La
fortuna non sempre aiuta chi ha meriti, serietà e talento, può succedere che
nonostante tutti gli sforzi non si possa arrivare a un risultato.
Un
vecchio detto siciliano ci aiuta a comprendere
Quannu la furtuna nun ti dici
jettati 'nterra e cugli vavaluci
Quanto
la fortuna non ti aiuta buttati a terra e raccogli lumache
Un
po’ come dire, cerca di fare quello che
puoi, anche il lavoro più umile, ma
resisti e non ti arrendere.
Raccogliere,
lumache, funghi, erbe amare, tarassaco, cicoria, rughetta, finocchietto, asparagi, capperi, era
l’attività che facevano nel mondo contadino i disperati, e poi si recavano al
mercato con un cesto della loro raccolta. Nella zona di Caltanissetta (in
Sicilia) quei disperati venivano chiamati “fogliamari”, raccoglitori di foglie
amare, qualcuno li definiva anche figli dell’amaro; erano degni di grande
rispetto e solo a loro il Venerdì Santo veniva riservata la facoltà di portare
sulle spalle in processione la statua sacra del Cristo Nero in Croce.
Nella Bibbia spesso troviamo passi dove si
raccomanda ai proprietari dei fondi di non raccogliere tutte le mandorle e le
olive, di lasciarne un poco sugli alberi;
ed anche di lasciare spighe non raccolte tra i campi.
Era il più antico modo di lasciare una silenziosa carità, che non
sapesse di carità ma di attività possibile e libera.
Nel
metropolitano mondo di oggi spesso le proibizioni impediscono qualsiasi forma
di lavoro per arrangiarsi, in Italia siamo con le nostre norme degli specialisti
delle proibizioni. Un piccolo commercio ambulante necessita di autorizzazioni, concessione di suolo
pubblico, partita IVA, iscrizione alla Camera di commercio. Si corre il rischio
di vedersi sequestrate le cose che stai vendendo ed essere colpito da una mega
multa. Se hai raccolto della erba amara e la vuoi vendere pretendono che paghi
per tutte le pratiche un commercialista.
Ad
esempio ecco una notizia recente
"E' successo a Brescia. Giudicate voi - Sono
arrivati addirittura in nove, neanche fosse una retata in grande stile, o
l’arresto di un pericoloso latitante, una task force per allontanare dal suo
angolino un mite pensionato, Gianfranco, che senza disturbare nessuno stava
seduto accanto ad una pila di libri usati per cercare di venderli a libera
offerta. In nove gli agenti della polizia locale di Brescia che hanno anche
multato Gianfranco di 160 euro. Accuse certamente incontestabili: occupazione
abusiva di suolo pubblico, mancata emissione di documento fiscale per la
vendita dei volumi, hanno verbalizzato gli zelanti e inflessibili tutori
dell’ordine.
Accade puntualmente, e qualche volta i vigili
esagerano, come lo scorso Natale a Milano con una multa di 3 mila euro
comminata a un disoccupato che vendeva oggettini a Linate
Va
lasciata la libertà di sopravvivere con qualche attività. Si possono
comprendere le necessità di ordinare il suolo pubblico, ma le norme debbono
essere semplici e non diventare delle persecutorie proibizioni. Le piccole
attività in proprio sono state in passato una difesa occupazionale, le grandi
catene di distribuzione hanno spazzato via il piccolo commercio, e gli obblighi
burocratici e fiscali spesso strozzano tutte le attività marginali.
03/09/2013 francesco zaffuto