Un problema con il Presepe
Sto
provando a fare il Presepe.
Sopra
sistemo
il cielo di
carta blu scura e stellata
e sotto
una capanna malandata
nell’antico
uso che l’interno
si possa
vedere dall’esterno
alla
faccia del freddo dell’inverno.
Sulle
tegole,
se reggono
!?
ci metto,
a traccia della via,
una stella
che lascia la scia.
E dentro la
capanna asino e bue,
stretti
tra la paglia tutte e due,
e poi
proprio li vicino,
ci piazzo una
culla
con padre,
madre e Bambino.
E verso la
capanna in fila
e di lato
e di fronte,
una massa
pastori
e tante
pecore sparse in paesaggio,
e neve e alberi
e luci
e case di
cassette di cartone.
Così con
case davanti e case fuori mano
posso fare un presepe napoletano,
ogni
figura ha giusto il suo mestiere:
il
calzolaio, il postino ed il barbiere,
la
portatrice d’acqua e il ferraiolo,
c’è pure
un tassinaro e un legnaiolo.
Trovo uno
spazio anche per il porcaio
e vicino
ci sistemo il macellaio.
E per non
far torto a nessuno, l’ortolano
che vende
la cicoria al vegetariano
In chiusura
a sinistra
con
l’ultimo cartone faccio un casalino
e ci metto
un oste che versa il vino
al sindaco
che con fascia tricolore
si fa una
bevuta con il questore
In
chiusura a destra
sotto i
palmizi
cammelli,
Re Magi, frati e suore.
Ho finito.
Ma mi
sorge un problema di cuore!
Poiché
tutti i posti sono assegnati,
dove li posso mettere i disoccupati?
dove li posso mettere i disoccupati?
(Poesia
che Francesco Zaffuto leggerà nel corso
inserita qui con una foto giorno/notte di un Presepe in un angolo
di casa – La stessa poesia è stata inserita sul blog Arpa eolica http://arpaeolica.blogspot.it/
)
Nel presepe, un luogo dove persino il cielo è in fermento, non c'è posto per il disoccupato. In mezzo a tanta operosità, stonerebbe e verrebbe tacciato di oziosità: il nullafacente lo chiamerebbero e sarebbe come nota stonata fra perfetti accordi.
RispondiEliminaBuon Natale, Francesco, ti vedrei bene come figura del presepio... saresti colui che grida: "svegliatevi".
Grazie Sarì per il tuo saluto. E' difficile ma voglio ancora nutrire qualche speranza.
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