martedì 26 gennaio 2016

se un lavoratore autonomo si ammala di cancro



Caro Presidente del Consiglio, caro Ministro del Lavoro, 
Mi chiamo Daniela Fregosi, ho 48 anni, sono una maremmana doc e mi occupo dal '92 di formazione aziendale come libera professionista con partita iva. Fin dal momento della diagnosi di cancro al seno (a luglio 2013), intuendo le difficoltà che mi aspettavano, ho cominciato a mettere in atto una serie di strategie di adattamento: ho iniziato a informarmi su quali potessero essere gli “ammortizzatori sociali” a cui avevo diritto consapevole che, anche se tutto andava bene, sarei stata fuori gioco per un bel po’ (come è poi accaduto). 
Ma nessuno sapeva nulla sui miei diritti di lavoratrice autonoma. Mi sforzavo di dire a destra e manca che ero una libera professionista e che questo tumore al seno non aveva su di me lo stesso effetto che poteva avere su una dipendente. Ma niente, nessun consiglio mi arrivava dai medici e dal commercialista. E' iniziato allora per me un viaggio terrificante con i patronati che fanno quello che possono con code interminabili di utenti in cerca di informazioni, call center Inps cui devi spiegare tu l’ultima circolare del maggio 2013 sui lavoratori autonomi e che ti ringraziano pure per l’informazione. Insomma, meno male che sono bella sveglia, che il tumore mi è arrivato alla tetta e non al cervello e che so navigare su internet.
Ma c’è anche la beffa. Mi sono dovuta difendere anche da un mantra ricorrente tuttora “Ma come, non ce l’hai un’assicurazione privata?”. Una cosa così la chiedono solo ai liberi professionisti, tutti convinti che, siccome ce la spassiamo a far quello che ci pare, a non avere padroni, ad evadere di brutto e arricchirci alla faccia degli altri poveri lavoratori, il minimo è che cacciamo i soldi almeno per le assicurazioni private e non rompiamo troppo le scatole all’Inps, anche se abbiamo un tumore. Sì, l’assicurazione malattia ce l’ho ma visto che dal 1997 l’Inps ha reso obbligatori i versamenti e l’aliquota è passata dal 10% all’attuale 27,72%, i soldi doppi per pagare tutto un qualsiasi autonomo non ce l’ha. E’ già grasso che cola se riesce ad avere una piccola assicurazione malattia con premi bassi che non copre quasi nulla (giusto la degenza ospedaliera, non certo mesi e mesi di terapie per un cancro).
Mi sono letta innumerevoli guide e libretti informativi per pazienti oncologici dove venivano descritti i diritti dei lavoratori. Tutte le informazioni riguardano i dipendenti: di noi neppure un cenno. Come se non esistessimo. Come se in Italia non ci fosse il popolo delle P.Iva. Ma un paziente oncologico non è un paziente oncologico e basta? No, esistono malati di cancro di serie A e di serie B.
Noi siamo di serie B e per noi gli articoli 3-32-38-53 della Costituzione sono opzionali. Dato che come lavoratrice autonoma non ho adeguate tutele ho scelto di dedicare tutte le mie risorse a curarmi ed ho iniziato uno sciopero contributivo sospendendo i pagamenti INPS per 1 anno e mezzo. Questa è la mia storia e la mia Campagna VIDEO
CHIEDO a nome mio, di tutti i lavoratori autonomi e di ACTAl’Associazione dei Freelance cui appartengo e che mi sostiene, che venga rispettata la Costituzione Italiana (e la recente risoluzione del Parlamento Europeo) e che sia data anche agli autonomi la possibilità di una malattia dignitosa:
  • Indennità di malattia che copra l'intero periodo di inattività
  • Indennità di malattia a chi abbia versato all’INPS almeno 3 annualità nel corso della sua intera vita lavorativa (e non solo nell'ultimo periodo)
  • ridefinizione delle indennità su valori che siano effettivamente sostitutivi del reddito (80% del reddito per la malattia ospedalizzata e 30% per quella domiciliare), usando come parametro il reddito percepito prima della malattia
  • Indennizzo relativo alla malattia uguale a quello stabilito per la degenza ospedaliera quando ci si deve sottoporre a terapie invasive (chemio, radio etc)
  • Riconoscimento della copertura pensionistica figurativa per tutto il periodo della malattia
  • Possibilità di sospendere tutti i pagamenti (INPS, IRPEF), che saranno poi dilazionati e versati a partire dalla piena ripresa lavorativa (e senza l'applicazione di more perchè non si può tassare una malattia). Nel mio caso, per esempio, quello che non fa lo Stato lo sta facendo Acta con una raccolta fondi che andrà a coprire le spese legali e le more che mi arriveranno per il mancato pagamento dei contributi Inps.
  • Esclusione dagli studi di settore.
Daniela Fregosi in arte Afrodite K come dire.... la voce delle migliaia e migliaia di partite iva ormai decisamente nervose

