del lavoratore e lo sorveglia ovunque vada. Anche qui i dettagli verranno disciplinati dai decreti attuativi e occorre fidarsi del Governo. 
Maternità e ostacolo alle dimissioni in bianco  
La delega prevede l'introduzione universale dell'indennità di maternità e il diritto per le lavoratrici madri parasubordinate all'assistenza anche in caso di mancato versamento dei contributi da parte del datore di lavoro. Per contrastare la pratica delle cosiddette "dimissioni in bianco" sono previste "modalità semplificate per garantire data certa nonché l'autenticità della volontà del lavoratore in relazione alle dimissioni o alla risoluzione consensuale del rapporto di lavoro"
Finalmente e raramente qualcosa di buono
Ferie solidali.
Viene data, infine, ai lavoratori la possibilità di cedere parte delle loro ferie annuali retribuite a colleghi con figli minori malati gravi.
Un po’ come dire: noi non vi diamo un gran che ma  se volte essere solidali tra di voi ve lo permettiamo. Grazie!
Ora dobbiamo attendere i decreti attuativi. Informazioni e commenti non sono certo esaustivi, ma era necessario un primo esame veloce.
26/11/2014 francesco zaffuto

lunedì 24 novembre 2014

La piena occupazione è possibile e auspicabile

L’economista Hyman Minsky, che ha insegnato all’università di Bergamo ed ha lavorato nel 1978 con il Centro Studi Confindustria di Guido Carli, è stato uno dei primi promotori dei programmi di lavoro garantito. Secondo Minsky, il migliore strumento per sviluppare una strategia di piena occupazione che non porti all’instabilità, all’inflazione e alla sperequazione del reddito è la creazione di un’ente che sia disposto ad assumere tutti coloro che vogliono e siano in grado di lavorare. Si tratta quindi di creare una domanda infinitamente elastica di lavoro ad un salario di base, prefissato dal governo, che non dipenda dalle aspettative di profitto di breve e lungo periodo del settore privato. Solo il governo infatti può separare la capacità di offrire un impiego dalla profittabilità attesa di questo investimento.
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domenica 23 novembre 2014

alla Nestlè effetti deterrenti del Totem


L’articolo 18, oltre ad avere effetti nella sua applicazione, ha soprattutto effetti di deterrenza, basta guardare questo recente esempio:
una lavoratrice posta sul suo profilo facebook  un post poco gradito dai superiori della sua azienda, viene licenziata, il sindacato evidenzia la mancanza di giusta causa, l’azienda ci ripensa  ed annulla il licenziamento.

Oggi è così perché c’è l’art. 18, che con un linguaggio denigratorio viene chiamato “totem”,  se si annullano tutti gli effetti di questo “totem”, l’azienda potrebbe semplicemente dire “non ci servi” senza aggiungere altra motivazione. E se la motivazione economica non può essere sottoposta al giudizio del giudice ai fini del reintegro  qualsiasi licenziamento discriminatorio può essere fatto utilizzando  una motivazione economica. 

sabato 22 novembre 2014

lo sciopero e le parole

Tremendo! Landini ha offeso gli elettori del PD. Landini si scusa e precisa
Renzi parla dei lavoratori che intendono scioperare e dei loro sindacati in modo sprezzante,  non si scusa e tira avanti per la sua strada
Ma a parte le parole occorre guardare ai fatti:
uno sciopero a chi lo fa costa la trattenuta sullo stipendio.
Lo sciopero è una scelta difficile per il lavoratore ed anche per il sindacato che deve giustificare al lavoratore il motivo di una scelta così dura.
Presidente Renzi, se vuole dire la sua al sindacato lo faccia pure, ma abbia la compiacenza di rispettare coloro che per protesta sono disposti a farsi trattenere una giornata di paga in questi tempi di magra.
Chi sciopera non può essere considerato come un abbindolato dal sindacato.

Lei, Presidente Renzi, ha il dovere di ascoltare i lavoratori in sciopero  nelle loro rappresentanze sindacali, dopo potrà fare la strada che crede;  non può dire che uno sciopero non serve a nulla, perché lo sciopero è la forma pacifica di lotta più difficile. 
francesco zaffuto

immagine - Quarto stato - Giuseppe Pellizza da Volpedo

venerdì 21 novembre 2014

CALL CENTER personale in sciopero

Quando risponde un call center la risposta può arrivare da un altro mondo. Una gestione selvaggia che tiene precari migliaia di lavoratori vittime di periodiche ristrutturazioni, dopo anni di lavoro licenziati perché sono sempre precari. Nuovi appalti, nuove speculazioni e un call center che opera in Italia vi risponde dalla Tunisia o da un altro mondo



giovedì 20 novembre 2014

LA SALUTE DELLE ESPORTAZIONI

Per i dati relativi alle esportazioni l’Italia registra un miglioramento
A settembre 2014 l’avanzo commerciale è di 2,0 miliardi (rispetto a 0,7 miliardi del settembre 2013)
Nei primi nove mesi dell'anno l'avanzo commerciale raggiunge 28,2 miliardi (era 19,0 miliardi nello stesso periodo dell'anno precedente) 
L'aumento congiunturale dell'export è sostenuto dalle vendite verso i mercati extra Ue (+4,1%), mentre l'export verso l'area Ue è in flessione (-0,7%).

