Le belle idee e i
soldi buttati: per abbattere il cosiddetto “muro ideologico” che divide la
scuola dal lavoro ecco uno stanziamento di 100 milioni per il capitolo
alternanza scuola-lavoro; ne godranno gli istituti statali, le scuole paritarie
e quelle degli enti locali.
In un paese dove ci sono centinaia di migliaia di
giovani disoccupati a spasso e senza la minima collocazione, che senso hanno le
iniziative di alternanza scuola – lavoro?
Smettetela con queste speculazioni sui giovani;
per dare una occupazione basta un brevissimo corso iniziale per l’introduzione
nelle diverse mansioni e poi procedere all’assunzione, se si vuole veramente
assumere per un lavoro.
Invece si gioca sull’immagine e si spendono
centinaia di milioni per progetti dove spesso si nascondono: l’uso improprio di
mano d’opera gratuita o inutili attività per giustificare la spesa.
Ecco qui un servizio dell’Espresso:
Un obbligo per arrivare all’esame di stato che prevede 400
ore di stage non retribuito per gli istituti tecnici e 200 ore di impieghi
fuori dalle mura scolastiche per i liceali da “consumare” nell’arco del
triennio.
Bello, bellissimo, ma
il trampolino verso le professioni senza adeguate norme di comportamento e
senza concrete possibilità in territori più sfortunati si è trasformato in
altro. Qui di seguito abbiamo raccolto delle storie di ordinario sfruttamento
grazie al dossier dell’Unione degli studenti.
Liceo scientifico “Seguenza” di Messina sono andati a raccogliere le cozze nel lago di Ganzirri.
Agli omologhi del Salvemini di Sorrento è forse andata anche peggio: in un frantoio dove hanno pulito i macchinari.
Per l’aspirante cuoco, l’alternanza scuola-lavoro è partita con le feste di Pasqua. Dall’istituto alberghiero Ipssar De Cecco di Pescara direttamente in un hotel a quattro stelle di Rimini per fare le otto ore di lavoro tra pranzo e cena – e come alloggio in uno scantinato. Alle proteste dello studente, il direttore risponde: “Sono qui per farti lavorare e non per farti da babysitter e poi ci hanno dormito altri ragazzi, cosa vuoi tu?”».
Leggere tutto il servizio su:
Liceo scientifico “Seguenza” di Messina sono andati a raccogliere le cozze nel lago di Ganzirri.
Agli omologhi del Salvemini di Sorrento è forse andata anche peggio: in un frantoio dove hanno pulito i macchinari.
Per l’aspirante cuoco, l’alternanza scuola-lavoro è partita con le feste di Pasqua. Dall’istituto alberghiero Ipssar De Cecco di Pescara direttamente in un hotel a quattro stelle di Rimini per fare le otto ore di lavoro tra pranzo e cena – e come alloggio in uno scantinato. Alle proteste dello studente, il direttore risponde: “Sono qui per farti lavorare e non per farti da babysitter e poi ci hanno dormito altri ragazzi, cosa vuoi tu?”».
Leggere tutto il servizio su:
Nessun commento:
Posta un commento
Tutti i commenti e i contributi sono benvenuti, la redazione si riserva, in via di autotutela, di eliminare commenti che incitano alla violenza o con carattere offensivo verso terzi.