martedì 14 aprile 2015

A regola d’arte

Il crollo sugli alunni di una scuola di 5 metri quadrati di intonaco di un tetto assume un rilievo particolare quando nella scuola era già stata completata la ristrutturazione da pochi mesi
Se il tetto era stato rifatto non poteva crollare, se non era stato rifatto vuol dire che non era stato controllato per le parti ammalorate o erano state solo coperte le parti ammalorate con una imbiancatura.
 Un vecchio muratore  era in grado di tirare su una casa con tutti i requisiti di sicurezza, un’impresa di oggi con tanti mezzi riesce a fare disastri; la responsabilità va ricercata nella corruzione e nella mancanza di competenza.
E’ evidente che i lavori non erano stati fatti a regola d’arte.
Lavorare a regola d’arte non è un fatto burocratico, non è solo riempire dei certificati di conformità, significa: utilizzo delle tecniche più appropriate per la realizzazione del manufatto; utilizzo dei materiali migliori per resistenza, durata e sicurezza;  utilizzo di manodopera qualificata in grado di comprendere i processi di lavorazione.
Lavorare a regola d’arte significa maggior possibilità di lavoro;  il lavoro fatto bene non fa sprecare denaro pubblico e fa aumentare la stessa l’occupazione. (f.z.)


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