Argomento di discussione posto da
Giandiego Marigo
Sono stato un artigiano e sono socialista e libertario, la mia vita è stata distrutta da una mancanza di liquidità le banche mi hanno strangolato e prostrato e debbo rispondere , personalmente, nelle SRL ed SPA non è così, di una situazione debitoria pesante che mi sta distruggendo gli ultimi anni di vita. Avrei forse dovuto suicidarmi a suo tempo, come molti. Dico questo perché vedo montare una rancorosa campagna contro le partite iva e la loro presunta evasione “mostruosa”. Prendersela con gli artigiani e le Partite Iva senza garantire la possibilità di mantenere in vita le loro aziende dentro a questo mercato ed alle sue regole restando nella regolarità è limitativo ed ipocrita. È esattamente dove vuole portarci il potere e l'élite , che evade miliardi e fa e disfa le regole medesime a sua misura ed uso. Il mercato, con la massima ipocrisia, prevede e richiede il nero, senza il quale non si lavora e si chiude. Non basta riempirsi la bocca di moralismo (guidato dalle èlite) bisogna proporre soluzioni reali e solo dopo invocare il rigore. Altrimenti si uccidono le persone e si costruiscono roghi.
martedì 28 giugno 2016
domenica 26 giugno 2016
Brexit: cosa potrà accadere agli italiani a Londra?
Brexit: cosa potrà accadere
agli italiani a Londra? L’incognita è abbastanza ampia. Gli italiani sono circa
550 mila in tutta la Gran Bretagna e la maggior parte vive a Londra.
Al di là della favola dei
pochi che hanno fatto fortuna (raccontata nei servizi giornalistici della TV
italiana); la maggior parte fa lavori
abbastanza umili (spesso nel settore della ristorazione), ha un reddito che
mediamente non va oltre le 1200 sterline, e per un monolocale con servizi
igenici all’interno può arrivare a pagare 800 sterline. Non sono pochi quelli
che ancora si barcamenano cercando e si sono provvisoriamente accontentati di
collocazioni di lavoro in part-time. Sgombrata la favola ora c’è d’aspettarsi misure di
restringimento.
Le misure arriveranno gradualmente: non rischiano coloro che avevano
trovato un buon posto ma sicuramente rischiano tutti quelli che stavano in una
posizione marginale o ancora di ricerca.
venerdì 24 giugno 2016
la Regione Sicilia ci vuole provare con il reddito di cittadinanza
Reddito di cittadinanza, misure per il contrasto della
povertà, servizio civile e altri provvedimenti, stanno per essere discussi, e
probabilmente approvati, dalla giunta regionale siciliana guidata da Rosario
Crocetta. Nello schema di delibera recentemente approvato fondi per 350 milioni
di euro totali, parte dei quali verranno impiegati per il finanziamento
di un reddito da 500 euro al mese per sei mesi per 40 mila
cittadini sotto la soglia di povertà, che abbiano un indice Isee
inferiore ai 5 mila euro annui.
In cambio di questo "reddito di
cittadinanza", però, i residenti dovranno prestare qualche ora del proprio
tempo libero svolgendo servizi sociali. Un reddito di cittadinanza molto simile
a quello proposto dal sindaco M5S Filippo Nogarin a Livorno e pensato dalla
giunta De Magistris, appena riconfermata alle elezioni amministrative
della scorsa settimana. Inoltre, la delibera prevede il
rifinanziamento del servizio civile per ulteriori 40 mila giovani,
che presteranno la propria opera nell'assistenza agli anziani, nelle carceri,
nell'assistenza ai minori e nelle varie onlus impegnate sul sociale.
Forse è poco; comunque benvenuto a Crocetta su questo grave problema;
siamo ancora in attesa di Renzi …
lunedì 20 giugno 2016
In rianimazione per incidente sul lavoro: la ditta gli invia procedimento disciplinare
Con grande tristezza riportiamo questa cattiva storia:
Operaio in rianimazione dopo incidente sul lavoro: la
ditta gli invia procedimento disciplinare
http://www.today.it/cronaca/operaio-rianimazione-procedimento-disciplinare-azienda.html
sabato 18 giugno 2016
Il welfare e Paolo Leon
Pochi
giorni fa, l’11 giugno 2016, è morto Paolo Leon, uno di quei pochi economisti
capaci di far comprendere la ricchezza del Welfare. Ne rivolgere un saluto,
ricordiamo qui qualche sua frase preziosa:
“Lo stato sociale non è beneficenza, è un diritto. Rende più
forte la democrazia ed è anche un elemento di sviluppo economico. È chiaro che
mantenerlo e migliorarlo ha un costo, però produce guadagno; smantellarlo,
invece, significa finire per spendere molto di più”.
