Il presidente dell’Inps, l’economista Tito Boeri, riferendo
sui molti casi di contributi che non si traducono in
pensioni ha precisato che In
Italia gli immigrati versano ogni anno 8 miliardi di contributi sociali e ne
ricevono 3 in termini di pensioni e altre prestazioni sociali, con un saldo
netto di circa 5 miliardi. Circa un punto di Pil di contributi sociali non
viene impiegato per erogare le pensioni, vale a dire circa 300 milioni.
«Abbiamo calcolato - ha sottolineato Boeri - che sin qui gli
immigrati ci abbiano regalato circa un punto di pil di contributi sociali a fronte dei quali non sono
state erogate delle pensioni. E ogni anno questi contributi a fondo perduto
degli immigrati valgono circa 300 milioni di euro».
Da
dove l’origine di questo guadagno che continuerà ad aumentare per le casse dell’INPS?
Dalle stesse leggi che in Italia servono per poter accedere al minimo
pensionistico.
Dal 1° gennaio 2012, i soggetti per i quali il primo accredito
contributivo decorre dal 1° gennaio 1996, possono conseguire il diritto alla
pensione di vecchiaia:
a)
in presenza del requisito contributivo di 20 anni
+ più il raggiungimento dell’età anagrafica prevista nei diversi scaglioni
Con l’eccezione di 15 anni
continuativi di contributi versati e 25 anni dalla prima contribuzione –
Di conseguenza accade che chi ha versato per meno anni si trova
senza pensione ed è ipotizzabile che questo possa accadere a tanti migranti;
ciò accade anche a tanti italiani, ed accadrà sempre di più
a tutti quegli italiani che sono stati decenni in stato di disoccupazione.
Questo perverso meccanismo pensionistico che rapina i
contributi a chi ha avuto la disgrazia di avere lavorato meno anni è quello che
mantiene la solidità dell’INPS, una solidità perversa in danno dei più deboli e
sfortunati. La tanto vituperata
Germania, che spesso viene accusata di approfittare nella UE, arriva a pagare, una volta raggiunta l’età
pensionistica, anche per un anno di contributi, la quota di pensione maturata
certo poco, ma almeno dignitosamente fanno i conti e non si appropriano della
parte versata senza dare nulla in cambio.
In Italia sono tanti, italiani o migranti, che non 14 anni
di lavoro perderanno tutti contributi versati. Possiamo essere allegri per questo
misfatto? (f.z.)
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