mercoledì 30 novembre 2016

Messina: tre operai morti in una cisterna e uno gravissimo

Tre gli operai morti nella cisterna del traghetto Sansovino a Messina, tre i feriti tra cui uno è gravissimo, in ventilazione nell'ospedale Piemonte.
Gli operai stavano eseguendo lavori di pulizia nei serbatoi del carburante quando hanno accusato dei malori e sono precipitati all'interno della cisterna; sono stati recuperati da diverse squadre dei vigili del fuoco intervenute sul posto e trasportati al Policlinico.
Più notizie su:

I lavori di pulizia delle cisterne spesso ci hanno portato queste notizie tragiche.  
Mentre l’automazione continua a sostituire operai con robot espellendo centinaia di migliaia di lavoratori dal processo produttivo, ci sono alcuni operai che costano meno di una macchina e vengono impiegati in lavori pericolosi. Il progresso tecnologico quando dovrebbe servire a sostituire l’uomo nei lavori più pericolosi pare non esistere.

martedì 29 novembre 2016

Il Governo scozzese ha intenzione di introdurre il diritto al cibo tra le sue leggi. Dovrà essere adeguato in quantità e abbordabile a livello di costi.
"Siamo stati molto chiari: nessuno dovrà trovarsi ad avere a che fare con un'emergenza legata al cibo in un Paese così prosperoso come la Scozia", ha spiegato il segretario che si occupa di uguaglianza sociale.

lunedì 28 novembre 2016

Contratto metalmeccanici un buon segnale

L’intesa sul contratto dei metalmeccanici raggiunta il 26 novembre e siglata anche dalla Fiom è un buon segnale.
Circa  85 euro mensili
il comunicato della Fiom

Forse l’aumento salariale si andrà a ripercuotere positivamente sulla domanda dei beni, con qualche beneficio anche sull’occupazione, forse.

domenica 27 novembre 2016

Gli italiani che non hanno fatto fortuna all’estero


Spesso servizi di stampa e TV ci ammorbano il cuore e la mente con la retorica del genio italiano all’estero, con i riconoscimenti ottenuti, le carriere e le fortune. Siamo al solito sperticamento di lodi all’uno su mille ce la fa, e che ci nasconde una realtà ben dura e difficile della stragrande maggioranza degli italiani all’estero: la maggior parte riesce a fare un lavoro che a mala pena gli permette di pagare gli altissimi costi di affitto di una piccola casa, a volte in condivisione; molti fanno un lavoro che non compensa la loro qualifica professionale e gli studi condotti in Italia. Smettiamola per favore con la sola retorica sui fortunati e con la retorica dei cervelli, e guardiamo anche a tutta la vastità del fenomeno dei nostri emigrati all’estero. Riguardo alla questione cervelli degli italiani, una cosa  però è certa: la classe politica che non ha creato opportunità di lavoro per gli italiani in Italia è senza cervello. (f.z.)
Qui un servizio sugli italiani che non hanno fatto fortuna all’estero

sabato 26 novembre 2016

Finalmente un concorso, ma…

Concorso per 800 nell’amministrazione della Giustizia
Finalmente un concorso, di questi tempi è una rarità: nell’amministrazione della Giustizia si mettono in palio 800 posti di Assistente giudiziario.
 Apparentemente per parteciparvi basta un diploma di 5 anni di scuola superiore, ma poi ci sarà una prova che verte su Diritto processuale civile e Diritto processuale penale; non è certo una bazzecola, perché sono due materie dove tanti laureati in legge hanno superato gli esami con difficoltà per il quantitativo di regole processuali che è necessario memorizzare.
 Visti i tempi di magra per trovare un posto fisso, tanti laureati in legge parteciperanno insieme ai tanti diplomati a questo concorso, anche se non è un posto di prestigio per un laureato.  Alcuni bravi laureati in legge vinceranno il concorso e poi si troveranno nei palazzi di giustizia a dover dipendere da un magistrato che ne può sapere anche meno di loro (ma … la base stipendiale di 1.900 euro di Assistente giudiziario può essere considerata una fortuna in tempi di precariato e disoccupazione).   
 Comunque è prevedibile che saranno proprio in tanti a presentare domanda per questo raro concorso; e già nel bando stesso si parla di una preselezione se il quantitativo delle domande sarà elevato.

