Nelle liturgie di chiusura dell’anno Papa Francesco ha detto alcune
frasi su giovani e lavoro che è necessario evidenziare, riportare, ripetere
"Non si può parlare di
futuro senza assumere la responsabilità che abbiamo verso i nostri giovani; più
che responsabilità, la parola giusta è debito".
“ abbiamo condannato i nostri giovani a non avere
uno spazio di reale inserimento, perché lentamente li abbiamo emarginati e
costretti a emigrare o a mendicare occupazioni che non esistono"
«Ci aspettiamo da loro ed esigiamo che siano fermento di futuro, ma li
discriminiamo e li "condanniamo" a bussare a porte che per lo più
rimangono chiuse»
«ci è chiesto di prendere
ciascuno il proprio impegno, per poco che possa sembrare, di aiutare i nostri
giovani a ritrovare, qui nella loro terra, nella loro patria, orizzonti
concreti di un futuro da costruire. Non priviamoci della forza delle loro mani,
delle loro menti, delle loro capacità di profetizzare i sogni dei loro anziani.
Se vogliamo puntare a un futuro che sia degno di loro, potremo raggiungerlo
solo scommettendo su una vera inclusione: quella che dà il lavoro dignitoso,
libero, creativo, partecipativo e solidale»
"Abbiamo privilegiato la
speculazione invece di lavori dignitosi e genuini che permettano" ai
giovani "di essere protagonisti attivi nella vita della nostra
società".
«Non possiamo permetterci di essere ingenui. Sappiamo che da varie parti siamo tentati di vivere in questa logica del privilegio che ci separa-separando, che ci esclude-escludendo, che ci rinchiude-rinchiudendo i sogni e la vita di tanti nostri fratelli.”
«Non possiamo permetterci di essere ingenui. Sappiamo che da varie parti siamo tentati di vivere in questa logica del privilegio che ci separa-separando, che ci esclude-escludendo, che ci rinchiude-rinchiudendo i sogni e la vita di tanti nostri fratelli.”
immagine da rete
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