Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge per
l'abolizione dei voucher, i buoni
lavoro da 10 euro lordi (7,5 euro netti) che servivano per pagare le
prestazioni occasionali.
Il governo ha inserito
nel testo anche le nuove norme sugli appalti per il reinserimento del principio di solidarietà
tra committente e appaltatore, in modo da disinnescare anche il secondo quesito referendario che era stato posto dalla
Cgil.
L’abolizione totale dei voucher è più di quello che
si poteva aspettare la CGIL; la Camusso ha dovuto registrare una vittoria
superiore alle sue aspettative.
Nei fatti il Governo
ha voluto disinnescare il referendum
già stabilito per la sua data.
Eliminare parzialmente
la normativa sui voucher cercando di migliorare la normativa stessa poneva un
problema: l’eventuale giudizio dell’ufficio della Cassazione, che poteva
considerare la modifica non bastevole per evitare il referendum.
E allora arriva
subito la genialità: eliminarli totalmente.
Il problema è salvare
il Governo Gentiloni, e salvare anche la nomea del Governo Renzi da una nuova
batosta referendaria.
Cosa importa se l’INPS
diceva che era una buna cosa modificare i voucher senza abolirli. Cosa importa
se gli stessi sindacati si sarebbero accontentati di alcune modifiche
sostanziali. Per il Governo la cosa migliore è stata quella di non correre
rischi.
Ed ecco che arriva la dichiarazione del Ministro del Lavoro
Poletti:
"Ora
riflessione con i sindacati sul lavoro occasionale".
Ma perché non
l’hai fatto prima quando i sindacati un paio d’anni fa te l’hanno chiesta?
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