IL BLOG “Crea pane e lavoro” condivide questo appello
e invita a firmarlo
Sono Paola, madre di Matteo, rigger morto il 5 marzo 2012 a Reggio Calabria, durante il montaggio del mega palco per il concerto di Laura Pausini.
Dopo un anno e mezzo dalla
morte di mio figlio niente è cambiato. Lo dimostra l’ennesima recente tragedia:
solo un mese fa Khaled Farouk Abdel Hamid ha perso la vita durante lo
smontaggio del concerto dei Kiss, così come era accaduto a Francesco Pinna
durante i lavori d’allestimento del palco di Jovanotti, tre mesi prima della
morte di Matteo.
Rigger, scaffolder, facchini,
sono tutti "lavoratori invisibili" dello spettacolo!
Gli operai specializzati
adibiti a costruire e gestire le strutture per i grandi eventi live, come i
concerti con turni di lavoro illimitati, sono esasperati
dalla necessità di rispettare le consegne programmate, e con personale insufficiente.
Condizioni rese ancor più "ad alto rischio" dalla mancanza di revisione dei materiali
assemblati e da un'
organizzazione dei cantieri basata più sulla consuetudine che sulle regole e
sulle leggi; una prassi che non rispetta la gerarchia formale e sostanziale dei
ruoli operativi.
Quello dei concerti è un
business milionario, l’unico nel mercato della musica in grado di assicurare,
ancora oggi, i massicci guadagni di una volta. Ma questo non deve prescindere
dalla sicurezza dei lavoratori.
Andrebbe verificata l'idoneità
delle location che accolgono le strutture da montare, i turni andrebbero
programmati in maniera adeguata e andrebbe regolato il sistema di scatole cinesi
degli spettacoli live.
Grazie,
Paola Armellini via Change.org
Immagine – la struttura caduta
del palco del concerto della Pausini da http://notizie.guidone.it/2012/03/05/crolla-il-palco-del-concerto-della-pausini-muore-un-operaio/?refresh_ce
Fatto. I lavoratori dovrebbero avere, tutti, le stesse garanzie. Di lavoro, invece, si continua a morire.
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