In un’Italia con tanti giovani
disoccupati, trovare un lavoro a 55 anni è un’impresa pressoché impossibile. Il
presidente dell’Inps Tito Boeri ha presentato una proposta al Governo per
garantire un minimo sostegno a chi si trova a 55 anni senza lavoro. Un sostegno
minimo di 500 euro pari alla pensione minima. Le risorse, secondo Boeri, possono essere reperite da: circa 1,2 miliardi, vengono rimodulando le prestazioni assistenziali percepite
al di sopra dei 65 anni di età e che oggi finiscono anche al 30% della
popolazione con i redditi più elevati. La seconda parte della proposta di legge
armonizza i trattamenti in essere prevedendo per chi quelli più elevati, sopra
i 5 mila euro, un contributo «equo» ottenuto attraverso l’immediato ricalcolo
della pensione attraverso il sistema contributivo. Il ricalcolo sarebbe più
graduale tra i 3.500 e i 5 mila euro.
La pur minimale proposta di Boeri
viene bocciata dal presidente Renzi: «Penso sia un errore tagliare le pensioni,
dobbiamo dare fiducia agli italiani».
E’ evidente che gli italiani più
sfortunati possono pure schiattare.
Da dove viene tanto cinismo? Semplice,
da un calcolo matematico elettorale ben
preciso; per aiutare un disoccupato di 55 anni con 500 euro occorre togliere
almeno a dieci pensionati ricchi 50 euro a testa; dieci teste elettorali valgono
più di una testa quindi …
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