“Deve aumentare la domanda di
beni e servizi, se si riduce il costo del lavoro
ma il fatturato delle aziende non cresce, queste avranno forse più margini ma
non maggiore vendita. E la disoccupazione continuerà ad aumentare, senza
peraltro contare gli scoraggiati…”
“La cultura dominante
conservatrice ha dimenticato ragioni e finalità dello stato sociale.
L’importante è il rigore di bilancio, con il pareggio messo addirittura come vincolo
legislativo, qualcosa che suona come una composizione di interessi egoistici e
mentalità medioevale, e che nulla ha a che fare con le ragioni dell’economia …”
martedì 14 giugno 2016
ECOMULO e i grani di Sicilia
Nel maggio 2016 in Sicilia
c’è stato un tour particolare a bordo dell’Ecomulo – Giovani coltivatori che
vogliono rilanciare la coltura dei grani antichi hanno organizzato una
singolare iniziativa: un tour della Sicilia sul dorso di Muli – I paesi dell'itinerario
sulle Madonie ha toccato i paesi di Castelbuono, Polizzi Generosa,
Petralia Soprana, Petralia Sottana, Geraci Siculo, Tusa, Valledolmo, Castronovo
di Sicilia, Prizzi, Palazzo Adriano. Durante
il viaggio Ecomulo ha lasciato ai contadini, ai pastori, agli allevatori, alla
gente dell'entroterra un volantino per informare sulle
prospettive del lavoro legale alla terra, per motivare i giovani a non
rinunciare alla vita nelle campagne ma anche per fare arrivare la loro voce
alla città e per rappresentare i loro problemi alle istituzioni.
STA NASCENDO UNA RETE DI
GIOVANI AGRICOLTORI in Sicilia con nuove microimprese agricole, aiutiamoli
richiedendo i loro prodotti e parlando delle loro iniziative.
Qui alcuni link
Il blog http://ecomulo.blogspot.it/
La pagina facebook https://www.facebook.com/ecomulo
lunedì 6 giugno 2016
La Svizzera dice No al Reddito di Base Incondizionato
La Svizzera ha bocciato la proposta di introdurre
il Reddito
di Base Incondizionato
Il 76,9% dei cittadini
svizzeri ha detto no. Per essere varata, la proposta avrebbe dovuto
essere approvata da una doppia maggioranza, quella dei cantoni e dei votanti.
La
proposta era ostacolata da tutte le componenti politiche di destra e di
sinistra.
Per i promotori del referendum, come Daniel Häni, non è un’utopia. “Il reddito
di base incondizionato per tutti in Svizzera ha ottenuto il consenso del 20%,
ossia di un votante su cinque. Questo significa che esiste un trend, che l’idea
è stata lanciata”.
Al momento comunque la
Svizzera ha detto di No. L’ottimismo è una buona cosa, ma la
percentuale elevata dei no segna anche la difficoltà di modificare un modo
generalizzato di pensare. Al momento prevalgono due convinzioni: quella che i soldi da spendere per un simile
provvedimento siano tanti; e quella che
dare un reddito di base possa influire negativamente sulla spinta a cercare un
lavoro.
domenica 5 giugno 2016
La Banca del “non se pò fà”
Il governatore della Banca d’Italia Visco, alla vigilia del voto
in Svizzera sul Reddito di Base Incondizionato, rilascia una dichiarazione su
un possibile reddito di cittadinanza in Italia, dicendo: “non se pò fà”
E badate bene, quando
Visco dice che non si può fare si riferisce solo a : "Un reddito minimo
universale di 500 euro a cittadino per 12 mesi”
La misera cifra di 500
euro, per limitare lo stato di povertà
che avanza in Italia, secondo Visco vale
il 20 per cento del Pil.
Come ha fatto Visco questi
conti non lo spiega; basta dirlo con la sua autorità di banchiere del Paese.
