Primo sì del Consiglio dei ministri al
decreto legislativo che introduce in Italia i cosiddetto Reddito d’Inclusione. Arriva dopo
quattro anni di legislatura e di Governi: Letta - Renzi - Gentiloni.
Era la prima cosa da fare per l’urgenza ed ancora non è decollata
Ora
il provvedimento dovrà acquisire i pareri delle commissioni parlamentari
competenti.
480 euro forse dal 2018 e a chi:
La misura appena approvata per la lotta
alla povertà nella prima fase si rivolgerà "a 660mila famiglie, di
cui 560mila con figli minori", ha spiegato il
ministro del Lavoro. Verrà data ai nuclei "con almeno un figlio minorenne
o con disabilità anche se maggiorenne, a quelli con una donna in stato di
gravidanza o un over50 in disoccupazione".
GLI ALTRI POVERI OVVIAMENTE si dovranno
arrangiare.
Questo provvedimento sarà un altro modo di dividerci e scannarci, come ce ne fosse bisogno.
RispondiEliminaUno stato assistenziale, comunque, mi fa inorridire... la legge dovrebbe andare di pari passo con una politica di investimenti per creare lavoro. Invece...
Misure di sostegno a chi vive in miseria sonno necessarie e urgenti, perché chi non riesce sopravvivere soccombe con tragiche conseguenze. Vanno però contemplate e integrate con misure per condividere il lavoro. Il vecchio e incompreso slogan "lavorare meno - lavorare tutti" ci potrebbe aiutare ad affrontare il problema.
EliminaHai centrato il punto: un reddito di cittadinanza (per dirla alla cinquestelle) dovrebbe essere più esteso ed essere legato ad un piano per aiutare e formare le persone al fine di avere un lavoro in un momento successivo. Questo è assistenzialismo per alcuni a discapito di altri. E' una cifra bassa e forse arriva anche tardi come hai scritto tu nel post.
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