Visti
complessivamente sono numeri da capogiro
Dal primo trimestre 2013 sono
9 milioni e 117mila le persone nell'area della sofferenza e del disagio
occupazionale, tra disoccupati, scoraggiati e cassa integrati, precari e part
time involontari. Si arriva a questo dato sulla base di una
rielaborazione fornita con il rapporto
dell'associazione Bruno Trentin-Isf-Ires della Cgil.
Si rileva, inoltre, che rispetto al primo trimestre 2012 «si è registrato un incremento complessivo del 10,1% (equivalente a +835.000 unità), mentre rispetto al primo trimestre 2007 l'aumento è del 60,9% (+3 milioni e 450mila persone)». In particolare l'area della sofferenza, quel segmento costituito da disoccupati, scoraggiati e cassa integrati, «si attesta a 5 milioni e 4mila persone mentre quella del disagio, ovvero precari e part time involontari, a 4 milioni e 113mila unità".
Si rileva, inoltre, che rispetto al primo trimestre 2012 «si è registrato un incremento complessivo del 10,1% (equivalente a +835.000 unità), mentre rispetto al primo trimestre 2007 l'aumento è del 60,9% (+3 milioni e 450mila persone)». In particolare l'area della sofferenza, quel segmento costituito da disoccupati, scoraggiati e cassa integrati, «si attesta a 5 milioni e 4mila persone mentre quella del disagio, ovvero precari e part time involontari, a 4 milioni e 113mila unità".
Sul Sito IRES
comunicato stampa
il documento di analisi
Ma
andiamo a fare qualche possibile ragionamento sui dati. Il dato del primo
trimestre 2007 è un dato precrisi economica. Se oggi abbiamo uno stato di
sofferenza di 9 milioni e 117, e togliamo tutto l’incremento dal 2007 ad oggi
di 3 milioni e 450 mila, possiamo dire che l’Italia partiva già con uno stato
di sofferenza di 5miloni e 667. Possiamo dire che la situazione era già grave
ai tempi dei seguenti governi. E possiamo dire che questi governi fecero ben
poco per affrontare la questione di 5 milioni e 667 mila italiani in stato di
sofferenza occupazionale.
XII
Legislatura (15 aprile 1994 - 16 febbraio 1996)
elezioni politiche il 27 marzo 1994
elezioni politiche il 27 marzo 1994
XIII
Legislatura (9 maggio 1996 - 9 marzo 2001)
elezioni politiche il 21 aprile 1996
elezioni politiche il 21 aprile 1996
XIV
Legislatura (30 maggio 2001 - 27 aprile 2006)
elezioni politiche il 13 maggio 2001
elezioni politiche il 13 maggio 2001
Governo Berlusconi III (dal 23 aprile 2005 al 17 maggio
2006)
Governo Berlusconi II (dall'11 giugno 2001 al 23 aprile 2005)
Governo Berlusconi II (dall'11 giugno 2001 al 23 aprile 2005)
L’inizio della crisi economica parte pertanto con Governi che non
hanno saputo affrontare uno stato occupazionale già grave. Quando arrivano le
prime avvisaglie della crisi è in carica il governo Prodi.
XV
Legislatura (28 aprile 2006 - 6 febbraio 2008)
elezioni politiche 9 e 10 aprile 2006
elezioni politiche 9 e 10 aprile 2006
Governo Prodi II (dal 17 maggio 2006 al 6 maggio 2008)
L’Italia in quel momento è nel pieno di una crisi politica
caratterizzata dalla ingovernabilità e la crisi economica finanziaria comincia
ad affacciarsi in USA con i primi dati gravi
che preannunciavano una espansione anche sui mercati europei. La crisi politica viene superata con il
Governo Berlusconi IV (dall'8 maggio 2008 al 16 novembre 2011)
Il ragionamento che guida
questo governo in tutta una prima fase è negare la stessa crisi, o almeno non
valutarla in tutta la sua gravità. Fino all’arrivo dell’operazione governo dei
tecnici.
Governo Monti (dal 16 novembre 2011 al 27
aprile 2013)
I provvedimenti sono tutti di natura finanziaria e in tema
occupazionale non vengono presi provvedimenti, tranne quelli relativi alla
Cassa integrazione in sostegno di coloro che avevano perso di recente il
lavoro.
Il Governo Letta, in carica dal 28 aprile eredita i 9 milioni 117
mila sofferenti, quello che sta facendo
sta al giudizio della politica, ma quello che hanno fatto i governi precedenti
è a giudizio della Storia, e si può dire che non hanno fatto.
Sarebbe d’aggiungere al giudizio della Storia un: che cosa hanno fatto i sindacati?
immagine - bandiera italiana a mezz'asta
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