giovedì 15 marzo 2018

il licenziamento è ingiusto, ma resta valido


Il giusto ingiusto, un particolare esempio di Giano bifronte;  forse occorre ricorrere a questa simbologia per descrivere la sentenza che ha riguardato la dipendente della Cidiu Servizi (azienda di raccolta rifiuti di Collegno), accusata di aver rubato un monopattino dal  deposito di rifiuti. Un oggetto destinato alla discarica che la dipendente recuperò per regalarlo al figlio, fu preso a pretesto come se fosse stato un vero e proprio furto per licenziare la dipendente.
 La dipendente nel settembre 2017 fece ricorso, il procedimento  iniziato ad ottobre e  si era concluso il 26 febbraio 2018, poi il 7 marzo è arrivata la sentenza. Il giudice ha deciso che la donna riceverà una cifra corrispondente a diciotto mensilità come risarcimento. "Il licenziamento -  spiega il magistrato nel provvedimento - non è da considerarsi per giusta causa perché viene ritenuto dal tribunale un «provvedimento eccessivo», eppure la strada scelta dall’azienda resta valida perché, secondo il giudice, la condotta tenuta da Ounnadi (la dipendente) rientra nelle ipotesi  che secondo il contratto nazionale di categoria definisce il furto.
In pratica non è un furto, ma siccome il contratto lo può definire furto allora il licenziamento resta valido; una questione complicata e bizzarra, che sicuramente merita un ricorso in appello, ed anche un parere dell’alta corte di Cassazione. Ma intanto la dipendente è senza lavoro quello e che ha ricevuto d’indennizzo può essere rapidamente assorbito dalle spese legali;  non sarà facile continuare a chiedere giustizia al Dio Giano bifronte.

Per i riferimenti alla notizia

http://torino.repubblica.it/cronaca/2018/03/07/news/perse_il_lavoro_per_aver_rubato_un_monopattino_dai_rifiuti_il_giudice_licenziamento_e_ingiusto_ma_resta_valido_-190703583/


martedì 13 marzo 2018

Il ballo dei dati


Siamo grassi o siamo magri? 
Oggi l’Istat ci dice che il tasso di disoccupazione è sceso di 0,5 punti percentuali nella media del 2017: si attesta all'11,2% dall'11,7% dell'anno prima. Dunque sulla base di questi dati dovremmo stare leggermente meglio.
Giusto ieri i dati di Bankitalia sulla povertà che ci dicono che il rischio di povertà è salito nel 2016 al massimo storico del 23%. E sulla base di questi dati dovremmo dire che siamo conciati proprio male.
Nei fatti dobbiamo considerare che gli aumenti di occupazione sono incentrati sul lavoro precario, e che risultano occupati anche i lavoratori che in un mese hanno lavorato un paio di giorni. Come dobbiamo anche considerare che i poverissimi si arrangiano con qualche lavoro in nero e non dichiarato.
 Sostanzialmente stiamo male, si parla di crisi superata ma esiste un dopo crisi ancorato alla miseria.

lunedì 12 marzo 2018

Bankitalia ci dice che siamo poveri


Dall’indagine di Bankitalia sui bilanci 2016 di oltre 7mila famiglie italiane
Un italiano su quattro guadagna meno di 830 euro al mese
Il rischio di povertà è salito nel 2016 al massimo storico del 23% dal 19,6% del 2006
 Nel Mezzogiorno, il 13,3 % degli individui vive in famiglie senza alcun percettore di reddito da lavoro rispetto al 6,1 nel Nord e 6,9 nel Centro”.
Tra il 2006 e il 2016, si assottiglia  la quota delle persone che vivono in nuclei familiari dove ci sono almeno due redditi di lavoro dal 50,7 al 45,5%.
Scende la ricchezza media che, fra il 2014 e il 2016, ha perso il 5% proseguendo in scia al trend negativo imboccato nel 2010.
Il reddito annuo familiare 2016 degli italiani si è attestato a 30.700 euro, appena cento euro in più rispetto al 2014.
Aumentano le diseguaglianze -  il 30% più ricco delle famiglie ha circa il 75% del patrimonio netto rilevato nel complesso, con una ricchezza netta media di 510.000 euro. Oltre il 40% di questa quota è detenuta dal 5% più ricco, che ha un patrimonio netto in media pari a 1,3 milioni di euro. Al 30% delle famiglie più povere invece l'1% della ricchezza.
Dati ricavati da questi due link
Non avevamo dubbi la situazione è questa e ce la ripetono tutte le indagini, da Bankitalia a Istat ad altri istituti di ricerca. Il problema è anche che non siamo belli; e se si parla di un concreto aiuto a chi sta in povertà sono tanti quelli che fanno i tirchi dicendo che non ci sono risorse sufficienti.  ?Allora che cosa si vuole fare: si sta ad aspettare cosa? ? la rottura del patto sociale?

