lunedì 16 gennaio 2017

Voucher – Boeri e INPS

Qui stralci da una intervista di Repubblica al presidente dell’Inps Boeri

"Sui voucher vedo troppa ipocrisia da parte di chi li demonizza. Vanno corretti, ma non certo cancellati".



I Voucher sono dei "pizzini", come dice la segretaria della Cgil Susanna Camusso?
"No. Non c'è dubbio che c'è stato un abuso dei voucher per le prestazioni temporanee e accessorie e che sono stati utilizzati per finalità molto differenti da quelle che il legislatore si era proposto. Qualche correttivo quindi serve. Ma cancellare i voucher sarebbe davvero sbagliato. Anche perché nel dibattito di questi giorni vedo molta ipocrisia".

L'ipocrisia riguarda la Cgil che contesta i voucher ma poi 
li usa a Bologna per pagare alcune prestazioni di pensionati?
"Dai nostri dati si tratta di un episodio tutt'altro che isolato. Nell'ultimo anno la Cgil ha investito 750 mila euro in voucher; non si tratta quindi né solo di Bologna né solo di pensionati. Anche altri sindacati hanno massicciamente usato questi strumenti, ad esempio la Cisl ne ha utilizzati per un valore di 1 milione e mezzo di euro".

Dei voucher conviene quindi prendere il buono? La loro funzione di far emergere il lavoro nero, come dice chi li vuole?
"Questo era il loro obiettivo accanto a quello di offrire lavoretti a studenti e pensionati. Ma solo un quinto dei percettori appartiene a queste categorie e i voucher sono cresciuti di meno nei settori dove c'è più lavoro nero come tra i collaboratori domestici e in agricoltura".

Come correggere allora il loro utilizzo?
"Si possono imporre dei limiti all'utilizzo mensile anziché annuale dei voucher. Se vediamo che in un mese lo stesso datore di lavoro ha usato lo stesso lavoratore per molte ore con i voucher questo indica la sostituzione di un contratto di lavoro alle dipendenze con i voucher. Si possono migliorare i controlli facendo pervenire direttamente all'Inps anziché al ministero gli sms di attivazione e rendendo finalmente operativo l'ispettorato nazionale del lavoro per assicurare che al voucher corrisponda effettivamente a un'ora lavorata. Questo lo renderebbe come un salario minimo, un istituto di cui si sente il bisogno in Italia".
http://www.repubblica.it/economia/2017/01/11/news/boeri_inps_lavoro-155790169/?ref=fbpr
ALLORA, VISTO CHE IL REFERENDUM SUI VOUCER è IN DIRITTURA DI ARRIVO,  IL GOVERNO SI DESSE UNA REGOLATA PER UN CAMBIAMENTO ANCHE IN DIREZIONE DI QUELLO CHE DICE BOERI; MA LO FACCIA AL PIU’ PRESTO.

MA A QUANTO PARE SI DEVE PASSARE DAL PENSIERO DI BOERI A QUELLO DI POLETTI, E QUESTO NON è MOLTO CONSOLANTE.

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