venerdì 21 marzo 2014

da un Ministro all’altro


Sì, è vero, capisco che sia un atto inutile, come lo fu il primo ma …
Questa proposta fu inviata l'8 maggio 2013  via mail a 640 parlamentari  e per  raccomandata al Ministro del lavoro Giovannini;  visto che il Ministro del lavoro è cambiato è stata inviata all’attuale  Ministro Poletti  con la lettera qui sotto allegata.
Disponibilità al lavoro, collocamento e welfare
1
Ai fini dell’applicazione degli articoli 1, 4 e 38 della Costituzione italiana sono istituiti presso i Centri di impiego regionali le Liste di Collocamento al Lavoro con carattere obbligatorio e pubblico.
2
Ogni cittadino in condizione di disoccupazione e che cerca con urgenza un’occupazione può chiedere l’iscrizione alle Liste di Collocamento e sarà iscritto in base alle proprie capacità e formazione a diverse tipologie di mansioni, oltre a una di generica iscrizione di disponibilità a lavori di pubblica utilità predisposti dal Comune di appartenenza e comuni viciniori. Sono da considerare cittadini in stato di disoccupazione: tutti coloro che hanno perso un precedente lavoro a tempo indeterminato, determinato, a progetto e di qualsiasi altra forma; tutti i cittadini che cercano il lavoro come prima collocazione; tutti i cittadini che hanno chiuso una partita IVA per l’impossibilità di esercitare un lavoro autonomo.
3
Tutte le ditte private che assumono personale sono obbligate a farlo tramite le liste di collocamento pubbliche per almeno il 70% delle assunzioni, sia per le assunzioni a tempo indeterminato e sia per le assunzioni a tempo determinato. Tutti gli organismi pubblici sono obbligati ad assumere tramite dette liste per il 100% delle assunzioni a tempo indeterminato e determinato, tranne per i posti soggetti a concorso pubblico. Le percentuali indicate sono comprensive delle quote previste per le categorie protette.
4
 Solo le ditte che dimostrano di assumere per il 70% tramite le Liste di Collocamento pubbliche potranno godere di incentivi per l’occupazione e potranno detrarre gli emolumenti corrisposti ai lavoratori dalla base imponibile IRAP.
5
Le assunzione avverranno sulla base delle seguenti priorità: carichi di famiglia e precedenza per maggior tempo di attesa in collocamento.
6
 Durante il tempo di attesa verrà riconosciuta una indennità di disponibilità al lavoro di 20 euro al giorno a carico dello Stato  esente da ogni tassazione e tributo. Ai fini previdenziali e pensionistici i periodi di permanenza di iscrizione alle liste di collocamento sono riconosciuti come lavoro effettivo.
7
 Il Centro di impiego comunicherà al lavoratore in disponibilità il primo lavoro disponibile e il lavoratore sarà obbligato a prendere servizio. La mancata presa di servizio viene a comportare la cancellazione dalle liste per mesi tre e la sospensione dell’indennità per lo stesso periodo.
8
 Durante il periodo di permanenza in disponibilità i Comuni possono utilizzare gli iscritti alle liste per lavori socialmente utili. In tal caso i comuni provvederanno a pagare al lavoratore altri 20 euro per l’effettiva utilizzazione giornaliera.
9
 Ai fini del finanziamento di questi dispositivi vengono sospese tutte le pensioni superiori a 5.000 euro netti mensili e tutti gli emolumenti pubblici del personale in attività  non potranno  superare il doppio di tale riferimento;  in caso di mancata capienza finanziaria si farà riferimento ad un tributo di scopo con carattere solidale,  proporzionale e progressivo,  e con vincolo di destinazione al solo finanziamento degli oneri derivanti da questi dispositivi. 

Egregio Signor Ministro del Lavoro Giuliano Poletti
Via Veneto, 56 - 00187 Roma 

Le allego una bozza di proposta su collocamento e welfare  che è stata condivisa in rete sul blog  http://creapaneelavoro.blogspot.it/  e che fu inviata al precedente Ministro Giovannini l’8 maggio 2013. Considerato che la SV ora è a capo di codesto Ministero si ritiene doveroso ripetere l’invio.
 Chi cerca lavoro è lasciato solo dallo Stato  in una disperazione che può durare mesi e anni.  E’ estremamente necessario che i tempi di attesa producano una forma  di precedenza per evitare gesti estremi di disperazione.
  Cercare un lavoro con gli attuali Centri di impiego si rivela inutile; cercarlo con centri privati o su internet è deprimente, spesso si tratta di meri annunci fatti allo scopo di accantonare curriculi e dati.  
Liste di collocamento pubbliche e centralizzazione informatica  della offerta di lavoro sono essenziali.  
Per la gestione di tali liste è necessaria una collaborazione delle aziende.  I benefici fiscali vanno dati solo alle aziende che sono disposte ad assumere per una percentuale tramite le liste pubbliche.  Il 70 per cento per assunzioni tramite liste pubbliche e il 30 per cento tramite chiamata diretta può essere un buon equilibrio tra funzione pubblica e privata nel criterio delle assunzioni.
  Retribuire la disponibilità al lavoro e ancorare questa retribuzione ad un meccanismo di controllo è il modo meno umiliante con cui concedere un reddito minimo di cittadinanza ed evitare  la dispersione delle risorse.
 La retribuzione della disponibilità al lavoro  va considerata come riconoscimento di una attività produttiva potenziale  e non come un mero atto di carità. Altre forme di sostegno per carichi di famiglia, per assenza di ogni altra forma di reddito e per  la casa è opportuno che vengano considerati a parte.
 Gli esborsi monetari per tale welfare avranno la caratteristica di ritornare immediatamente nel circuito della domanda dei beni e determineranno la riduzione di altri costi sociali: si sottrae manodopera alla malavita, si fa diminuire l’evasione con il lavoro in nero, si riducono costi di altra assistenza, e soprattutto si riduce la disperazione.
 Distinti Saluti

Francesco Zaffuto  per conto di    http://creapaneelavoro.blogspot.it/

3 commenti:

  1. Il cielo ti benedica, Francesco!

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  2. Proprio stamane ho commentato sul blog di Sari sul fatto che i politici, soprattutto quelli governanti, si propongono ad essere ascoltati rifiutando di ascoltare chiunque lo richieda.
    Anche le voci più sensate.
    Questo post conferma purtroppo quel mio commento.
    Un caro abbraccio.

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