C’era da aspettarselo: la Svizzera chiude le
porte. Non sono certo le porte delle banche che restano sempre ben aperte per
chi esporta capitali, ma le porte a immigrati e frontalieri
Non si tratta
di una decisione del governo svizzero ma dei risultati della cosiddetta volontà
popolare. Si è espressa per restrizioni agli immigrati una maggioranza risicata
del 50,3%, ma se si considerano i
risultati del Canton Ticino, di lingua italiana e confinante con l’Italia, la
maggioranza sale al 68,17%. E’ il chiaro sintomo che le nuove restrizioni
vogliono prendere di mira gli italiani che trovano lavoro in Svizzera.
Con i livelli di disoccupazione sempre
crescenti nella cosiddetta ricca Lombardia lo sfogo della Svizzera per tanti
lavoratori è stato una delle poche possibilità, ora questa possibilità rischia
di essere fortemente ridimensionata.
La Lega
Lombarda da una parte si allarma in difesa dei frontalieri e dall’altra minaccia
un referendum dello stesso tipo contro gli extracomunitari; ma dal 1994 è stata alleata in tutti i governi
Berlusconi e la crisi occupazionale in Lombardia è maturata in tutti questi
anni.
Le leghe
svizzere, promotrici del referendum, hanno fatto leva sulla paura degli
svizzeri di non trovare lavoro; ma se il lavoratore straniero viene messo in
regola e viene pagato nella stessa misura del lavoratore locale non fa concorrenza
al lavoratore locale; la questione sta sempre nel maggior sfruttamento del
lavoratore straniero e al posto di esercitare un controllo sulle ditte si
preferisce perseguitare i lavoratori stranieri.
La Svizzera
non fa parte della comunità europea, ma per
motivi geografici ne è avvolta, e di fronte ad una Europa che ha lasciato
crescere i livelli di disoccupazione oltre misura ha reagito seguendo le spinte
xenofobe. L’Europa ha forti responsabilità: ha stabilito misure sul debito ma
non ha stabilito misure sulla disoccupazione, una vera Europa si può costruire solo partendo
dalla tutela dei livelli occupazionali.
10/02/14 - francesco zaffuto
immagine – dogana tra Como e la Svizzera
Nessun commento:
Posta un commento
Tutti i commenti e i contributi sono benvenuti, la redazione si riserva, in via di autotutela, di eliminare commenti che incitano alla violenza o con carattere offensivo verso terzi.