Sono dati contraddittori rispetto alla recessione,  ma rivelano che se ci sta domanda la produzione italiana può ricominciare a riprendersi. I beni prodotti in Italia (nel loro complesso) sono appetibili per i paesi extraeuropei, lo sono meno per i paesi europei e lo sono ancora meno per il mercato interno.

mercoledì 19 novembre 2014

lavoro per gli over 50, Babbo Natale

Uno su mille degli over 50enni in cerca di lavoro può farcela a guadagnare uno stipendio nel periodo natalizio. Sicuramente i pretendenti saranno tanti e ci sarà una selezione meritocratica.
Ecco un annuncio


sabato 15 novembre 2014

LAVORO, dalla Posta un cattivo esempio

Ci sono dei lavori che per loro natura sono continuativi:  la posta viene sempre inviata,  smistata, consegnata.  E’ uno dei lavori che può rivestire un carattere di stabilità. Le poste italiane, senza una giusta motivazione,  continuano con la pessima abitudine di assumere senza concorso e per alcuni mesi. Il governo Renzi,  che parla di sviluppo dei contratti a tempo indeterminato,  gli dia una regolatina …
Qui, uno degli ultimi bandi postali del giugno 14
Faccia in modo Presidente che il prossimo bando per i portalettere sia per contratti a tempo indeterminato.

Chi assume a tempo determinato, senza un giustificato motivo, deve pagare di più il lavoratore perché fa ricadere sul lavoratore il rischio disoccupazione.

martedì 11 novembre 2014

In calo la produzione industriale in Italia


In calo la produzione industriale in Italia – secondo gli ultimi dati ISTAT :
luglio-settembre 2014 la produzione industriale in Italia è diminuita dell'1,1%
nella media dei primi nove mesi dell'anno la produzione è scesa dello 0,5% rispetto allo stesso periodo del 2013.
un calo del 2,9% su base annua e dello 0,9 rispetto al mese di agosto
altri dati su …


immagine – fabbrica da internet

lunedì 10 novembre 2014

Nuova Metro senza autisti

Una volta a bordo tutti in testa al treno per vedere dalla grande vetrata il viaggio nel tunnel e riprendere il tutto con foto o video.  Uàu, che soddisfazione la metro senza autista! Intanto all’inaugurazione del primo tratto  è arrivato il primo guasto:
Nella  nuova Metro C di Roma decolla il Sistema  Driverless  (senza guidatore a bordo) che fa fuori i guidatori dalle nuove linee metropolitane.   Per farlo digerire agli utenti dicono che è ancora più sicuro: perché l’uomo può sbagliare perché ha un cervello umano, la macchina con un cervello automatico no.
 Effettuerà la macchina automatica un intervento di frenata in caso di ostacolo sui binari? Sarà triturato qualche malcapitato o qualche suicida? La pagina di propaganda http://www.metrocspa.it/il-sistema-driverless.asp non lo dice.
 Si è voluto risparmiare sui futuri autisti ma i costi per il completamento finale  della Metropolitana C di Roma pare che si avviano a 6 miliardi  http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/14_novembre_03/metro-c-cantiere-infinito-roma-l-opera-avra-costi-record-8b5fa70e-6325-11e4-bb4b-8f3ba36eaccf.shtml

  La pagina di propaganda  http://www.metrocspa.it/il-sistema-driverless.asp ben descrive le capacità del sistema senza guida di ridurre i costi.  C’è pure una frasetta  così: “Ciò consente, peraltro, di impiegare il personale prevalentemente nell’assistenza ai passeggeri.”    Ma stando alla volontà di risparmiare sui costi è probabile che non ci saranno tante nuove assunzioni e che la metropolitana somiglierà sempre più alla scenografia di quei film thriller angosciosi .
  In futuro questo sistema senza autista sarà applicato anche alle vecchie linee metropolitane  e sono in fase di studio i programmi di riconversione.
 Siamo di fronte ad una nuova espulsione dal lavoro per avanzamento tecnologico, che si aggiunge alla scomparsa degli omini sull’autostrada, alle casse gestite dai clienti nei supermercati, alle pompe di benzina fai da te,  ecc. …
 La logica vorrebbe che venisse  fuori  un beneficio sociale dall’automazione, magari una minima riduzione dell'orario di lavoro, ma la conseguenza pare essere solo la disoccupazione.