lunedì 25 gennaio 2016

Amazon o Ammazzon … 80 ore di lavoro alla settimana


Si tratta di supersfruttamento della manodopera ma anche di concorrenza spietata verso altre aziende che non usano questi metodi.  Piccole librerie e piccole reti di distribuzione chiudono e va avanti chi non ha scrupoli. Le tutele ai lavoratori paradossalmente tutelano anche gli imprenditori più scrupolosi e corretti. (f.z.)

Qui l’inchiesta  tradotta in italiano
Qui l’intera inchiesta del New York Times
Qui alcuni stralci
Appena mettono piede nell'azienda, gli viene ordinato di dimenticare tutte le "cattive abitudini" che hanno imparato svolgendo altri lavori. Perché Amazon è un mondo a parte e per riuscire in questo mondo bisogna rimboccarsi le maniche, oltre ogni limite di sopportazione fisica e mentale.
Un inchiesta del New York Times racconta quello che sono costretti a subire i dipendenti ogni giorno
C'è chi giura di aver visto scoppiare in lacrime ogni collega almeno una volta e chi ricorda di aver lavorato per quattro giorni senza dormire. Di solito, poi, chi non regge il ritmo delle 80 ore settimanali viene cacciato via, senza pietà.
 "La velocità è ciò che conta in questo lavoro" , Amazon ha pensato di monitorare anche il "tempo libero" dei suoi dipendenti: perfino i minuti che trascorrono in bagno vengono annotati. 
Tra le parole dei dipendenti:
 “Non ho una casa dove abitare. Ma le mie giornate peggiori sono meglio delle migliori giornate passate a lavorare lì dentro"
 "Ho subito un aborto, è stato uno degli eventi più devastanti della mia vita. Ma mi hanno messa nel programma per migliorare le prestazioni per assicurarsi che la mia attenzione continuasse ad essere focalizzata sul lavoro"
"Ero così presa dall'idea di avere successo. Per quelli che lavoravano lì era come una droga. Una volta non ho dormito per quattro giorni consecutivi e ho continuato a fare il mio dovere"

sabato 23 gennaio 2016

Alta tecnologia e lavoro minorile

Il nuovo rapporto di Amnesty International rivela la terribile situazione dei 40.000 bambini ridotti in schiavitù nelle miniere africane. Per due dollari al giorno cercano cobalto, litio e minerali utili a costruire le batterie dei nostri smartphone.
La Repubblica Democratica del Congo è uno dei paesi più poveri al mondo, ma è ricco di cobalto. I minatori finiscono qui perché non c’è altro lavoro, i bambini non possono permettersi di andare a scuola.
Il cobalto va a finire alla “Congo Dongfang Mining International”, sussidiaria della cinese “Huayou Cobalt”, che fornisce batterie alle grandi aziende tecnologiche tipo Apple, Sony, Samsung e Dell. Sono 16 le aziende implicate: una ha ammesso la connessione, quattro non sapevano dare risposte, cinque hanno negato il legame con la Huayou (ma i documenti le smentiscono), sei hanno promesso che indagheranno sulla questione. Milioni di persone si godono le nuove tecnologie a spese dei bambini africani.
Le multinazionali vietano il lavoro minorile ma poi non controllano le condizioni in cui lavorano i fornitori. Le aziende ricche e innovatrici mettono sul mercato dispositivi incredibilmente sofisticati ma nessuno chiede loro di mostrare la fonte dei componenti.
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mercoledì 20 gennaio 2016

5 milioni di posti di lavoro in più per i Robot e in meno per gli Umani

robot

5 milioni di posti di lavoro in più per i Robot e in meno per gli Umani; i guadagni ovviamente per pochi ricchi.