domenica 11 marzo 2018

A margine di un drammatico caso di suicidio


Un uomo di 44 anni si è lanciato dal terzo piano dell'ospedale Fatebenefratelli all'Isola Tiberina, a Roma, dove la moglie era ricoverata in seguito al parto avvenuto solo pochi giorni fa.  L’uomo dicono che  in passato era stato vittima di crisi depressive, e da poco aveva perso il lavoro. Il Tgcom ha riportato così la notizia:  "alcuni testimoni lo avrebbero visto salire sulla terrazza, dove c'è un'area fumatori, e parlare al telefono. Poi, una volta terminata la chiamata, scavalcare la balaustra e gettarsi nel vuoto … http://www.ilgiornale.it/news/cronache/roma-va-trovare-moglie-e-figlio-appena-nato-disoccupato-si-1503304.html
 Se sentiamo che il suicida era un uomo che da poco aveva perso il lavoro, possiamo ipotizzare che ciò abbia contribuito; se sentiamo che da poco era diventato padre vediamo come il suo malessere gli impedisse di godere di uno dei momenti più belli ed esaltanti della vita; e forse il carico delle responsabilità del futuro ha prevalso sulla sua debole resistenza.
 Cosa passa nella testa di un uomo l’attimo prima di una scelta così drammatica resta un mistero che porta via con sé; ai familiari resta un dolore forte per la morte del congiunto e la particolare angoscia che il suicidio comunica; alla società dovrebbe restare una domanda: “Quanto ha contribuito all’evento il malessere sociale?”.  
  Durkheim, che dedicò al suicidio gran parte dei suoi studi sociali, disse che: pur sembrando in apparenza un atto soggettivo, imputabile a incurabile infelicità personale mostra come ci possano essere dei fattori sociali che esercitano un'influenza determinante; soprattutto ciò che egli chiamò anomia,  rottura degli equilibri della società e sconvolgimento dei suoi valori. Durkheim  ammetteva che vi potesse essere una predisposizione psicologica di certi individui al suicidio, ma la forza che determina il suicidio non è psicologica, bensì sociale.  
  L’Italia ha attraversato un lungo periodo di crisi economica depressiva e ora sta attraversando un periodo di dopo crisi lento e pieno di difficoltà per gli strati sociali più poveri. Il periodo di crisi è stato costellato da tanti casi di suicidio di lavoratori disoccupati ed anche d’imprenditori sull’orlo del fallimento economico; e lo stato di malessere economico  ancora oggi continua.  Non si hanno dati statistici ben definiti sui sucidi di questi anni di crisi;  e spesso le notizie dei casi di suicidio sono state poste senza rilievo dagli organi d’informazione, come se la stampa tendesse a rimuovere un atto che colpevolizza l’intera società. D’altra parte una eccessiva enfatizzazione dei casi di suicidio può anche portare a processi imitativi.
  Se le ristrettezze economiche possono essere una delle motivazioni sociali che portano a quell’emarginazione che può perfino portare al suicidio, una via per affrontare i problemi sociali più spinosi di sopravvivenza economica dei disoccupati è quella di un reddito di cittadinanza, ed è sicuramente un aiuto economico che li può sollevare dalle drammatiche ristrettezze. Ma occorre, altresì, puntare sull’incremento delle possibilità di lavoro, perché attraverso il lavoro si concretizzano un salario ed  il riconoscimento di una propria autonomia, questo secondo aspetto va contribuire al  riconoscimento dell’Io necessario a vivere.
Francesco Zaffuto

