lunedì 11 dicembre 2017

Fine 2017 il bilancio della crisi

Ma per chi sono stati i quasi 10 anni di crisi??????
Chi ha avuto in questi anni un reddito stabile nei fatti ha goduto dei benefici di una inflazione a zero con prezzi bassi, e pur lamentandosi in astratto della crisi nei fatti ne ha avuto un qualche beneficio.

mercoledì 15 novembre 2017

"Basta lavorare a Natale"

"Basta lavorare a Natale": mille lavoratori e lavoratrici, cioè metà dei dipendenti di Oriocenter, enorme centro commerciale alle porte di Bergamo e a poche centinaia di metri dallo scalo aeroportuale di Orio al Serio, hanno contestato con una petizione la volontà del consiglio di amministrazione di aprire le porte ai clienti anche il 25 e 26 dicembre, oltre che il primo gennaio.

venerdì 20 ottobre 2017

I VECCHI del 2050

L'Italia è uno dei paesi più vecchi dell'Ocse ma sarà ancora più vecchio nei prossimi anni arrivando nel 2050 ad avere per ogni 100 persone (tra i 20 e i 64 anni) ce ne saranno ben 74 che avranno superato i 65 anni. Lo scrive l'Ocse nel suo Rapporto "Preventing Ageing Unequally"

mercoledì 18 ottobre 2017

L’Italia non è un paese per giovani e …

L’Italia non è un paese per giovani e forse neanche per vecchi.
Dal Rapporto Italiani nel Mondo 2017 di Migrantes, emerge che dall’ITALIA
nel 2016 ben 124.076 persone sono espatriate, in aumento del 15,4% rispetto al 2015,  
il 39% di chi ha lasciato l'Italia nell'ultimo anno ha tra i 18 e i 34 anni
c’è pure un 9,7% ha tra 50 e 64 anni e sono i "disoccupati senza speranza" rimasti senza lavoro.
Dal 2006, la mobilità italiana è aumentata del 60,1%.

lunedì 16 ottobre 2017

Le Vite Parallele del Jobs Act

Plutarco scrisse le vite parallele per evidenziare la similitudine di un filo conduttore tra due esseri umani che vivevano in contesti storici e periodi differenti.
Renzi è riuscito con il suo Jobs Act invece a determinare che due operai che svolgono le stesse mansioni nella stessa fabbrica vengano pagati e trattati in modo diverso.
Qui un link dell’Espresso che lo dimostra:

giovedì 12 ottobre 2017

4 operai morti in un solo giorno

10 Ottobre 2017
Due uomini hanno perso la vita alla diga Furore di Naro (Agrigento), precipitando da una piattaforma. Un terzo lavoratore è deceduto in un silos ad Ascoli Piceno e un quarto a Mirafiori.

mercoledì 11 ottobre 2017

Come il Governo spinge l’alternanza scuola lavoro

Quest’anno l’alternanza scuola-lavoro andrà a regime, coinvolgendo 1,5 milioni di studenti dell’ultimo triennio delle superiori. L’esperienza, introdotta nel 2015 con la riforma Renzi-Giannini, non è però decollata in pieno e già fioccano le proteste dei giovani studenti
con lo sciopero e manifestazioni proclamate per il 13 OTTOBRE.
MA il Governo continua a spingere su questa strada e presto arriveranno soldi e Tutor

Lavoro dall’UVA in Sicilia

Avanzano nuove tecniche di coltivazione e nuove imprese nel settore agricolo dell’UVA in Sicilia …
La tecnica di coltivazione usata da Geva (circa 16mila piante in vaso con un sesto di 40 centimetri in grado di produrre 480 quintali per ettaro contro i 300 di media)

martedì 10 ottobre 2017

Cronache di un concorso

Il concorso per infermieri in Lombardia è stato annullato per irregolarità; la  cosa più diabolica è che per 23 posti di infermiere a tempo indeterminato arrivano 4.500 concorrenti; in pratica molte meno probabilità di vincere rispetto a al casinò.
Qui sotto il link con la notizia
immagine - stadio affollato per concorso

lunedì 9 ottobre 2017

Il Jobs act approda all’ILVA

La proposta avanzata dalla direzione aziendale: diecimila dentro, 4.200 fuori; e chi resta rimarrà senza le garanzie dell’articolo 18 perché sarà riassunto con le nuove regole del Jobs act.

