Non è il reddito di
cittadinanza e non è una indennità di disoccupazione generalizzata. Non si
baserà sui singoli individui ma sui nuclei familiari poveri.
Dopo due anni di
studi e ripensamenti arriva l’elemosina di Stato, chiamata Reddito d’inclusione.
Arriva con molto
ritardo e non sarà sufficiente per aiutare tutti; comunque la costruzione di questo
nuovo Istituto è da salutare positivamente perché almeno evidenzierà il
problema della povertà e della mancanza di lavoro.
Via libera dall'Aula del Senato al Ddl delega sul
contrasto alla povertà che è stato approvato con 138 Sì, 71 No, 21 astenuti. Il
provvedimento che ha già incassato l'ok della Camera diventa legge e dopo i decreti attuativi del Governo, che
dovrebbero essere pronti fra qualche settimana, diventerà operativo.
Le risorse stanziate sono di circa 2 miliardi di euro per il 2017 e
altrettanti per il 2018. Con queste risorse non si sa bene se si potranno
aiutare 400 mila famiglie o un numero superiore
Il "reddito di inclusione" sarà condizionato "alla prova dei mezzi, effettuata attraverso l'indicatore
della situazione economica equivalente (Isee)". Con questo provvedimento il governo è delegato anche a riordinare le
prestazioni di natura assistenziale di contrasto della povertà .
Il provvedimento prevede la destinazione prioritaria ai nuclei
familiari con figli minorenni e successivamente ai soggetti con maggiore
difficoltà di inserimento e di ricollocazione nel mercato del lavoro.
Quanto?
La delega non precisa né
a quanto dovrà ammontare il sostegno né dà indicazioni sulla soglia di povertà. Si è stabilito, comunque, che "nella
definizione del beneficio si tiene conto della condizione economica del nucleo
familiare e della sua relazione con una soglia di riferimento per
l'individuazione della condizione di povertà". In sostanza, viene spiegato, con questa
specifica il governo dovrà individuare il quantitativo economico della misura
che sarà erogata e che spetterà al destinatario tenendo conto della sua
situazione economica. Per esempio, se l'esecutivo deciderà di fissare la misura
in 400 euro e un possibile destinatario ha un reddito, sempre calcolato in base
all'Isee, di 350 euro il sussidio ammonterà a 50 euro.
Per beneficiare della misura occorrerà un "requisito di durata minima della residenza sul territorio nazionale nel rispetto dell'ordinamento dell'Unione europea". La misura è, infatti, destinata anche alle persone che non hanno cittadinanza italiana, in rispetto alle norme dell'Unione europea. Non potranno, invece, usufruire della "reddito di inclusione" gli italiani residenti in pianta stabile all'estero.
Il metodo di distribuzione forse sarà attraverso la tesserina
per fare la spesa.
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