Articolo inserito su un post di Arpa eolica 

sabato 10 marzo 2018

Reddito di cittadinanza: finalmente se ne parla con il dovuto rilievo


Sull’onda del risultato elettorale finalmente se ne parla con il dovuto rilievo e il reddito di cittadinanza diventa centrale nei talk show politici della TV. Su questo blog ne parliamo fin dalla fondazione del blog, lo abbiamo chiamato in tutti i modi possibili ribadendo la sua urgenza dal maggio 2013.
La proposta che fu inserita su questo blog era un po’ diversa, ma la questione sopravvivenza è la sostanza del problema: si vive con un reddito da lavoro, e se il lavoro non c’è si deve in qualche modo vivere.
Al link che segue la proposta di questo blog che fu inviata a tutti i parlamentari nel maggio 2013

venerdì 9 marzo 2018

Firmato l'accordo sul nuovo modello contrattuale


Firmato definitivamente l'accordo sul nuovo modello contrattuale tra Confindustria e sindacati confederali (c’era stata già una sigla il 28 febbraio):
 2 livelli di contrattazione (nazionale e aziendale o territoriale),
introduzione delle tipologie Trattamento economico complessivo e minimo (Tec e Tem) 
e definisce per la prima volta la misurazione della rappresentanza anche per le imprese. Notizia da
IL TESTO

Se fila liscio l’OLIO in Meridione può dare lavoro


Olive Oil Award – la competizione tra produttori di olio d'oliva,  che si è svolta a Norimberga,  riconosce l’olio d'oliva prodotto in provincia di Caltanissetta per qualità tra i migliori del mondo.  Continua su …

mercoledì 7 marzo 2018

Lavoro nell’acciaio e i minacciati dazi di Trump

Allarme della Commissione europea  per l’annuncio fatto da Trump su  dazi americani sull'acciaio e sull'alluminio se si concretizza in vere e proprie misure può portare a difficoltà di occupazione per migliaia di lavoratori nella siderurgia in Europa.

martedì 6 marzo 2018

In 7anni 12.000 infermieri in meno


Aumento dei bisogni di assistenza, e diminuiscono gli infermieri impiegati, in 7 anni  oltre 12mila mila infermieri in meno nella sanità pubblica. La più grande perdite di personale registrata da qualunque categoria faccia parte del servizio pubblico.
Dettagli della notizia su

domenica 4 marzo 2018

Embarco – licenziamenti sospesi


Svolta nella vertenza Embraco - le lettere di licenziamento che sarebbero dovute partire alla fine di marzo saranno congelate e ai lavoratori sarà garantito lo stipendio almeno per quest'anno.
Auguri agli operai che hanno lottato duramente e che continueranno a vigilare sull’accordo
Per dettagli notizia su

giovedì 1 marzo 2018

Melegatti, Auguri !


Auguri agli operai della Melegatti e al coraggioso imprenditore Fabrizio Zanetti che si è fatto avanti per rilevare la fabbrica ripristinando la produzione – si attende il via libera del tribunale fallimentare … continua su

martedì 27 febbraio 2018

In 22.519 per 365 posti, il dramma del concorso Inps

Oltre 22.519 candidati al concorso bandito dell'Inps 365 posti
Un concorso che arriva dopo dieci anni di attesa.

domenica 25 febbraio 2018

35,684 aziende italiane delocalizzano

Il numero delle partecipazioni all'estero delle aziende italiane è aumentato del 12,7% secondo gli ultimi dati disponibili, riferiti al 2009-2015, analizzati dalla Cgia di Mestre. La ricerca evidenzia che alla fine del decennio scorso i casi ammontavano a 31.672 mentre nel 2015 sono saliti fino a raggiungere quota 35.684.
continua su
http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2018/02/24/italia-spinge-in-delocalizzazione-127_4bd318dd-6213-4d91-9620-da17c6b054d4.html 

sabato 24 febbraio 2018

Brandine faticose da spostare per i dipendenti


A volte lo schematismo sindacale delle competenze fa fare brutta figura al sindacato.
MODENA, 21 FEB - Bimbi costretti a dormire per terra, per due giorni, in una scuola materna di Marano sul Panaro, in provincia di Modena, le 'Collodi': spostare le brandine per la 'nanna', secondo quanto ha sottolineato infatti il dirigente, comporterebbe una fatica non prevista a carico del personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario) ….continua su

lunedì 19 febbraio 2018

CHIUSI IN CASA AD ACQUISTARE - in 5 anni scomparsi 267.000 negozi

I piccoli negozi che furono già colpiti dall’avanzare della grande distribuzione ora vengono ulteriormente spazzati via dall’avanzare del commercio su internet.
Una crisi senza fine che sta modificando perfino l’aspetto delle città piccole e grandi.
Tra il 2011 ed il 2016, ci sono state ben 267mila chiusure, in media 122 al giorno.