sabato 7 ottobre 2017

Il 13 ottobre no alla strana alternanza scuola-lavoro


Gli studenti il 13 ottobre 2017 non andranno a scuola e manifesteranno; anzi addirittura sciopereranno, poiché la nuova “Buona scuola” li ha fatti diventare lavoratori senza paga.
La cosiddetta alternanza scuola-lavoro è obbligatoria per tutti gli studenti dell'ultimo triennio delle scuole superiori, anche nei licei; ed è una delle innovazioni più significative della legge 107 del 2015 (La Buona Scuola).  Il monte ore obbligatorio è di 400 ore negli istituti tecnici e professionali e 200 ore nei licei –  e la frequenza a questa alternanza è stata considerata obbligatoria dalla nuova normativa ai fini dell’ammissione agli esami di maturità.

venerdì 6 ottobre 2017

Un lavoratore vale meno di un rifiuto

Si tratta del caso del licenziamento di Lisa dall’azienda di smaltimento rifiuti CIDIU S.p.A. dove lavorava da 10 anni. La lavoratrice aveva trovato un monopattino rotto tra i rifiuti destinati alla rottamazione e lo ha preso per riaggiustarlo e regalarlo a suo figlio: è stata licenziata per appropriazione indebita.

mercoledì 4 ottobre 2017

lunedì 2 ottobre 2017

giovedì 28 settembre 2017

Una morte straziante sul lavoro

Una morte straziante sul lavoro, ne ha dato notizia l’Osservatorio dei caduti sul lavoro di Bologna

sabato 23 settembre 2017

Terrificante morte a Pontedera, Fabio Cerrettani muore in modo straziante; schiacciato da una pressa

venerdì 22 settembre 2017

Dati Inps su occupazione: più posti ma da precari

"Nei primi sette mesi del 2017, nel settore privato, si registra un saldo tra assunzioni e cessazioni pari a +1.073.000, superiore a quello del corrispondente periodo sia del 2016 che del 2015". Lo rileva l'inps, spiegando che anche il saldo annualizzato, relativo agli ultimi 12 mesi, "risulta positivo" e "pari a +571.000", frutto della "crescita tendenziale dei contratti a tempo indeterminato (+18.000), dei contratti di apprendistato (+52.000) e, soprattutto, dei contratti a tempo determinato (+501.000, inclusi i contratti stagionali)".

giovedì 21 settembre 2017

2017 aumento di morti e infortuni sul lavoro

 Per la prima volta da un quarto di secolo, incidenti e morti aumentano entrambi nei primi sette mesi dell’anno: rispettivamente dell’1,3 e del 5,2 per cento.
Tra gennaio e luglio gli incidenti sul lavoro denunciati (ma non ancora riconosciuti come tali) sono stati 380.236, contro i 375.486 degli stessi mesi di un anno fa. I morti sono saliti da 562 a 591, ventinove in più. 
L’articolo di Marco Ruffolo su Repubblica
http://www.repubblica.it/economia/2017/09/17/news/la_ripresa_delle_morti_bianche_nel_2017_i_decessi_sul_lavoro_salgono_del_5_2_-175702271/

mercoledì 20 settembre 2017

Lombardia occupazione, un debole miglioramento e tanto precariato

Dai risultati di una indagine di Confindustria sul mercato del lavoro in Lombardia.
 il numero degli occupati, in aumento di oltre 50mila persone nel 2016 -  soprattutto donne e laureati (o diplomati specializzati) -  Nel 2016 in Lombardia il mercato del lavoro ha accolto 75mila donne in più rispetto al 2008, e 21mila uomini in meno.

giovedì 14 settembre 2017

Sicilia record europeo per la disoccupazione

   
La Sicilia è al top tra oltre 200 regioni europee per l'alto tasso di giovani fra i 18 e i 24 anni che non studiano e non cercano lavoro, i cosiddetti Neet.
    Il dato negativo dell'isola (41,4%) è inferiore solamente a quelli registrati per la Guyana francese (44,7%) e la regione bulgara di Severozapaden (46,5%). E' quanto emerge dal Regional Yearbook 2017 pubblicato oggi da Eurostat. 

venerdì 1 settembre 2017

Quei 23 milioni di occupati

L’ISTAT ci dice che: "Il numero di occupati ha superato il livello di 23 milioni di unità,

