Se penso che aspettavo un libro che mi aveva
spedito un amico e che da 20 giorni non arriva, e forse non arriverà mai, mi viene voglia di dare retta a Renzi quando
parla di licenziamento degli “statali fannulloni”.
Ma i postini
sono statali? Un quesito mica da poco. Da
quando l’ente Posta è diventato una SPA, gli stessi postini non lo sanno. Allego
qua il link di un dibattito in rete:
Ora un postino
che non sa neanche lui chi è può portare la posta a giusta destinazione?
Un postino con tale crisi d’identità conosce
l’articolo 15 della Costituzione che parla dell’obbligo della custodia della
posta e della tutela della sua segretezza?
Un tempo il postino era considerato “Ufficiale
postale”, oggi molto spesso è un precario; una funzione costituzionale è stata ridotta a
ben poca cosa.
Nel gennaio 2009 scrissi una lettera al
Presidente della Repubblica sul mal funzionamento della posta nella mia
regione, e forse la Presidenza o la sua segreteria intervenne, perché mi arrivò
successivamente una lettera di scuse di un dirigente dell’ufficio postale
regionale che dava la colpa alla neve. Questo
il link sulla diatriba
Ma nulla cambiò,
e ora di fronte a nuovi disservizi non oso fare più reclami; anche perché dopo la Presidenza della
Repubblica mi rimane il Padre Eterno che ha cose ben diverse da fare.
Quando si parla
di Statali fannulloni da licenziare allora è necessaria qualche precisazione:
prima di tutto
chi sono gli Statali che fanno parte del pubblico impiego e chi sono quelli che
non sono né carne né pesce;
poi come si
spiega che non sono state applicate misure disciplinari esistenti dal 1957 (DPR.
10 gennaio n.3). L’art. 78 di tale legge
dice: Sanzioni. L'impiegato che viola i suoi doveri è soggetto alle seguenti
sanzioni disciplinari:
1) la censura;
2) la riduzione
dello stipendio;
3) la
sospensione dalla qualifica;
4) la
destituzione
Il licenziamento
per gli statali, Presidente Renzi, esiste dal 1957 e si chiama destituzione.
I dipendenti
pubblici debbono fare bene il proprio lavoro; per affrontare i disservizi non è
tanto la minaccia del licenziamento (già esistente) che risolve i problemi, ma l’applicazione immediata delle sanzioni
minori.
Allora diciamola
bene: molti dirigenti per quieto vivere
preferiscono le disfunzioni del servizio rispetto alle grane con i dipendenti e
i politici sono ben tolleranti con i
dirigenti inadeguati. Gli anatemi che i
politici, ogni tanto, hanno sollevato
contro gli statali sono state forme di propaganda elettorale. Dare la colpa ai
sindacati per eccesso di tutela è un po’ come dare la colpa agli avvocati per
il loro ruolo di difensori. L’equazione è quasi matematica: a politici
corrotti stanno dirigenti inadeguati, a dirigenti inadeguati stanno dipendenti
pubblici distratti.
Non è con le eliminazione delle tutele che si
raggiungono i risultati ma facendo ogni giorno tutti bene il proprio lavoro.
31/12/14
francesco zaffuto
Gli statali che incontro, sono altro da me, da quel servizio per cui sono stati assunti.
RispondiEliminaAuguro a Pane e Lavoro un anno di soddisfazioni e benessere. A te, un grazie per questo paziente ma interessante lavoro. Saresti il mio statale ideale...