sabato 9 luglio 2016

INPS: allegri per un misfatto

Il presidente dell’Inps, l’economista Tito Boeri, riferendo sui molti casi di contributi che non si traducono in pensioni ha precisato che  In Italia gli immigrati versano ogni anno 8 miliardi di contributi sociali e ne ricevono 3 in termini di pensioni e altre prestazioni sociali, con un saldo netto di circa 5 miliardi. Circa un punto di Pil di contributi sociali non viene impiegato per erogare le pensioni, vale a dire circa 300 milioni.  
«Abbiamo calcolato - ha sottolineato Boeri - che sin qui gli immigrati ci abbiano regalato circa un punto di pil di contributi sociali a fronte dei quali non sono state erogate delle pensioni. E ogni anno questi contributi a fondo perduto degli immigrati valgono circa 300 milioni di euro».  
 Da dove l’origine di questo guadagno che continuerà ad aumentare per le casse dell’INPS? Dalle stesse leggi che in Italia servono per poter accedere al minimo pensionistico.
Dal 1° gennaio 2012, i soggetti per i quali il primo accredito contributivo decorre dal 1° gennaio 1996, possono conseguire il diritto alla pensione di vecchiaia:
a)    in presenza del requisito contributivo di 20 anni  
+ più il raggiungimento dell’età anagrafica prevista  nei diversi scaglioni
Con l’eccezione di 15 anni continuativi di contributi versati e 25 anni dalla prima contribuzione –
Di conseguenza accade che chi ha versato per meno anni si trova senza pensione ed è ipotizzabile che questo possa accadere a tanti migranti;
ciò accade anche a tanti italiani, ed accadrà sempre di più a tutti quegli italiani che sono stati decenni in stato di disoccupazione.
Questo perverso meccanismo pensionistico che rapina i contributi a chi ha avuto la disgrazia di avere lavorato meno anni è quello che mantiene la solidità dell’INPS, una solidità perversa in danno dei più deboli e sfortunati.  La tanto vituperata Germania, che spesso viene accusata di approfittare nella UE, arriva a  pagare, una volta raggiunta l’età pensionistica, anche per un anno di contributi, la quota di pensione maturata certo poco, ma almeno dignitosamente fanno i conti e non si appropriano della parte versata senza dare nulla in cambio.

In Italia sono tanti, italiani o migranti, che non 14 anni di lavoro perderanno tutti contributi versati. Possiamo essere allegri per questo misfatto? (f.z.)