domenica 9 novembre 2014

Crema di olio spalmabile

Le ragazze di questa foto hanno inventato un nuovo prodotto, la crema di olio spalmabile, ed hanno vinto un premio. Un augurio a queste ragazze con la speranza che possano fondare un’azienda per promuovere il loro prodotto e creare qualche posto di lavoro in Calabria … qui il link

sabato 8 novembre 2014

GELA, la raffineria diventerà verde

stabilimento Anic di Gela

Con il recente accordo la raffineria di Gela dovrebbe diventare verde (capace di produrre biocombustibili) e i posti di lavoro dovrebbero essere tutti mantenuti.  Spesso questo blog dà notizie cattive, se ce ne sta qualcuna buona tanto meglio …
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-11-06/eni-gela-mise-annuncia-accordo-fatto-raffineria-diventa-green-190510.shtml?uuid=ABDFt7AC

la foto dell'Anic di Gela attualmente ce la presenta molto lontana dal verde

martedì 4 novembre 2014

Operatori del mondo lavoro

“C'è l'idea di fare del mondo del lavoro il luogo dello scontro. L'idea di mettere gli uni contro gli altri gli operatori del mondo del lavoro. È una delle idee - aggiunge - che ha bloccato l'Italia in questi anni. Dividendo magari l'Italia del lavoro e quella dei padroni. Io sono qui a dire che non c'è una doppia Italia. C'è un'Italia una e indivisibile.
Sono frasi pronunciate a Brescia nella, giornata del 3 novembre 2014, da Matteo Renzi  Presidente del Consiglio e Segretario del più grande partito della sinistra.
Se quello che viene prodotto non viene venduto operaio e imprenditore si possono trovare nella stessa barca e arrivare alla disperazione.
Si può negare che un imprenditore sia anche un lavoratore? Certo che no, ma c’è una piccola differenza: l’operaio lavora per il salario e l’imprenditore lavora per il profitto. Se il salario cresce il profitto può anche diminuire.
 Non c’è più il padrone?  Diciamo che esistono più figure:
abbiamo ancora qualche imprenditore che è il padrone in toto di una fabbrica;
abbiamo manager (amministratori delegati e quadri di alto livello) che guadagnano più dei padroni e comandano più dei padroni;
abbiamo azionisti che controllano attraverso i pacchetti azionari tante società e riescono a nominare gli amministratori che vogliono,  e abbiamo tantissimi piccoli azionisti che pensano di essere padroni e che si possono ritrovare con azioni che valgono meno di un pugno di mosche;
abbiamo finanziatori (spesso banche) che possono togliere il finanziamento da un momento all’altro e lasciare le aziende in grave difficoltà;
abbiamo finanzieri che trasferiscono ricchezze ogni giorno in base ad uno scostamento di borsa determinando disastri, e abbiamo anche quelli che si trasferiscono  in paradisi fiscali;
abbiamo anche usurai collusi con la mafia;
abbiamo imprenditori che pagano le tasse e i contributi e imprenditori che evadono, e,  tra gli evasori stessi abbiamo quelli che evadono per sopravvivere e quelli che evadono per aumentare le proprie ricchezze.
Tra gli operai è più semplice: ci sono quelli che guadagnano un po’ di più e quelli che guadagnano poco ma trattasi sempre di salario. Ma la distinzione più grossa è tra quelli che il lavoro ce l’hanno e quelli che non ce l’hanno. Tra quelli che possono percepire un minimo di cassa integrazione e quelli che non percepiscono nulla. Poi ci sono quelli che non sono mai riusciti a trovare un lavoro, quelli che sono disoccupati da giorni e quelli che lo sono da anni, e infine ci sono quelli che se ne sono andati.
La situazione nel mondo del lavoro è complessa, le differenze esistono, gli appelli retorici  non portano da nessuna parte, e non è fondando una nuova ideologia panpatriottica  che si può uscire da questa crisi.
 Si può concordare Presidente con la sua idea di modificare l’IRAP togliendo il peso del costo del lavoro, è una buona scelta; ma Lei si è giocato diversi miliardi per l’operazione 80 euro ed è pronto a giocarsi altri miliardi con il bonus bebè (operazioni elettorali), in pratica ha speso tutti i soldi che potevano servire per fare un primo passo per un welfare generalizzato. Di che cosa sta parlando Presidente quando dice di commuoversi per i disoccupati?