Il quadro delineato dal rapporto del World Economic Forum che si aprirà oggi a Davos vaticina la perdita di ben 5 milioni di posti di lavoro (in tutto il mondo) per colpa dei robot e delle macchine intelligenti.
Lo studio, intitolato “Future Jobs”, ha preso in considerazione un campione di 13 milioni di persone appartenenti alle 15 maggiori economie del mondo (dalla Cina al Messico, dalla Germania agli Stati Uniti passando per Francia, Regno Unito e Giappone) che rappresentano il 65% della forza-lavoro mondiale. E ha messo in evidenza come robot e macchine intelligenti si candidino, nell’arco dei prossimi 4 anni, a sostituire molti lavoratori. Quali? A rischiare di più sono le risorse impiegate nel settore amministrativo, ma anche quelle che si occupano di energia, telemedicina e servizi finanziari. Non solo: secondo l’indagine, a risentirne di più saranno le donne alle quali vengono solitamente affidati compiti amministrativi e di ufficio. Saranno loro a subire maggiormente gli effetti della “quarta rivoluzione industriale” che promette un solo posto di lavoro guadagnato ogni 5 persi 
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domenica 17 gennaio 2016

Le raccomandazioni nel lavoro e il Papa

Papa Francesco: “Basta raccomandazioni, generano illegalità e corruzione”
Papa Francesco ha recentemente usato parole gravi contro le Raccomandazioni: “Basta raccomandazioni che generano illegalità e corruzione”.
Qui dettagli e parti del discorso

Grazie per questo suo intervento Santità.
 Voglio solo aggiungere, per quelli che da anni ed anni si occupano di sindacato,  che nel settore pubblico la raccomandazione per superare gli altri è un vero e proprio reato; ma nel settore privato invece è addirittura la normale prassi.
 Il privato ha sempre assunto chi gli conviene: una piccola parte li assume secondo le loro capacità per evitare che l'impresa vada in malora; per il resto assume amici di amici per allargare le sue frequentazioni ed affari.
 C'era una volta nel nostro paese l'Ufficio di Collocamento Pubblico dove chi stava iscritto da più tempo e aveva necessità gravi familiari, aveva una qualche preferenza nell'assunzione; negli anni 90 è stato distrutto. Non c'è un politico ad oggi che vuole ridiscutere la questione Collocamento pubblico obbligatorio per una qualche percentuale, ed anche i sindacati evitano l'argomento.
 Noi siamo conciati molto male Santità; in ogni caso grazie per la sua attenzione.

Francesco Zaffuto (tanto tempo fa sindacalista)

sabato 9 gennaio 2016

amore per il lavoro e per chi lavora

In un mondo dove il capitale finanziario si sposta da una parte all’altra del mondo in speculazioni di borsa distruggendo il lavoro al posto di crearlo;  ecco un esempio  di amore per il lavoro e per chi lavora. Un imprenditore legato al suo lavoro e ai suoi operai lascia una parte della sua eredità ai dipendenti con un saluto…

Per i 250 dipendenti della Enoplastic, il regalo di Natale più inatteso è arrivato dall’Aldilà. Piero Macchi, il loro ex datore di lavoro scomparso lo scorso giugno a 87 anni, ha fatto in modo che mesi dopo la sua dipartita fosse recapitato a ognuno degli operai una busta. Dentro c’era una gratifica di qualche migliaio di euro, un grazie recapitato «post mortem» per la dedizione dimostrata sul lavoro. Così aveva messo nero su bianco nel suo testamento, il signor Piero, e così è stato. Dicono che Macchi abbia scritto le ultime volontà e abbia rivolto l’ultimo pensiero agli operai quando si è reso conto che non avrebbe superato una grave malattia che l’aveva colpito un anno fa. 
Coninua i dettagli della notizia  su ….

venerdì 8 gennaio 2016

Gioite ed aspettate ... disoccupazione 11,3%

Disoccupazione novembre 2015 all’11,3% rispetto all’11,5% dell’ottobre 2015.
Renzi felice,
chi sta nell’11,3% non tanto e si tratta di 2.871.000 di non tanto felici.
Riguardo a un possibile reddito di cittadinanza il Governo evita di parlarne: gioite dei progressi ed aspettate ….

MILANO Repubblica  - Il tasso di disoccupazione a novembre 2015 si attesta all'11,3%, toccando i minimi da 3 anni, ovvero dal novembre del 2012. Lo mette nero su bianco l'Istat diffondendo i dati provvisori sul mercato del lavoro da cui emerge che le persone in cerca di occupazione sono 2.871.000 in calo di 48.000 unità su ottobre e di 479.000 unità su novembre 2014. Nel dettaglio, gli occupati sono cresciuti di 36.000 unità su ottobre (+0,2%) e di 206.000 su novembre 2014 (+0,9%) portando complessivamente i lavoratori a quota 22.480.000: un segnale in controtendenza dopo i due cali consecutivi di settembre e ottobre. Numeri che, per il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, dimostrano che "il Jobs Act funziona"…. Continua su …

giovedì 7 gennaio 2016

I morti dell’Epifania:

Pesaro: muore di freddo su una panchina un clochard -  Era laureato in Filosofia – 42 anni – aveva fatto qualche supplenza – poi una vita da senza tetto
Cinisello Balsamo – clochard  muore dentro una macchina – era la sua abitazione – ci dormiva dentro da cinque anni – anche d’inverno.

