mercoledì 1 maggio 2013

1° Maggio 2013 "Aspettando il lavoro"




Era dal pane che dovevamo partire.

Stiamo qua

laceri di pioggia

con i nostri volantini inzuppati.

Proviamo a bussare a tutte le porte

nel tentativo

di vendere un’aspirapolvere.

Era dal pane che dovevamo partire

e ci siamo persi nelle parole crociate

rese stupide dalle caselle del gioco dell’oca.

Avevate studiato tutte le regole

per dimostrare  che eravamo inutili.

Avete detto

che occorreva essere vincenti

e noi non lo eravamo.

Intanto il pane

è scomparso dalle nostre mense

e l’acqua

che pur ci bagna

è acida

e non possiamo berla.

Dobbiamo vendere

quell’aspirapolvere.

Stringere i denti

sopportare le vostre lamentele

Perché

siete capaci di lamentarvi

delle tasse

degli orpelli di una vita vuota

mentre cercate una meta

per le vostre vacanze

Siete capaci di lamentarvi

della felicità.

Perché?

Perché siete ossessionati dal lavoro

dalla vostra realizzazione

che uccide il nostro pane quotidiano.

Era dal pane che dovevamo partire.

E stiamo qua

con l’aspirapolvere che ormai non volete più

perché ce ne avete un’altra

e in cantina ce ne sta ancora un’altra.

E voi stessi

siete

un’aspirapolvere

e noi siamo la materia

sedimentata

distrutta.

E’ dal pane che dobbiamo partire


immagine - descrizione per disabili della vista -  su un piccolo foglietto di carta a quadretti, disegnata a biro, una ruota dentata e un uomo avvolto a tale ruota, nudo, senza sesso,  ma con in bocca un fiore rosso. 

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