04/11/2014 francesco zaffuto

Il settembre nero della CIG

In settembre sono tornate a salire le ore di cassa integrazione richieste (+43,86%) pari a 104 milioni. Da gennaio a settembre sono finiti in cassa oltre 1 milione di lavoratori di cui più della metà (525.000) a zero ore. In media il reddito degli addetti è sceso pro capite di 5.900 euro da inizio anno pari a una perdita di oltre 3,1 miliardi.
Un Settembre Nero per le crisi aziendali. A preoccupare maggiormente, oltre a uno spaventoso aumento, rispetto ad agosto, delle ore autorizzate di cassa integrazione ordinaria (+265,8%), è il consistente numero di ore richieste di straordinaria che nel mese di settembre raggiunge i 64,3 milioni, un monte ore mai raggiunto dall'inizio della crisi come pure mai raggiunti sono i 104,5 milioni
 tutto su

lunedì 3 novembre 2014

Tissen di Terni non paga ottobre


Avrete lo stipendio di Ottobre se smettete di essere cattivi a Novembre,
questa la decisione della Tissen di Terni comunicata ai lavoratori che lottano per il posto di lavoro, con queste frasi:
«al ristabilimento della necessaria operatività aziendale, l'erogazione delle retribuzioni di ottobre verrà immediatamente effettuata»
Una vera e propria manifestazione di “buona volontà aziendale”.

Lo Stato deve mettersi in testa che la soluzione per le acciaierie passa dalla nazionalizzazione del settore acciaio compresa l’ILVA di Taranto. Se il settore si considera strategico lo si nazionalizzi, si faccia anche la bonifica dei disastri ambientali, si faccia pagare anche chi ha procurato i disastri.

i senza valige e i senza lavoro

 Certo c’è da imprecare se non ti danno la valigia all’aeroporto, pensi che bisogna smetterla con questi scioperi selvaggi, che il viaggiatore va garantito …
Ma vediamo cosa è accaduto …
 La mattina del 2 novembre 14, alcuni addetti di terra Alitalia dell’aeroporto di Fiumicino si recano a lavorare e si accorgono che il loro badge di entrata risultava smagnetizzato,  poi sono stati avvicinati dal personale di sicurezza che gli ha detto di svuotare gli armadietti personali e portar via i loro oggetti personali, erano ormai licenziati. Di punto in bianco senza lavoro. Certo i licenziamenti erano in cantiere, ma saperlo il giorno stesso e mentre ti stai recando a lavorare è un trauma in più.
 Per solidarietà gli altri addetti iniziano uno sciopero bianco …  risultato i viaggiatori senza valige …  risultato di un mondo del lavoro selvaggio …


immagine - valige in aeroporto

domenica 2 novembre 2014

Oscar Wilde, il lavoro e la macchina

Per la Rubrica - idee sul lavoro
Una riflessione di Oscar Wilde sul lavoro e la macchina
Tratto da - L’anima dell’uomo sotto il socialismo
L’opera integrale in lingua inglese su


 Lo Stato deve essere una associazione volontaria per l’organizzazione del lavoro,  il produttore e distributore dei beni necessari alla vita. Lo Stato deve produrre ciò che è utile, l'individuo ciò che è bello. E come ho già detto per la parola “lavoro”  non posso fare a meno di osservare che ai giorni nostri si dicono  una grande quantità di sciocchezze sulla la dignità del lavoro manuale. Non c'è nulla di necessariamente dignitoso nel lavoro manuale, e la maggior parte di esso è assolutamente degradante.  E' mentalmente e moralmente dannoso per l'uomo fare qualcosa in cui non trova alcun piacere, e molte forme di lavoro di lavoro manuale sono attività che in alcun modo possono procurare piacere.  Spazzare strade fangose per otto ore al giorno mentre soffia un vento gelido, è solo un’occupazione faticosa e degradante. Spazzare con dignità mentale, morale o fisica mi sembra impossibile. Spazzare con gioia mi sembra addirittura mostruoso. L'uomo è fatto per qualcosa di meglio che per rimuovere della polvere. Tutti i lavori di questo tipo dovrebbero essere fatti da una macchina, e alla fine senza dubbi sarà così. Fino ad oggi  l'uomo è stato, in una certa misura, schiavo delle macchine, e c'è qualcosa di tragico nel fatto che non appena l'uomo ha inventato una macchina per fare il suo lavoro cominciò a morire di fame. Questo  è, ovviamente, il risultato del nostro sistema basato sulla proprietà e sulla competizione. 
 Un uomo possiede una macchina che fa il lavoro di cinquecento operai, di conseguenza  cinquecento uomini perdono il lavoro, e, non avendo lavoro da fare, diventano affamati e costretti a rubare.   Un solo uomo profitta  della produzione della macchina e la tiene per sé, egli si procura così 500 volte quello che gli spetta e probabilmente, ciò che è molto più importante, guadagna al di là dei suoi bisogni. Se quella macchina fosse proprietà di tutti, ognuno trarrebbe beneficio. Sarebbe un immenso vantaggio per la comunità.
Oscar  Wilde
Immagine – Ritratto di Oscar Wilde di Toulouse Lautrec