Vendemmia senza voucher

Senza i voucher che in qualche modo davano trasparenza e tracciabilitá a diverse tipologie di attività occasionali in agricoltura,  si evidenziano difficoltà a ridosso della vendemmia.

giovedì 31 agosto 2017

Lavoro Gratis in alcune scuole private

Da Facebook una storia di ordinaria follia: esistono scuole private che assumono docenti senza pagargli alcun stipendio, solo con la promessa di far maturare il punteggio.
Maria Concetta Trovato a ProfessioneInsegnante.it
15 h · 
Vi racconto una storiella, che vorrei fosse falsa, ma è dolorosamente vera.
La paritaria di questa mattina si profonde in complimenti. Mi vogliono per Inglese.
Fissiamo un colloquio: mi presento nella mia forma migliore.

mercoledì 30 agosto 2017

Vivere con 190 euro al mese, SI CHIAMA ReI

Dopo quattro anni e verso la fine della legislatura; dopo che si sono spesi decine di miliardi per bonus vari che non hanno fatto ripartire la domanda interna e decine di miliardi di incentivi per il lavoro che  non sono riusciti ad abbassare sensibilmente il tasso di disoccupazione:  il Governo si accorge dell’esistenza dei poveri e approva in via definitiva il decreto per il Reddito d’Inclusione.

lunedì 21 agosto 2017

OCCUPAZIONE, UN DECENNIO DI GUAI

Si parla di una ripresa, ma dopo un decennio di guai.
Tutti quelli che sono stati bruciati in dieci anni di guai potranno riprendersi?
I giovani disoccupati di questo decennio di guai sono già diventati anziani.

venerdì 11 agosto 2017

Vinci il concorso e vieni scartato per età

Dopo avere superato tutte le fasi di un complesso e selettivo concorso a cattedre, al momento di coronare il sogno di entrare in ruolo, lo scorso 7 agosto si è visto recapitare questo messaggio dall’Ufficio scolastico regionale della Puglia: “Aspirante non convocato in quanto non destinatario di proposta di nomina a tempo indeterminato per superamento limiti d’età”.
Ha superato i 66 anni e viene escluso
Poco importa se altri suoi colleghi possono restare in servizio con proroga fino a 70 anni e poco importa se gli occorreva ancora qualche anno di lavoro per arrivare all’agognata meta dell’età minima pensionabile.

 “Vivo male questa esclusione: ho vinto il concorso, mi mancano 2 anni per raggiungere il minimo pensionistico e il primo settembre sarò senza stipendio e senza pensione per tutta la vita. …”.

sabato 22 luglio 2017

Licenziamento per aver superato i 25 anni

Chi vuole solo giovani dipendenti è autorizzato a licenziarli al compimento dei 25 anni. Il caso dei baby commessi di Abercrombie & Fitch arriva, così, davanti alla Corte Ue.
La Corte non nega che la licenziabilità del lavoratore intermittente al compimento del venticinquesimo anno introduca una differenza di trattamento fondata sull’età. «Tuttavia - spiegano i giudici Ue - tale differenza di trattamento è giustificata dalla finalità di favorire l’occupazione giovanile. Infatti, i giovani sotto i 25 anni sono normalmente penalizzati sul mercato del lavoro dall’assenza di esperienza professionale. Per controbilanciare tale situazione, il contratto intermittente riservato agli infraventicinquenni consente agli stessi non tanto di ottenere un lavoro stabile quanto piuttosto di avere una prima esperienza lavorativa funzionale al successivo accesso al mercato del lavoro».
 Il lavoratore era stato assunto nel 2010 con contratto di lavoro intermittente a tempo determinato, poi convertito a tempo indeterminato il 1 ° gennaio 2012. Il 26 luglio di quell’anno, però, era stato licenziato perché compiva 25 anni.
Altri dettagli su:

Resta ingiustificabile un’assunzione a tempo indeterminato quando si conosceva la prossimità di un licenziamento al compimento dei 25 anni. Cosa deciderà alla fine la Cassazione? Poi quel povero giovane lavoratore che ha osato chiedere chissà come farà a pagare le spese di una si lunga causa?    (???)

