Il suicidio di un disperato senza
lavoro ormai non raggiunge più le cronache nazionali, resta relegato alle
cronache locali come un qualsiasi incidente.
Roselle
provincia di Grosseto
Sessant’anni, aveva perso il lavoro da un anno e mezzo e senza i requisiti per
andare in pensione. Non aveva più soldi per pagare l’affitto ed è arrivato lo
sfratto esecutivo.
Giovedì 20 giugno: si impicca ad un albero di
ulivo, nella parte nascosta di un giardino pubblico di Roselle, lo ritrovano
due ragazzini che passavano di là. Questo accadeva mentre l’ufficiale giudiziario
con polizia e fabbro sfondavano la porta della sua casa per lo sfratto.
Che senso ha l’esistenza di uno Stato con
tutti i suoi enti pubblici che non riesce a dare una mano. Un provvisorio
sussidio per pagare l’affitto, l’inserimento in una lista d’attesa per trovare
lavoro, un provvisorio lavoro di utilità sociale e questa disperazione non
avrebbe prodotto questa silenziosa tragedia.
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