martedì 6 febbraio 2018

Germania accordo sulle 28 ore

Accordo storico in Germania sull’orario di lavoro di 28 ore settimanali tra il sindacato dei metalmeccanico IG Metall e gli industriali. Le parti hanno siglato un’intesa pilota, che fa da apripista in Europa.

giovedì 1 febbraio 2018

AMAZON CONTROLLO DIPENDENTI CON BRACCIALETTI

Per ottimizzare il lavoro nei magazzini in cui si evadono gli ordini online braccialetti ai polsi dei lavoratori in grado di controllare con precisione se le mani dei dipendenti si stanno muovendo nel posto "giusto". Insomma sapranno secondo per secondo se lo staff sta compiendo i passaggi corretti e più veloci per evadere un ordine.

mercoledì 31 gennaio 2018

3.3 milioni lavorano in nero

Focus Censis-Confcooperative sul lavoro nero: tra il 2012 e il 2015 "l'occupazione regolare è scesa del 2,1%, mentre quella irregolare è salita del 6,3%, portando a oltre 3,3 milioni i lavoratori in nero

giovedì 25 gennaio 2018

Treno pendolari: in morte verso il lavoro

Un treno delle ferrovie Trenord è deragliato tra Pioltello e Segrate, alle porte di Milano. Il convoglio era partito da Cremona e diretto a Milano Piazza Garibaldi.

sabato 20 gennaio 2018

Aziende: no al collocamento dei disabili

Il collocamento obbligatorio in Italia non esiste più da tanti anni (un tempo c’era). Esiste soltanto una procedura di collocamento obbligatorio per i lavoratori disabili (che si voleva migliorare) e che viene osteggiata dalle aziende.
Per i lavoratori disabili doveva essere una svolta. Ma la riforma entrata in vigore il primo gennaio si preannuncia un percorso a ostacoli. Le piccole aziende coinvolte nella nuova norma sono già in rivolta.

mercoledì 17 gennaio 2018

Milano in lutto per il lavoro

Un’ora di sciopero, lutto cittadino e bandiere a mezz’asta dopo l’incidente sul lavoro che alla Lamina di Milano ha provocato la morte di quattro persone. ( aggiornamento Alle 13.30 di oggi, giovedì, è stata dichiarata la morte cerebrale dell'operaio ricoverato in ospedale)

?Chi sono meglio: i padroni o gli amministratori?

...quando i dipendenti vedono che gli amministratori straordinari per le aziende fallite ostentano pure la loro ricchezza gli girano le b…

sabato 13 gennaio 2018

Quando si muore su strada sulla via del lavoro

di Carlo Soricelli   http://cadutisullavoro.blogspot.it/

Oggi ho appreso della morte per infortunio in itinere di un giovane di Casalecchio di Reno, un giovane cresciuto a pochi metri da casa mia. Aveva 43 anni. Che dire?

venerdì 12 gennaio 2018

Elezioni + Reddito d’inclusione o di cittadinanza o di dignità

- di inclusione - cittadinanza - di dignità - Chiamatelo come volete, ma è urgente e necessario per tutti i disoccupati - anche quelli in cerca di una prima occupazione-


sabato 6 gennaio 2018

Previste 3.000 chiusure di sportelli bancari

Ecco le previsioni diffuse dall’Adnkronos
Sempre meno filiali e meno sportelli aperti al pubblico. Continua la trasformazione delle banche italiane: nei prossimi tre anni si prevedono altre 3mila chiusure

venerdì 5 gennaio 2018

Benvenuti i sacchetti riciclabili … e anche

Un gran polverone di lamentele per qualche centesimo sui sacchetti riciclabili, ed una diatriba assurda sul se è meglio farli pagare al consumatore o al venditore.

lunedì 11 dicembre 2017

Fine 2017 il bilancio della crisi

Ma per chi sono stati i quasi 10 anni di crisi??????
Chi ha avuto in questi anni un reddito stabile nei fatti ha goduto dei benefici di una inflazione a zero con prezzi bassi, e pur lamentandosi in astratto della crisi nei fatti ne ha avuto un qualche beneficio.

mercoledì 15 novembre 2017

"Basta lavorare a Natale"

"Basta lavorare a Natale": mille lavoratori e lavoratrici, cioè metà dei dipendenti di Oriocenter, enorme centro commerciale alle porte di Bergamo e a poche centinaia di metri dallo scalo aeroportuale di Orio al Serio, hanno contestato con una petizione la volontà del consiglio di amministrazione di aprire le porte ai clienti anche il 25 e 26 dicembre, oltre che il primo gennaio.