Qui di seguito i requisiti d’ammissione e alcuni link per scaricare il bando.
TERMINI
La domanda di partecipazione al concorso deve essere redatta e inviata esclusivamente con modalità telematiche, compilando l'apposito modulo (FORM) entro il termine di trenta giorni dal giorno di pubblicazione del bando
del  (22 novembre 2016).
Il modulo della domanda e le modalità di invio telematico sono disponibili sul sito ufficiale del Ministero della giustizia, www.giustizia.it.
Collocazione - Area funzionale seconda, fascia economica F2, nei ruoli del personale del Ministero della giustizia - Amministrazione giudiziaria. 
Requisiti
L'Art. 3 del Bando stabilisce che per l'ammissione al concorso e' richiesto:
1) diploma di istruzione secondaria di secondo grado quinquennale o altro diploma dichiarato equipollente o equivalente dalle competenti autorita', oppure titolo di studio superiore, riconosciuto ai sensi della normativa vigente;
2) eta' non inferiore a diciotto anni;
3) cittadinanza italiana;
4) godimento dei diritti civili e politici;
5) idoneita' fisica all'impiego, da intendersi per i soggetti con disabilita' come idoneita' allo svolgimento delle mansioni di assistente giudiziario di cui al vigente ordinamento professionale;
6) qualita' morali e di condotta di cui all'art. 35 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. Non possono partecipare al concorso coloro che siano stati destituiti o licenziati a seguito di procedimento disciplinare, o dispensati dall'impiego presso una pubblica amministrazione per persistente insufficiente rendimento, ovvero coloro che siano stati dichiarati decaduti da un impiego pubblico per averlo conseguito mediante la produzione di documenti falsi, o interdetti dai pubblici uffici per effetto di sentenza passata in giudicato.

Per chi è interessato i dettagli su:
Per qualche informazione sintetica su:
http://www.ilquotidianodellapa.it/_contents/news/2016/novembre/1479843235369.html

venerdì 25 novembre 2016

l’emigrazione che spoglia l’Africa

Quando si dice aiutiamoli a casa loro, non si può solo dirlo, occorre farlo, ed anche trovare il modo per farlo.
Un’inchiesta su come l’emigrazione sta spogliando il Senegal
qui alcuni brani
Secondo gli ultimi dati dell’Oim, quest’anno almeno seimila migranti senegalesi hanno raggiunto l’Italia attraverso il mare dalla Libia, più del totale del 2015. E per ogni uomo partito per l’Europa ci sono famiglie – mogli, figli e genitori – rimasti a casa.
Thiam e altri uomini di Goudiry che hanno attraversato il Sahara ricordano di essere stati stipati in automobili con altri 20 migranti, di avere avuto pochissima acqua al punto da essere costretti a bere la propria urina, di aver seppellito cadaveri lungo tutto il tragitto e di essere stati picchiati e derubati ai posti di blocco. “Ma non avevo scelta”, dice Thiam. “Se fossi tornato a casa, la gente avrebbe detto che avevo avuto paura, che non ero un vero uomo”.
Consapevole di questo rischio, un funzionario del ministero degli esteri, Serigne Gueye, afferma che il governo sta lavorando per creare più opportunità di lavoro nell’agricoltura e spiegare i rischi di questo tipo di emigrazione: “Non è l’El Dorado sognato dalla gente, significa entrare nella tana del leone. Vogliamo che i migranti capiscano che ciò che ci sta a cuore non è che vivano all’estero, ma che riescano a tornare in Senegal”.
Dice Issa, che ha 68 anni. “Il Senegal può progredire e svilupparsi se i giovani restano qui e lavorano qui”.
Aliou Thiam sorride con sarcasmo all’idea di poter avere una vita migliore in Senegal. “È meglio morire che restare qui”, dice Thiam. “Qui non ho niente”.
Per leggere tutta l’inchiesta
http://www.internazionale.it/notizie/kieran-guilbert/2016/10/20/senegal-uomini-migrazione