venerdì 21 luglio 2017

INPS e BOERI CONTENTI ? Ma si tratta di un furto

“Gli immigrati regolari versano ogni anno 8 miliardi in contributi sociali e ne ricevono 3 in termini di pensioni e altre prestazioni sociali, con un saldo netto di circa 5 miliardi per le casse dell’Inps”
Egregio Dott. Boeri
Questa iniquità non solo riguarda i migranti ma anche tutti quegli italiani che non raggiungono i 15  anni di versamenti contributivi per accedere alla pensione di vecchiaia INPS. Tutto quello che hanno versato viene considerato inutile e incamerato dall’ente previdenziale.
Un giusto sistema previdenziale contributivo dovrebbe liquidare per quanto è stato versato agli italiani ed anche agli stranieri. I contributi per la pensione non sono IMPOSTE O TASSE;  sono CONTRIBUTI ed è ASSOLUTAMENTE INGIUSTO CHE VENGANO DA UNA PARTE RESI OBBLIGATORI E DALL’ALTRA PARTE INCAMERATI e NULLIFICATI SENZA ALCUNA PRESTAZIONE.
I lavoratori bianchi o neri o gialli vanno trattati con pari dignità; si evidenzia in questo frangente che anche i lavoratori italiani non sono trattati con pari dignità e si discriminano quelli che (per particolare disagio occupazionale) non sono riusciti a mettere da parte contributi per 5 anni.
Due link: sulla dichiarazione di Boeri e sui requisiti per la pensione Minima agli italiani

martedì 18 luglio 2017

Come triplicare la pensione per alcuni sindacalisti

Un paginone di domenica 16 luglio 2017 del Corriere della Sera con un articolo di Gian Antonio Stella è stato dedicato alla magia di triplicare la propria pensione attuata da alcuni dirigenti sindacali.
L’articolo è stato riportato su internet con questo link


All’origine della questione ci sta un ricorso alla Corte dei conti
di un sindacalista (coordinatore della Gilda degli Insegnanti Gennaro Di Meglio) che si era visto negata dall’INPS la liquidazione della pensione  su uno stipendio di 8 mila euro al mese, percepito solo negli ultimi mesi di lavoro.

 La Corte dei conti  ha osservato nella sentenza 491/2016 che al lavoro svolto dal sindacalista Di Meglio mancavano i criteri della fissità e della continuità, stabiliti come necessari per poter conteggiare i versamenti con il criterio retributivo, per cui degli 8 mila euro di retribuzione ne ha calcolati «solo» 5 mila.

“Tutto sommato al sindacalista Di Meglio non è andata male se si considera che come ex docente di scuola elementare avrebbe potuto percepire una pensione al massimo di circa 1700 euro. E se si considera che la Gilda degli insegnanti è stata sempre paladina di lotte contro i privilegi sindacali.” (nota in corsivo di Francesco Zaffuto)

Ma considerato quanto avevano ottenuto altri sindacalisti (tipo Cisl) il trattamento riservato al coordinatore della Gilda Gennaro Di Meglio era penalizzante e veniva visto dall’INPS come un’ottima Sentenza da fare applicare a tutti.
Verdetto alla mano, l’Inps va a controllare un campione di 119 pensioni decorrenti dal 1997 al 2016. Salta fuori che, contando i contributi aggiuntivi nella «quota A» invece che nella «quota B», c’è chi ha avuto un incremento del 18,9% (il minimo), chi del 37,5%, chi del 55,5%, chi del 62,5% fino al record. Con i criteri della Corte dei Conti il «soggetto 18» della Cisl (il sindacato di Raffaele Bonanni, i cui ultimi stipendi sollevarono un putiferio) dovrebbe prendere, come dicevamo, 39.282 euro ma ne prende 114.275. Il 190,9% in più. Il triplo.  (Dall’articolo di Gian Antonio Stella)

Ma considerato che
queste pensioni sono ormai definitive e non c’è modo di tagliarle ma incombono i vitalizi di altri 1.400 sindacalisti che potrebbero essere rivisti alla luce della sentenza dei magistrati contabili, l’Istituto di previdenza chiede al ministero del Lavoro: come ci dobbiamo regolare? Per quattro mesi: silenzio. Finché, pensa e ripensa, arriva la risposta. «In conclusione sembra di poter dire che anche gli emolumenti sindacali erogati con carattere di fissità e continuità — da individuare in termini generali in via preventiva — vanno valorizzati ai fini del computo nella quota A». «Ferma restando la necessità», continua il ministero di Giuliano Poletti per aggiustare un po’ il tiro, «di evitare gli abusi del diritto che si possono realizzare attraverso incrementi anomali delle retribuzioni dei rappresentanti sindacali a ridosso del collocamento in quiescenza al solo fine di conseguire sproporzionati ed ingiusti vantaggi in termini di prestazione pensionistica». Traduzione: chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto. Ma poiché gli spropositati e ingiusti vantaggi ci sono stati davvero, come bontà sua riconosce il ministero, nel futuro occorre cambiare. Nel futuro, si capisce... Non ora. (Dall’Articolo di Gian Antonio Stella)