Lo Stato italiano ancora vive ignorando ogni ipotesi di reddito di cittadinanza

lunedì 4 gennaio 2016

Da Natale a Capodanno: chiusura fabbrica a tradimento

In pochi giorni è stato portato via tutto: i macchinari, i materiali da lavorazione, le merci già pronte alla consegna. Restano solo i 38 operai della Carpigiana Service, cooperativa metalmeccanica di Carpi, che, rientrati dalle ferie natalizie, si sono scoperti sospesi dal proprio posto di lavoro … continua su
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01/04/carpi-cooperativa-fa-svuotare-la-fabbrica-mentre-gli-operai-sono-ferie/2348953/

Per lavorare in FS non basta il Voto di Poletti


Vi ricordate di Poletti che diceva che era meglio laurearsi con 97 e in fretta.
Ma se vedete l’annuncio delle Ferrovie dello Stato leggete
• Laurea magistrale in Scienze Statistiche o Economia con un voto minimo pari a 105/110 

Le ferrovie parlano di assunzioni, non danno idea dei numeri e chiedono invio di curriculi
Chi fosse interessato può controllare sul link delle FS

Con le richieste di requisiti sparano alto, tanto con la massa di disoccupati laureati si possono permettere di fare gli schizzinosi.  Oltre ai requisiti di base, la richiesta di altre capacità misteriche che abbiamo evidenziato in rosso, il tutto per partecipare poi a uno stage.

Il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane ricerca neolaureati in Scienze Statistiche o Economiche per l’inserimento in ambito Revenue Management.
Le risorse saranno coinvolte, in affiancamento al tutor, nello svolgimento di tutte le attività finalizzate a:
• Garantire l’ottimizzazione di servizi di trasporto attraverso l’uso di un sistema di gestione dinamica dei posti offerti
(revenue management) basato su modelli di previsione della domanda, finalizzato alla flessibilizzazione tariffaria per singolo prodotto/data/mercato e volto alla massimizzazione dell’utilizzo e dei ricavi

Requisiti richiesti:
 
• Laurea magistrale in Scienze Statistiche o Economia con un voto minimo pari a 105/110
 
• Costituirà titolo preferenziale l’esperienza maturata in ambito di
revenue management
• Capacità di analisi dei dati attraverso l’uso di strumenti di business intelligence e di elaborazione tramite Excel e Access
• Capacità di elaborare la reportistica periodica finalizzata ad evidenziare
l’andamento del business 
• Conoscenza della lingua inglese almeno a livello medio superiore (B2 del quadro di riferimento europeo)
• Ottima conoscenza anche degli altri applicativi del pacchetto Office (Word e Power Point) e di Internet

Completano il profilo un forte orientamento al risultato, da raggiungere nei tempi previsti attraverso l’utilizzo di tutte le leve disponibili, buone capacità di
problem solving e “pensiero laterale” in ottica di miglioramento continuo, curiosità verso le innovazioni, capacità di gestione di processi complessi e continue interazioni con soggetti diversi, team working e condivisione best practice, nonché doti di sensibilità nel cogliere tutti gli elementi.
La tua candidatura potrà essere considerata tanto per significativi percorsi di stage (con rimborso spese mensile a pari € 600,00 e ticket restaurant), quanto per eventuali proposte di assunzione.
Sede lavoro: Roma
Se sei in possesso dei requisiti richiesti, seleziona questa offerta e candidati entro il 6 gennaio 2016, allegando alla tua candidatura l’elenco degli esami universitari sostenuti con la relativa votazione.


Qui sotto un po' di link per orientarsi nel linguaggio misterico delle capacità richieste

revenue management


problem solving


“pensiero laterale”

best practice

team working

andamento del business




venerdì 1 gennaio 2016

Comunicazioni

COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA ART. 21: TUTTI HANNO DIRITTO DI MANIFESTARE LIBERAMENTE IL PROPRIO PENSIERO CON LA PAROLA, LO SCRITTO E OGNI ALTRO MEZZO DI DIFFUSIONE. AI SENSI DELLA LEGGE 7 MARZO 2001, N.62, IL PRESENTE BLOG, NON RAPPRESENTA UNA TESTATA GIORNALISTICA IN QUANTO VERRÀ AGGIORNATO SENZA ALCUNA PERIODICITÀ. 
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