giovedì 24 novembre 2016

Modernizzazione: Volkswagen, 30 mila posti in meno

Volkswagen è pronta a tagliare 30mila posti di lavoro in tutto il mondo: il presidente Herbert Diess ha presentato a Wolfsburg il piano sul futuro, frutto dell’accordo con il consiglio di fabbrica, che prevede appunto il taglio di 30mila dipendenti entro il 2020, di cui 23.000 in Germania.
 Volkswagen investirà 3,5 miliardi di euro nell’elettromobilità e nella digitalizzazione, con 9.000 posti di lavoro nel nuovo settore.
I tagli al personale dovrebbero portare ad un risparmio di 3,7 miliardi di euro l’anno entro il 2020.  IL BILANCIO DELLA MODERNA AUTOMAZIONE E DIGITALIZZAZIONE E’ COME AL SOLITO A SVANTAGGIO DEL LAVORO UMANO.
Quale lavoro per gli umani che sono stati scartati dalla tecnologia?
Dobbiamo chiedercelo per tempo, per evitare una società selvaggiamente tecnologica. E le risposte vanno date. E in Italia siamo molto indietro con le risposte sugli effetti dell'automazione.
In questo blog abbiamo tentato e continueremo a tentare:
lavoro dalle bonifiche del territorio,
lavoro per costruire abitazioni antisismiche,
lavoro nell’assistenza sociale,
lavoro per la produzione di cibo genuino,
lavoro per migliorare l’ambiente nei centri urbani,
lavoro nell’arte,
lavoro nello spettacolo,

e poiché molto lavoro diventa saltuario va coperto dalla società il tempo della disoccupazione con un reddito minimo vitale, chiamatelo come volete di cittadinanza od altro, ma è essenziale per non costruire generazioni di disperati.

mercoledì 23 novembre 2016

Il PESO DELLA CRIMINALITA’

L’estorsione nella piccola attività imprenditoriale può portare anche alla chiusura della stessa attività; ed è anche un fenomeno che scoraggia l’inizio di una piccola attività imprenditoriale; il fenomeno si riflette negativamente in modo grave sul piano dell’occupazione perché la piccola imprenditoria è soprattutto un modo per costruirsi un lavoro autonomo.
Qui qualche dato emerso nel convegno di Confcommercio novembre 2016.
In Italia un imprenditore su 10 nel commercio e servizi ha ricevuto minacce o intimidazioni con finalità estorsive. Nel rapporto 2016 di ConfcommercioGfK Eurisko (ricerca condotta su 900 imprenditori del terziario) emerge che il 31% delle estorsioni è nelle grandi città al Centro-Sud. Più di un imprenditore su quattro percepisce un peggioramento nei livelli di sicurezza per la propria attività rispetto all’anno scorso, un dato che si accentua anche nel nord-est.
 Tra perdite di fatturato e costi per ferimenti, assicurazioni e spese per i sistemi di difesa, l’illegalità costa al commercio ogni anno 26,5 miliardi, secondo le stime della federazione.
 Intervenendo al convegno, Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, ha detto che “i costi di contraffazione, abusivismo, estorsioni, furti fanno perdere 180mila posti di lavoro”.