Quindi il tutto resta al momento come prima.
Ma vediamo un po’ l’origine dei mali.
In base a quale legge i sindacalisti di cui sopra sono stati baciati dalla fortuna?
 Non una sola, ma almeno tre leggi distinte. Tutto comincia con l’introduzione del sistema contributivo (pensione basata solo sui contributi) al posto del retributivo (pensione calcolata sullo stipendio degli ultimi anni) decisa nel 1992, che per ridurre l’impatto consentì di mantenere il vecchio sistema per i contributi versati prima del 31 dicembre di quell’anno. Nel 1995 la legge Dini offrì a tutti la possibilità di rimpolpare la pensione con versamenti ulteriori, e per non dilatare il privilegio già ottenuto dagli «anziani» stabilì che quanto aggiunto finisse nella quota calcolata con il meno vantaggioso contributivo. A queste due leggi se ne aggiunse una terza, quella voluta nel ’96 dall’allora ministro del Lavoro Tiziano Treu, che consentì ai sindacati di incrementare, sempre con versamenti aggiuntivi, le pensioni dei loro dirigenti in aspettativa o in distacco sindacale dalle rispettive aziende.
È qui che si crea il corto circuito, perché le circolari applicative consentono inspiegabilmente di conteggiare questi versamenti aggiuntivi dei sindacati non con il sistema contributivo, come per tutti gli italiani, ma con il retributivo, che per il settore pubblico gode di un trattamento davvero speciale, essendo basato addirittura sull’ultimo giorno di lavoro.
L’effetto, è che basta una retribuzione molto elevata negli ultimi mesi per portare a casa un aumento abnorme della pensione, naturalmente a spese dell’ente previdenziale, ossia degli altri contribuenti.  (Dall’Articolo di Stefano Caviglia su Panorama del gennaio 2017 http://www.panorama.it/economia/lavoro/pensioni-doro-dei-sindacalisti-la-fine-dei-privilegi/  )

MORALE DELLA FAVOLA
“In pratica mentre per tutti i lavoratori si introduceva il penalizzante sistema contributivo il Ministro Tiziano Treu trovava un escamotage per lasciare il sistema retributivo solo agli “amici” dei sindacati.
 Occorre precisare,  nel particolare caso, che la Gilda degli insegnanti dal 1992 al 1996 si batteva contro quella iniquità e contro il privilegio che si ritagliavano i sindacalisti (lo ricordo bene perché all’epoca ero dirigente di quel sindacato). Quindi nessuna responsabilità per quelle leggi inique è attribuibile alla Gilda degli insegnanti.
 Ma una volta che l’iniquità si è stabilita diventa “quasi ovvio” approfittare dell’iniquità ed anche qualche dirigente Gilda ha fatto richiesta dei privilegi sindacali. Infatti in Italia vige un vecchio detto siciliano:
cu avi cummirità e `un si ni servi, 'un c'è cunfissuri chi l'assolvi  (chi ha le comodità e non se ne serve, non troverà confessore disposto ad assolverlo). 
 In ogni caso alla fine voglio precisare, in quanto antico sindacalista, che vivo con la mia pensione di 1.650 euro – per 35 anni di lavoro di insegnante – non sono tanti – me li faccio bastare – e c’è tanta gente in questo paese che sta molto peggio di me.” (Francesco Zaffuto)

Foto – Quadro Vincent Van Gogh – Mangiatori di patate – (ovviamente sono i lavoratori)

Post precedente su questo blog sullo stesso argomento

martedì 4 luglio 2017

Disoccupazione: eccola di nuovo all'11,3%

Il tasso di disoccupazione risale a maggio all'11,3%, in aumento di 0,2 punti percentuali dopo il calo di aprile. A maggio, comunica ancora l'Istat, cresce anche il tasso di disoccupazione giovanile, che sale al 37% con un incremento di 1,8 punti da aprile.

mercoledì 21 giugno 2017

incidenti e lavoro

Il 40% delle 25.671vittime di incidenti stradali in Europa nel 2016 stava percorrendo il tragitto casa-lavoro o stava effettuando spostamenti legati alla propria professione.



venerdì 16 giugno 2017

Necessario e urgente patentino per i trattori

Un adolescente di 17 anni morto schiacciato dal trattore e il Parlamento ha appena rinviato la legge che obbliga chi guida questo mezzo a sottoporsi a un esame per prendere il patentino.

