Il
Reddito di cittadinanza rischia di lasciare fuori gli ultimi, i più bisognosi,
i cosiddetti clochard, i senza fissa dimora.
La
mancanza di una residenza può diventare l’ostacolo più forte per determinare
l’esclusione.
Ma se
ciò accade, questa volta non si può dare la cola allo Stato; sono i Comuni che
conoscono il fenomeno sul loro territorio, che hanno a disposizione i vigili
urbani e che possono censire l’entità del fenomeno.
I comuni debbono dare una residenza ai senza
fissa dimora che dormono all’aperto o in luoghi di transito coperti per
ripararsi dal freddo. Queste persone vanno censite e gli va dato un posto dove
dimorare, e se il Comune non riesce a provvedere subito, deve almeno
urgentemente dare una residenza virtuale presso lo stesso Comune, o una
qualsiasi sede comunale, per permettere a queste persone di accedere al reddito
di cittadinanza.
Una
volta ottenuto il Reddito di cittadinanza presso il Comune, il comune stesso potrà
trattenere una parte di tale reddito per provvedere ad un alloggio provvisorio
o definitivo. E visto che i comuni non sono tutti così solleciti verso gli Ultimi,
lo Stato deve dare una Direttiva ai Comuni anche sotto la forma di Dispositivo applicativo
della Legge sul reddito di cittadinanza.
Non va accettata la critica che alcuni
esponenti politici cominciano a fare al reddito di cittadinanza che non ha
pensato agli ultimi; c’è la possibilità di provvedere subito e con urgenza.
(fr. z.)
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