martedì 22 novembre 2016

il peso del sommerso

La stima che fa l'Istat del sommerso è di 211 miliardi di euro di valore, il 13% del Prodotto interno lordo. Per la stragrande maggioranza, 194,4 miliardi di euro, si tratta della fetta occupata dalle attività "volontariamente celate alle autorità fiscali, previdenziali e statistiche" ( il 36,5% si stima che fa capo all’impiego di lavoro irregolare);  e per i restanti 17 miliardi di euro circa (1% del Pil) fanno capo all'industria illegale di droga, prostituzione e contrabbando.
 L’incidenza sul Pil del sommerso è aumentata passando da un 12,4 del  2011 al 13 nel 2014 ed è previsto un ulteriore aumento sui dati del 2015 e 2016.
In termine di grandezza la cifra dei lavoratori irregolari coinvolti nel sommerso  è strabiliante, secondo l’Istat sono 3 milioni 667 mila.
Link di stampa

lunedì 21 novembre 2016

Pensionati a Lisbona

«In Italia prendevo 2250 euro al mese. Qui, in Portogallo, senza ritenute, arrivo a 3187,44 euro». 
Godersi la pensione dello Stato Italia senza pagare neppure un euro di tasse all’Italia. In Portogallo sono 8000 richieste di residenza di nostri connazionali e negli ultimi sei mesi 5653 sono state già accettate. Basta un contratto d‘affitto e almeno 183 giorni all’anno di vita effettiva in Portogallo. 
Esiste solo un altro posto nell’area europea dove è possibile usufruire dello stesso trattamento pensionistico: la Bulgaria. Ma il Portogallo ha un altro fascino. Nel 2010 i residenti italiani erano 2533, oggi sono 6832.
Migliaia di pensionati europei ci stanno provando proprio qui, esentasse.
C’è da chiedersi ma chi resta in Italia è un fesso, ed ha senso un sistema fiscale che aiuta chi se ne va con pensioni in qualche modo pagate dallo Stato italiano?
Un servizio su

immagine Madeira portogallo

domenica 20 novembre 2016

Posta, privatizzazione meno 20 mila posti di lavoro

Siamo nell’epoca del boom delle vendite via internet e delle consegne a domicilio, dove ditte private come Amazon fatturano miliardi sul metodo delle consegne, e dove si affacciano sempre nuovi colossi privati fino alla stessa Uber, e la Posta italiana cosa fa: disarma e privatizza sono a rischio almeno 20mila posti di lavoro tra settore postale e finanziario.  
“La decisione del Consiglio dei ministri di quotare in Borsa un ulteriore 29,7% e del conferimento a Cassa Depositi e Prestiti del rimanente 35%del capitale, con l’uscita definitiva del Ministero dell’Economia dall’azionariato dell’azienda, muta completamente gli assetti societari e il controllo pubblico. Una decisione assunta a breve distanza dal primo collocamento azionario di oltre il 30% effettuato ad ottobre 2015″.
La privatizzazione ha il solo fine di fare cassa e recuperare qualche miliardo di euro per lenire il debito pubblico, ma non tiene in considerazione il ruolo sociale svolto da Poste Italiane sull’intero territorio. Si assiste a interventi di chiusura degli Uffici Postali nelle zone più disagiate; al recapito della corrispondenza a giorni alterni, e all’affidamento di consegne ad aziende private. 
 I postini sono spesso precari o privatizzati, lavorano con poca professionalità, il servizio diventa sempre più inefficiente e il passaggio ai privati viene digerito dall’opinione pubblica come un rimedio ai difetti della Posta pubblica. Ma il pesce puzza sempre dalla testa; e alla testa c’è la volontà di dismettere  la posta pubblica; anche se il servizio postale è addirittura previsto dalla Costituzione italiana, come un servizio delicatissimo.

Articolo 15

La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili.
La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge.