La gestione delle risorse è di competenza del Governo e non del
governatore della Banca d’Italia; si attende allora una parola da Renzi che
sull’argomento è in ritardo da due anni, la povertà pare che non sia nell’ordine
delle sue priorità.
Tra le competenze della Banca d’Italia non c’è il welfare, ma sicuramente c’è quella di controllare il comportamento corretto delle
Banche, e in questo campo purtroppo l’Istituto centrale non ha brillato. Se
Banca Etruria ed altre fossero state in qualche modo ben controllate forse oggi
si sarebbero risparmiati alcuni miliardi per il loro salvataggio.
Il si può fare o non si
può fare dipende da una scelta politica; se il denaro si usa in bonus vari, si
elimina l’Imu, e si spendono miliardi per salvare alcune banche dal disastro, è evidente che le risorse finiscono.
sabato 4 giugno 2016
5 giugno 2016 si vota per il reddito di dignità
Domani 5 giugno si vota in Italia per le
elezioni comunali.
Sì, certo è importante. Ma c’è un appuntamento
elettorale fuori dell’Italia che può segnare la storia:
il voto in Svizzera sul Reddito di Base
Incondizionato.
E’ difficile che questa conquista sociale possa
vincere il referendum, ma in questa battaglia sono importanti anche i dati di
una sconfitta. Per vedere se ci sono possibilità di modificare questa società capitalista
che espelle i giovani dal mondo del lavoro con l’automazione e non gli lascia
alcuna prospettiva.
venerdì 3 giugno 2016
Italia: uno dei peggiori welfare d’Europa
In Italia c’è uno dei
peggiori welfare d’Europa: non esiste un reddito di cittadinanza, ci sono
grandi differenze tra cittadini tutelati dal welfare e cittadini senza alcuna
tutela; si arriva perfino a forti contraddizioni con i migranti. Se non si fa
ordine nel welfare italiano si rischia uno scontro sociale e un malessere ancora
più grande.
Qui alleghiamo una
riflessione sull’ultimo rapporto Istat (maggio 2016) ; non stanchiamoci di
parlare di queste cose – non arrendiamoci –
giovedì 2 giugno 2016
Disoccupazione un altro dato contraddittorio
Il tasso di disoccupazione nel mese di aprile sale all'11,7% (era
all'11,5% a marzo secondo il dato rivisto come definitivo dall’Istat).
Sempre ad aprile, crescono occupati, ad aprile +51.000
Viene fuori una sintesi
contraddittoria: aumenta l’occupazione ed aumenta la disoccupazione. La motivazione di questo dato contraddittorio
viene in parte spiegata dall’Istat con la diminuzione degli inattivi di
113.000.
In pratica appena si apre qualche minimo spiraglio sulla
possibilità di trovare il lavoro un po’ di quelli chiamati scoraggiati,
riprendono a cercare e l’indice dei disoccupati aumenta di nuovo.
Se consideriamo disoccupati sia quelli che cercano lavoro e sia
gli inattivi (o scoraggiati) arriviamo a cifre da paura
mercoledì 1 giugno 2016
SCARPE E ROBOT
La tedesca Adidas ha annunciato l’inizio di un
processo di rimpatrio delle produzioni che aveva delocalizzato in Asia. Sta
costruendo un nuovo stabilimento, stato dell’arte, a Ansbach, in Baviera. Si
tratta di un impianto prototipo nel quale le scarpe saranno preparate e cucite
da robot.
A CONTI FATTI i robot sono meglio della
delocalizzazione:
con la delocalizzazione si cercano operai nel
mondo da pagare il meno possibile, con la completa automazione si fa totalmente
a meno degli operai.
COSA FARANNO I GIOVANI CHE CERCANO LAVORO ???
Nell’ottocento c’erano i luddisti che andavano
in giro a spaccare le macchine; oggi le macchine sono entrate nel DNA e nella
mente di ogni umano come entità insostituibili.
ALLORA
hanno ragione quelli che hanno proposto il referendum in Svizzera: REDDITO DI
BASE INCONDIZIONATO e poi un qualsiasi lavoro ce l’inventiamo, anche autonomo e
volontario, per migliorare la società.
SE NON
CI DATE IL LAVORO ALMENO DIVIDERE IL PANE.
I PROFITTI
DELLE MACCHINE VANNO SOCIALIZZATI, perché
derivano da un progresso a cui ha contribuito tutta l’umanità.
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