giovedì 26 novembre 2015

Il più grande spreco: laureati senza lavoro

Secondo il rapporto presentato dall’Osce al Miur (ministero istruzione italiano) nel 2014 ben 4 italiani laureati su 10 restano disoccupati. Nel 2014 solo il 62% dei laureati tra i 25 e i 34 anni era occupato in Italia.  E’ un livello paragonabile a quello della Grecia ed e' il piu' basso tra i Paesi dell'Ocse.
    L'Italia e' fanalino di coda anche per il numero di laureati: rispetto alla media degli altri Paesi Ocse, gli italiani con in mano un titolo di laurea sono ancora pochi. Nel rapporto Ocse si prevede infatti che solo il 42% dei giovani si iscrivera' ai programmi di istruzione terziaria, la minore quota d'iscrizione rispetto all'insieme dei Paesi Ocse, dopo il Lussemburgo e il Messico", afferma il Rapporto, secondo cui "nel complesso il 34% dei giovani italiani dovrebbe conseguire un diploma d'istruzione terziaria, rispetto a una media Ocse del 50%".
    In sintesi  in Italia ci sono pochi laureati  e nonostante siano pochi non trovano una piena occupazione. I disoccupati laureati senza lavoro in buona parte restano inattivi e continuano a inviare curriculi senza risposta; una parte abbandona il paese;  e una parte viene impiegato in lavori in nero che neanche risultano nell’anagrafe del lavoro.   Non si hanno i dati in dettaglio di questi esclusi dalla società, ma sicuramente dietro i pochi dati generali dell’Ocse ci sono drammi e fenomeni di depressione.
   Dal punto di vista economico siamo di fronte al più grande degli sprechi: lo Stato e le famiglie hanno investito per l’istruzione di questi giovani e questo investimento viene perduto. A fronte di una laurea conseguita, quando passano diversi anni senza usare il patrimonio di competenze, si rischia di perdere le stesse competenze. Questo grande spreco lo fa il Governo in carica, in perfetta successione con i precedenti governi.  Qualcuno parla di scarsa formazione che danno le università, ma risulta che nelle università italiane si studia per un tempo più lungo e per più esami;  certo difetta molto l’orientamento e le informazioni sulle possibilità di lavoro alla fine del corso di studi;  ma se dobbiamo parlare d’incapacità e scarso livello d’istruzione, partiamo da chi ci governa. (f.z.)



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