Un link sull’ultimo sciopero alle Poste

sabato 19 novembre 2016

posto in banca, fine di un mito

La banca del futuro è quasi senza sportelli:  il servizio di cassa è ormai assicurato dai bancomat, e sono tantissime le operazioni che i clienti fanno online.
Si susseguano annunci di riduzioni a cifre di migliaia: ), in Italia da qui al 2020 i posti che verranno meno sono tra 20 e 25.000 (su 300 mila complessivi). Gli esodi si prevedono volontari, con il ricorso ai prepensionamenti e ad altre misure di flessibilità interna. Forse niente licenziamenti, niente cassa integrazione; e per questo le banche sono pronte a chiedere allo Stato un aiuto per avviare le loro grandi ristrutturazioni, in pratica chiedono allo Stato un aiuto per dismettere in modo indolore migliaia di dipendenti; e da quelle operazioni di ristrutturazione non nascerà più un nuovo lavoro per i giovani.
Un esempio tipico della ristrutturazione delle banche sarà quello previsto per Montepaschi, con la chiusura di 500 filiali, i 2.900 esuberi e 300 assunzioni; al netto significa 2.600 licenziamenti o al meglio allontanamenti soft con prepensionamento aiutato dallo Stato.
 Le grandi banche continueranno a fare superselezioni per nuove assunzione per i loro quadri e non mancheranno annunci di selezioni per accaunt, ma per cifre di assunzione ben limitate rispetto al passato. I quadri bancari saranno soprattutto per futuri consulenti per i clienti e venditori di prodotti finanziari;  e spesso saranno istruiti per dare consigli interessati.
Alcuni link sul fenomeno

venerdì 18 novembre 2016

Armi: un lavoro perverso

Il pane e il lavoro si possono creare fabbricando armi?
Abbiamo esportato strumenti di guerra ed ora ci ritroviamo i profughi
La legge sul commercio delle armi  (legge n. 185 del 9 luglio del 1990) doveva assicurare trasparenza e correttezza, ma attualmente sul commercio il traffico delle armi dall’Italia ormai è totalmente fuori controllo e le autorizzazioni sono spesso difficili da controllare. I motivi sono molteplici, tra gli interessi della ricca lobby delle armi italiana fino alle banche che incassano ingenti guadagni dall’intermediazione delle vendite.
In questi 25 anni, infatti, i sistemi militari italiani sono stati esportati a ben 123 nazioni, tra cui alle forze amate di regimi autoritari di diversi paesi come l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, l’Egitto, la Libia, la Siria, Kazakistan e Turkmenistan, a paesi in conflitto come India, Pakistan, Israele ma anche la stessa Turchia, fino a paesi con un indice di sviluppo umano basso come il Ciad, l’Eritrea e la Nigeria.
«Nel corso di questi 25 anni sono state autorizzate esportazioni dall’Italia, in valori costanti, per oltre 54 miliardi di euro
Per continuare al lettura dell’inchiesta al link
http://www.linkiesta.it/it/article/2015/07/09/italia-ipocrita-ripudia-la-guerra-ma-vende-armi-per-54-miliardi-di-eur/26630/

giovedì 17 novembre 2016

Un mulino di comunità per il Salento

Ha preso il via la raccolta fondi per la nascita del primo mulino di comunità della Puglia.
«Avere un mulino con macine in pietra - sottolineano i promotori dell'iniziativa - significa garantire la lavorazione di qualita' dei cereali antichi per ottenere farine sane. Se quel mulino, però, è di comunità, allora la sfida è doppia: significa dare a giovani contadini l'opportunità di reinventare dal basso, collettivamente, le sorti di un pezzo di territorio".
L'iniziativa è voluta dall'associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino, che da anni si occupa di riconversione in agricoltura naturale di terreni abbandonati, ceduti in comodato d'uso gratuito. A sostenere la campagna è un'intera rete fatta di associazioni e piccoli produttori, coordinati da SalentoKm0, oltre che di semplici cittadini. L'obiettivo economico da raggiungere è di 47.700 euro. Non si parte da zero: al momento, sono già stati raccolti 8mila euro.  …. Proseguire lettura su ….