Solo in questi primi 15 giorni di giugno i morti schiacciati dal trattore sono stati 12 e 65 dall'inizio dell'anno 
Prosegui la lettura su …
http://cadutisullavoro.blogspot.it/2017/06/un-adolescente-di-17-anni-morto.html?spref=fb

giovedì 15 giugno 2017

con Mirko sono 300

Con la morte di Mirko Nivazzi morto a Sasso Marconi ieri 13 giugno 2017 arriviamo a contare lo strabiliante numero di 300 morti sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno e oltre 600 se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere. La trecentesima vittima del 2016 è stata Carmine Guglielmi ma era il giorno 29 di giugno. abbiamo raggiunto i 300 morti sui LUOGHI DI LAVORO con ben 15 giorni d'anticipo. E la politica sta a guardare

E' morto a soli 29 anni Mirko Nivazzi a Sasso Marconi di Bologna. Il povero giovane è caduto da una scala in un'azienda agricola mentre puliva una mietitrebbia. Ma anche ieri i morti sono stati ben 6 di cui due agricoltori schiacciati dal trattore in provincia di Cuneo. Due autotrasportatori hanno perso la vita in uno scontro tra TIR sull'autostrada A 14 all'altezza di Ravenna. Uno dei due TIR si è incendiato: immaginate la fine orrenda di questi camionisti. Quando entri in autostrada ti vengono i brividi nel vedere questi bisonti che spesso fanno la gara tra di loro incuranti degli automobilisti. Ne muoiono tantissimi sulle strade e spesso coinvolgono anche gli automobilisti. Le vittime sono tutte e due straniere.

mercoledì 14 giugno 2017

Ieri non ho fatto benzina

Andavo spesso a fare il rifornimento di benzina in una stazione di servizio dove c’era l’omino che ti dava una mano e pagavi. Poi l’omino e scomparso, facevo benzina da solo e poi andavo a pagare alla cassiera in uscita. Ieri ho potuto notare che il gabbiotto della cassiera è stato chiuso e che tutto dovevo fare io con banconote o con carta di credito. Ebbene ieri non ho fatto benzina. Mi cercherò oggi una stazione di servizio con l’omino o almeno la cassiera.
?Ma come si può trovare lavoro se si elimina ogni giorno l’uomo dal lavoro?
 E il tutto con la promessa di un miserabile sconto di alcuni centesimi.

?E se lo STATO, quello Stato tanto vituperato che mette le tasse, mettesse una tassa sulle macchine che sostituiscono l’uomo? In qualche modo ci dovrebbero fare un pensierino in più prima di scartare l’uomo. (f.z.)

sabato 10 giugno 2017

Reddito inclusione – Poco e tardi

Primo sì del Consiglio dei ministri al decreto legislativo che introduce in Italia  i cosiddetto Reddito d’Inclusione. Arriva dopo quattro anni di legislatura e di Governi: Letta - Renzi - Gentiloni.
Era la prima cosa da fare per l’urgenza  ed ancora non è decollata
 Ora il provvedimento dovrà acquisire i pareri delle commissioni parlamentari competenti.
480 euro forse dal 2018 e a chi:
La misura appena approvata per la lotta alla povertà nella prima fase si rivolgerà "a 660mila famiglie, di cui 560mila con figli minori", ha spiegato il ministro del Lavoro. Verrà data ai nuclei "con almeno un figlio minorenne o con disabilità anche se maggiorenne, a quelli con una donna in stato di gravidanza o un over50 in disoccupazione".
GLI ALTRI POVERI OVVIAMENTE si dovranno arrangiare.

giovedì 8 giugno 2017

Licenziata per maternità e riassunta per lotta dei colleghi

La lavoratrice rientrata dalla maternità era stata licenziata dopo 15 anni di attività alla Reggiani Macchine di Grassobbio. Lo rende noto la Fiom Cgil:  «moltissimi colleghi venerdì 26 maggio erano scesi in sciopero e in presidio per manifestarle tutta la loro solidarietà».
«Finalmente ho riottenuto un posto di lavoro» ha commentato oggi la lavoratrice. «Per questo vorrei ringraziare tutti coloro che in modi diversi mi hanno fatto ottenere questo risultato: da chi ha preso in carico fin dall’inizio la procedura di licenziamento, ai miei colleghi che, saputa la notizia, hanno scioperato compatti, a chi, venendo a conoscenza in altro modo del licenziamento, mi ha sostenuta».

