SI LAVORA PER VIVERE E NON PER
MORIRE
Dopo il martedì nero di
Messina, con tre operai morti sulla nave Sansovino per le esalazioni di
carburante, l'Osservatorio indipendente di Bologna ha contato altre quindici
vittime
Si chiude una
settimana nera per il mondo del lavoro italiano. Dopo la strage di Messina di
martedì, con tre operai morti per le esalazioni di carburante da una cisterna
che stavano pulendo sulla nave Sansovino, l'Osservatorio
indipendente di Bologna ha contato altre quindici
vittime, alcune delle quali giovanissime. Come Matteo Bianchi, di appena 23
anni, che ha perso la vita l'altra notte in un'azienda dolciaria di Torino,
finendo con la testa incastrata in un macchinario. Poche ore prima era toccato
a Domenico Gangemi, anch'egli ventitreenne della Provincia di Reggio Calabria,
caduto sopra la struttura elicoidale del silos di una segheria e morto sul
colpo. A Castelguelfo, in provincia di Bologna, è deceduto Ferdinando Procopio,
53 anni, investito da un muletto, mentre in provincia di Vibo Valentia si è
contata un'altra vittima dei trattori: Maurizio Purita di 36 anni è rimasto
schiacciato dal mezzo che stava manovrando. Infine, sull'autostrada A14 un
tamponamento è stato fatale a Claudio Boldrin, autostrasportatore di 50 anni.
«Ma nessuno fa niente»
«Ma come fa la classe
dirigente di un Paese ad assistere senza far nulla alla morte dei suoi figli
migliori?», tuona Carlo Soricelli, 67 anni, metalmeccanico di Bologna in
pensione, che dal primo gennaio 2008 gestisce l'Osservatorio delle morti sul
lavoro. «Ogni giorno - racconta - passo dalle tre alle quattro ore su Internet
per scovare le notizie degli incidenti. Mi sono imposto questa missione, a
titolo assolutamente volontario, dopo la tragedia della Thyssen Krupp di
Torino, per onorare i tanti, troppi lavoratori che perdono la vita. È un
fenomeno intollerabile, ma lo è ancora di più il fatto che nessuno delle
istituzioni abbia mai risposto ai miei appelli. Non chiedo nulla, mi basterebbe
un cenno di apprezzamento da parte del governo o del Parlamento. Sarebbe il
segnale che, invece, queste tragedie coinvolgono tutto il Paese».
Questo blog Crea pane e Lavoro, raccomanda a tutti
i lavoratori e ai disoccupati di seguire il blog di Carlo Soricelli in modo che
possa diventare un punto di riferimento di una grande
BATTAGLIA PER LA VITA SUL LAVORO
Denunce in aumento
Stando ai dati
pubblicati dall'Inail sul proprio sito, nei primi nove mesi del 2016 sono
aumentate le denunce di infortunio. Dalle 463.189 dello stesso periodo del
2015, si è passati a 470.924, con un incremento dell'1,67%. In crescita del
3,39% anche le malattie professionali denunciate, mentre sono in calo del
12,03% le denunce di incidente mortale: 753 rispetto alle 856 del 2015. Ad
oggi, invece, l'Osservatorio di Bologna ha documentato 592 morti nei luoghi di
lavoro e oltre 1.300 considerando anche i decessi sulle strade e in itinere,
cioè lungo il tragitto casa-lavoro.
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