sabato 23 gennaio 2016

Alta tecnologia e lavoro minorile

Il nuovo rapporto di Amnesty International rivela la terribile situazione dei 40.000 bambini ridotti in schiavitù nelle miniere africane. Per due dollari al giorno cercano cobalto, litio e minerali utili a costruire le batterie dei nostri smartphone.
La Repubblica Democratica del Congo è uno dei paesi più poveri al mondo, ma è ricco di cobalto. I minatori finiscono qui perché non c’è altro lavoro, i bambini non possono permettersi di andare a scuola.
Il cobalto va a finire alla “Congo Dongfang Mining International”, sussidiaria della cinese “Huayou Cobalt”, che fornisce batterie alle grandi aziende tecnologiche tipo Apple, Sony, Samsung e Dell. Sono 16 le aziende implicate: una ha ammesso la connessione, quattro non sapevano dare risposte, cinque hanno negato il legame con la Huayou (ma i documenti le smentiscono), sei hanno promesso che indagheranno sulla questione. Milioni di persone si godono le nuove tecnologie a spese dei bambini africani.
Le multinazionali vietano il lavoro minorile ma poi non controllano le condizioni in cui lavorano i fornitori. Le aziende ricche e innovatrici mettono sul mercato dispositivi incredibilmente sofisticati ma nessuno chiede loro di mostrare la fonte dei componenti.
Continua su …

Nessun commento:

Posta un commento

Tutti i commenti e i contributi sono benvenuti, la redazione si riserva, in via di autotutela, di eliminare commenti che incitano alla violenza o con carattere offensivo verso terzi.