Foto dal giornale citato

lunedì 5 giugno 2017

5 giugno tre morti sul lavoro

Anche oggi, 5 giugno 2017,  tre lavoratori hanno perso la vita sui luoghi di lavoro. Nella provincia di Trieste, dove Stefano Fiorentino  un operaio di  40 anni ha perso la vita rimanendo travolto da lamiere in una nota ditta del luogo. Non era un lavoratore di retto ma di una ditta appaltatrice.
A Iglesias di Cagliari è rimasto schiacciato dal suo camion un autotrasportatore. Nella provincia di Vibo Valentia è morto cadendo da un albero mentre lo stava tagliando un sessantenne.

sabato 27 maggio 2017

I voucher e l’arte del governo di schiaffeggiare la CGIL

Dopo il ritiro della normativa sui voucher e la conseguente nullificazione del referendum, il minimo che ci si potesse aspettare era un tentativo di confronto con i sindacati per avviare delle scelte normative che introducessero strumenti sul lavoro saltuario in qualche modo concordati. Invece il Governo è andato verso soluzioni senza alcun confronto. A prescindere dalla bontà delle scelte,  il problema del Governo pare che sia quello di schiaffeggiare la CGIL; ed i lavoratori saltuari ultraprecari sono diventati ostaggi inconsapevoli di una battaglia politica che può portare perfino ad una crisi di Governo.


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mercoledì 24 maggio 2017

Laureati italiani pochi, ma il 42% non trova lavoro

Il 26 aprile 2017 Eurostat ha pubblicato i dati sui 30-34enni che hanno una laurea, riferiti al 2016. L’Italia è al penultimo posto, davanti alla Romania: 26,2 laureati su cento giovani, contro un valore medio europeo di 39.
Dal confronto internazionale, emerge che la quota di laureati è indiscutibilmente troppo bassa, benché l’Italia abbia raddoppiato la quota dal 2002, quando nella stessa fascia 30-34 erano il 13,1%.
Nel 2015 il dato dei laureati in Italia è stato di 266.742 di cui il 58% ha conseguito la laurea triennale, il 29% quella magistrale e il 13% la laurea a ciclo unica.
 Le immatricolazioni hanno mostrato deboli segnali di ripresa, dopo anni di calo, ma l’indagine Pisa mostra che solo il 38,3% dei quindicenni italiani pensa di laurearsi, contro una media di 44,2% per i 72 paesi Ocse che partecipano all’indagine.
L’Italia viene penalizzata sia da un tasso di laureati troppo ridotto, sia da una quota di abbandonanti intorno al 13% nella fascia di età 18-24, anche qui agli ultimi posti in Europa.
I tassi di iscrizione all’università immediatamente dopo il diploma sono in linea con i valori europei, ma si laurea la metà degli immatricolati, fra triennale e specialistica. Il Rapporto Anvur del 2016 dice che a sei anni dall’iscrizione il 32,8% delle matricole ha abbandonato, il 14% è ancora iscritto e solo il 53,1% si è laureato, percentuale che cresce di poco con il passare di ulteriori anni. Un iscritto su quattro abbandona entro il terzo anno, il 15% si trasferisce ad un altro corso di laurea tra il primo e il secondo anno: circa un terzo si laurea in corso, anche qui con differenze anche vistose fra corsi e zone territoriali.
 Riguardo all'accesso al mondo del lavoro dei laureati italiani under 35, il cui tasso di occupazione a tre anni dalla discussione della tesi è del 57,7%, lontano anni luce dall'80,7% che si registra in media nell'Ue a 28. Il dato - rilevato da Eurostat con riferimento al 2016 - è in netto miglioramento rispetto al 53,5% del 2015 e al 49,6% del 2014 ma resta comunque il penultimo in Europa, migliore solo di quello greco. In Germania entro tre anni dalla laurea lavora il 92,6% delle persone.
Notizie e dati da

immagine da internet

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