mercoledì 16 novembre 2016

Elon Musk e il reddito di cittadinanza


Elon Musk, una delle menti più brillanti dei nostri tempi, inventore della Tesla, è per il reddito di cittadinanza universale.
Gli innovatori tecnologici che lavorano nei settori delle auto a guida autonoma e dell'intelligenza artificiale (AI) parlano molto del numero di lavori umani destinati a scomparire, ma raramente spiegano che cosa ne sarà di tutti coloro che rimarranno senza lavoro. Come sempre, il fondatore di Tesla e SpaceX Elon Musk suggerisce, per una domanda ovvia, una risposta che per alcuni potrebbe suonare sorprendente.
"Ci sono buone possibilità di riuscire ad arrivare a un reddito base universale, o a qualcosa di simile, a causa dell'automazione," afferma Musk. "Non so quali siano le altre soluzioni possibili: questa è quella che ritengo realizzabile."
L'idea sembra straordinaria ed è perfettamente plausibile sullo sfondo di un emergente paesaggio occupazionale in cui l'automazione nei fast food, nelle banche, nel customer service e, presto, nelle consegne sta lentamente cancellando i redditi di una vasta percentuale di cittadini statunitensi a medio e basso reddito.
Nel video e nell'intervista spiega la sua visione. Guardiamo al futuro.

martedì 15 novembre 2016

Pastori di api, lavoro d’inseminazione

 Si sta diffondendo un lavoro nuovo e del tutto particolare, PASTORI DI API: trasportano di notte migliaia di alveari e li aprono al mattino quando i fiori guardano al sole.
Sono loro i protagonisti di una pratica indispensabile alla produzione di cibo e alla sopravvivenza degli impollinatori. Un nomadismo che fino a qualche decennio fa poteva sembrare folcloristico. Ora che la popolazione mondiale delle api registra anno dopo anno un drammatico declino sta diventando invece un lavoro indispensabile per arginare i rischi di gravi ripercussioni sulla qualità e la quantità dei raccolti e, in ultima analisi, sulla possibilità che il Pianeta abbia cibo a sufficienza per sfamarsi.
A questo link l’inchiesta di Repubblica su questo nuovo mestiere

lunedì 14 novembre 2016

da Amazon niente Pipì

La parola d’ordine di Jeff Bezos è velocità. Che non significa camminare tra gli scaffali a passo spedito. «Qui corriamo letteralmente, lavoriamo sempre con il fiatone», raccontano gli addetti di Piacenza. 
«La pressione è alta, i manager calcolano i singoli minuti». E «andare a fare pipì o bere un bicchiere d’acqua non è ben visto dai capi, ti senti in imbarazzo a farlo anche nei confronti dei colleghi. Ecco perché i bagni sono sempre puliti». Questa è la realtà che si nasconde dietro i nostri clic.
…. Prosegui a leggere su
Ed Amazon in Germania non è di certo di meno di quella in Italia; ci son anche le guardie di ispirazione nazista
ai lavoratori di Amazon serve il sindacato

domenica 13 novembre 2016

Tabbid, un punto d’incontro per lavori saltuari

L’idea di Alessandro Notarbartolo (curatore di un sito web particolare) è stata quella di fare incontrare sul Web la domanda e l’offerta per piccoli lavori, e già al suo sito sono approdati in 25.000. Per qualcuno può esser un modo per offrire un lavoro saltuario e per altri l’occasione di organizzare qualche prestazione di lavoro autonoma anche se saltuaria.  E l’inventore di questo strumento d’incontro informatico ci tiene a precisare che è gratis.

