Dopo quattro anni e verso la fine della legislatura; dopo che si
sono spesi decine di miliardi per bonus vari che non hanno fatto ripartire la
domanda interna e decine di miliardi di incentivi per il lavoro che non sono riusciti ad abbassare sensibilmente
il tasso di disoccupazione: il Governo
si accorge dell’esistenza dei poveri e approva in via definitiva il decreto per
il Reddito d’Inclusione.
Questo blog,
che si batte per un reddito ai disoccupati per i periodi di disoccupazione,
saluta positivamente questa misura, perché finalmente lo Stato ammette che deve
farsi carico del problema della povertà e dell’esclusione sociale; ma non può
certo astenersi dall’evidenziare i limiti di questo provvedimento. (f.z.)
Il beneficio del ReI
sarà erogato su dodici
mensilità, con un importo che andrà da circa 190
euro mensili per una persona sola, fino a quasi 485 euro per un nucleo con 5 o
più componenti.
La
misura si rivolge a una platea di circa 400 mila famiglie, pari a circa 1,8
milioni di persone. Quindi non raggiunge tutta la platea della povertà in
Italia, stimata in circa 4 milioni di persone. Al Reddito
di inclusione sono destinati 1 miliardo e 845 milioni di euro, incluse le
risorse per rafforzare i servizi, per un
totale di oltre 2 miliardi di euro da raggiungere nell’anno dal
2019. Acli, Save the children, e Banco
alimentare, avevano già fatto rilevare al Governo che lo
stanziamento per un reddito d’inclusione doveva essere di ben 7 miliardi per
raggiungere tutti coloro che vivono in grave stato di povertà.
Il nucleo
familiare del richiedente dovrà avere un valore dell'Isee, in corso di
validità, non superiore a 6.000 euro e un valore del patrimonio immobiliare,
diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20.000 euro.
Hanno priorità
nell'accesso al Rei le famiglie con figli minorenni o disabili, donne in stato
di gravidanza o disoccupati over 55. E’
abbastanza evidente che l’entità limitata dei fondi stanziati sarà assorbita
dagli aiuti alle famiglie e lascerà fuori i singoli indigenti.
Il ReI sarà concesso
per un periodo continuativo non
superiore a 18 mesi e sarà necessario che trascorrano almeno 6 mesi dall’ultima erogazione prima di poterlo richiedere nuovamente. (Come se dopo 18 mesi dovrebbero ritornare in povertà assoluta giusto per
non perdere l’abitudine n.d.r.)
Al ReI si accederà dal
dicembre di quest’anno attraverso
una dichiarazione a fini ISEE “precompilata“.
Il Ministro Poletti dichiara: “Il Rei – ha
sottolineato potrà essere richiesto a partire dal 1° dicembre ed è il segno di
un nuovo approccio alle politiche sociali,
in quanto si fonda sul principio dell’inclusione attiva, ovvero
sull’affiancamento al sussidio economico di misure di accompagnamento capaci di
promuovere il reinserimento nella società e nel mondo del lavoro di coloro
che ne sono esclusi. Insomma – ha aggiunto – non una misura
assistenzialistica, un beneficio economico ‘passivo’, in quanto al nucleo
familiare beneficiario è richiesto un impegno ad attivarsi, sulla base di un
progetto personalizzato condiviso con i servizi territoriali,
che accompagni il nucleo verso l’autonomia”.
Nel contempo sarà
istituito l’Osservatorio sulle povertà quale gruppo di lavoro permanente, con
il compito di predisporre un Rapporto biennale sulla
povertà, in cui sono formulate analisi e proposte in materia di contrasto alla
povertà, di promuovere l’attuazione del ReI, evidenziando eventuali
problematiche riscontrate, anche a livello territoriale, e di esprimere il
proprio parere sul Rapporto annuale di monitoraggio sull’attuazione del ReI.
Probabilmente chi fa il
monitoraggio e controlla le procedure assorbirà una parte degli stanziamenti
finanziari previsti per questa carità di Stato.
Come si può vivere con 190 euro a mese è un mistero che almeno il
Ministro Poletti dovrebbe tentare di spiegare.
Il
decreto legislativo del Governo
La legge delega
http://www.gazzettaufficiale.it/atto/vediMenuHTML;jsessionid=5o4sM+-8dky9OslsdBrVaA__.ntc-as5-guri2b?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2017-03-24&atto.codiceRedazionale=17G00047&tipoSerie=serie_generale&tipoVigenza=originario
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