giovedì 25 giugno 2020

Un anno di Reddito di Cittadinanza - Corte dei Conti e Giornali

Se su un giornale come Qui Finanza si legge
e su Il Giornale di Sallusti si legge

Lo dice pure la Corte dei Conti: il reddito di cittadinanza è un flop

Ti può venire il dubbio che la Corte dei Conti sia andata oltre i suoi compiti di vigilanza – se hai tempo e pazienza puoi andare sul 
e cercare i documenti originali.

Scopri che alla  Pagina 13/14 dalla Requisitoria orale del Procuratore generale Fausta Di Grazia
Sul fronte assistenziale, l’attuazione del “reddito di cittadinanza” è rientrato tra le finalità della missione 24, con uno stanziamento definitivo di 5.728,6 milioni di euro, dei quali ne sono stati impegnati 3.878,7 milioni. Dai dati degli uffici di controllo risultano essere state accolte circa 1 milione di domande, a fronte di quasi 2,4 milioni di richieste, delle quali, secondo elaborazioni di questo Istituto, soltanto il 2% ha poi dato luogo ad un rapporto di lavoro tramite i Centri per l’impiego. Il calo degli investimenti pubblici non ha aiutato certamente la ripresa dell’economia nazionale, in evidente sofferenza  per la pressione fiscale e l’alto costo del lavoro, nonché per i noti fenomeni corruttivi. Appare non più rinviabile un intervento in materia fiscale che riduca, per quanto possibile, le aliquote sui redditi dei dipendenti ed anche dei pensionati che, pur essendo fuori dal circuito produttivo, frequentemente sostengono le generazioni più giovani, oltreché le imposizioni gravanti sulle imprese alle quali sono affidate le concrete speranze di un rilancio del Paese.
pagina 65/66 del Documento di Sintesi Relazione sul Rendiconto Generale dello Stato
Per quel che riguarda le politiche assistenziali, nel primo anno di vigenza dell’RdC sono state accolte poco più di 1 milione di domande, con complessivi 2,4 milioni di beneficiari coinvolti. L’importo medio mensile del beneficio è risultato pari a 513 euro. Rispetto al precedente programma (Reddito di inclusione), si è registrato un sensibile incremento sia delle persone assistite (erano pari a 1,3 milioni), sia del sussidio erogato (296 euro per nucleo, nel 2018). Secondo elaborazioni proposte dalla Corte nel Rapporto 2020 sul coordinamento della finanza pubblica, effetti sensibili si sono avuti in termini di riduzione degli indici di povertà e minore concentrazione della distribuzione del reddito (indice di Gini). Di contro, appaiono modesti i risultati in termini occupazionali. Elaborazioni della Corte sui dati micro dell’indagine trimestrale sulle forze di lavoro condotta dall’Istat mostrano che la quota di coloro i quali trovano lavoro tramite i CPI resta modestissima: intorno al 2 per cento.
Ora, dopo aver riportato la Fonte,  aggiungo una mia brevissima considerazione.
Dall’esame di questi due documenti risulta che la Corte dei Conti dice che la misura del Reddito di cittadinanza è costata meno del previsto (solo 3.878,7 milioni rispetto ai 5.728,6 milioni di euro stanziati,  e spendere di meno è sicuramente un bene) – ed inoltre dice che  ha avuto un sensibile effetto in termini di riduzione dell’indice di povertà: quindi meno gente disperata – meno suicidi per disperazione – meno dolore – meno degradazione -  e questo sul piano umano è un risultato notevole.
Dice pure che solo il 2% ha trovato lavoro con il collocamento tramite Centri d’impiego e Navigator – Quindi c’è qualcosa che non va in questo sistema di trovare lavoro. I Navigator non potevano trovare un lavoro da proporre perché non ci sono stati investimenti per aumentare il lavoro (e lo dice il Procuratore della Corte dei Conti).  E io aggiungerei che quel poco di lavoro che c’era non è arrivato neanche ai Centri per l’impiego perché nessun obbligo di notifica di richieste è stato previsto per le Aziende, quindi i Navigator dovevano gestire il nulla e questo nulla ha prodotto il 2%.  (francesco zaffuto)

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