Chi ne ha necessità può visitarlo
ECCO IL LINK DEL SITO

 http://www.tabbid.com/


La pagina su come funziona

le pagine di facebook

https://apps.facebook.com/tabbidmarketplace/?fb_source=search&ref=ts&fref=ts

sabato 12 novembre 2016

automazione: che fine farà l’autista

AMSTERDAM - Pochi posti. Sei seduti, altri due in piedi. Niente volante o pedali, nessun autista. Il piccolo autobus guida da solo. Il giro turistico sul bus a guida autonoma dura in tutto dieci minuti, ma con la promessa di essere un assaggio della mobilità europea del prossimo futuro.

venerdì 11 novembre 2016

lavoro per un giorno: scrutatore

Chi è senza lavoro e non gli sono venute a nausea le elezioni può raggranellare qualche euro facendo lo scrutatore. Occhio a non superare la data di scadenza per le domande.
 Qui un link utile

giovedì 10 novembre 2016

Pensioni, APE e lavori usuranti

Nella Legge di Stabilità 2017 sono stati introdotti dei nuovi requisiti per l’anticipo pensionistico generalizzato con uno strano prestito bancario, e l’anticipo pensionistico per lavori usuranti. La materia è ancora suscettibile di qualche variazione in Parlamento, ma ha grandi linee è stata inquadrata dal Governo e sostenuta dalla sua maggioranza. Non è la grande rivoluzione sperata di far uscire gli anziani per far posto ai giovani, e porterà ad oscillazioni minime sul piano occupazionale. Qui due link per orientarsi.


mercoledì 9 novembre 2016

un nuovo lavoro precario

Consegne con UBER; un altro accidenti di lavoro precario; comunque ne diamo notizia, se può servire a qualcuno.
In questo blog, giorni addietro, parlavamo della consegna a domicilio del pane organizzata in bici da due giovani bolognesi,
http://creapaneelavoro.blogspot.it/2016/10/pane-e-lavoro-con-la-bici.html
 ma in quel caso era il modo di contrastare la disoccupazione di due giovani; qui, nel caso di Uber, troviamo l’intervento di una multinazionale che invade anche il campo dei piccoli lavoretti.

martedì 8 novembre 2016

Voucher, come funziona

Bastano 10 euro lordi per comprare un'ora di prestazione. Niente controlli né verifiche. Il buono occupazionale è l'ultima frontiera dell'attacco al salario e ai diritti dei lavoratori 

lunedì 7 novembre 2016

Terremoto, sosteniamo i produttori Sibillini

A causa del Sisma del 24 Agosto, 26 e 30 Ottobre 2016, il territorio dei Monti Sibillini è stato gravemente colpito ed anche i produttori di Prodotti Tipici sono stati messi in ginocchio da questo terribile evento. Al link che segue l’elenco dei prodotti e dei produttori e i loro recapiti per aiutarli con acquisti 

domenica 6 novembre 2016

aumentare il congedo di paternità

Rendere obbligatori 15 giorni di congedo di paternità nel primo mese dalla nascita di un figlio Lo ha detto il presidente dell'Inps Tito Boeri che partecipando al convegno 'Elle Active!', organizzato dall'omonima rivista all'Unicredit Pavillon di Milano, si è detto anche favorevole introdurre sanzioni per far rispettare il congedo per i papà. Secondo Boeri la proposta può "spezzare il circolo vizioso che si è creato su un equilibrio sbagliato, che vede l'uomo con maggior potere contrattuale nello stabilire chi deve lavorare e chi deve stare con i figli".
immagine da

sabato 5 novembre 2016

crescono occupazione e disoccupazione

Il tasso di disoccupazione a settembre è salito all’11,7%, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente;  la stima degli occupati è cresciuta rispetto ad agosto dello 0,2%, pari a +45mila unità.
Il dato che appare contraddittorio si spiega con la crescita delle persone che hanno ricominciato a cercare un lavoro. Il grande esercito degli inattivi e scoraggiati ogni tanto ci riprova a trovare un lavoro; è il segno che il dato della disoccupazione reale in Italia è ben più alto di quello che registrano le rilevazioni istat.