Nel
dettaglio si tratta di 1 milione e 182 mila genitori disoccupati. Un
milione e 36 mila vive con il coniuge o il convivente, mentre 146 mila
risultano madri o padri soli (nuclei monogenitore).
lunedì 25 maggio 2015
con figli e senza lavoro
Un dato estremamente preoccupante evidenziato dai dati ISTAT: genitori con figli e senza lavoro:
mercoledì 13 maggio 2015
Lombardia e Reddito di Cittadinanza
Roberto
Maroni annuncia a sorpresa: "Voglio introdurre in Lombardia la prima
sperimentazione del reddito di cittadinanza riservato ai cittadini
lombardi". La proposta del governatore della Lombardia ha colto di
sorpresa perfino i suoi assessori.
"Ci
sono proposte di legge, e quella presentata dai grillini mi interessa molto -
ha confermato Maroni - Me la sono letta in questi giorni ed è interessante
perché riguarda anche formazione e lavoro. Voglio dare una prima attuazione
contemporaneamente alla legge di assestamento di bilancio fra fine giugno e
luglio".
Bene
Governatore, non conosciamo i motivi di questa sua inattesa
sensibilizzazione ma è benvenuta, faccia i passi necessari per iniziare con
urgenza; e se la Lombardia comincia tanto meglio.
Incomprensibile l’atteggiamento dei sindacati, lo
stesso articolo del giornale Repubblica riporta: per la Cgil Lombardia,
"avere un lavoro è il primo reddito di cittadinanza". Mentre per il
segretario generale della Cils Lombardia Osvaldo Domaneschi: "In Lombardia
, il reddito di cittadinanza non è la priorità".
L’insensibilità dei sindacati su questo problema è ingiustificabile.
L’insensibilità dei sindacati su questo problema è ingiustificabile.
lunedì 11 maggio 2015
dati Inps e dati Istat
Secondo i dati forniti dall'Inps,
facendo un confronto con il I trimestre 2014, c’è una variazione positiva di
185,656 di nuovi contratti di lavoro.
Inevitabili gli entusiasmi del
Governo.
Tanto meglio, ma va considerato anche il dato sulla
disoccupazione globale recentemente diffuso dall’ISTAT 13%
Quando il dato della
disoccupazione comincerà sensibilmente a scendere si potrà parlare di dati
veramente positivi.
sabato 9 maggio 2015
Ad Assisi per il reddito di cittadinanza
Manifestazione per
richiamare l’attenzione sul problema essenziale: diritto a vivere per chi è
escluso dal mondo del lavoro
Il link
lunedì 4 maggio 2015
5 MAGGIO SCIOPERO DEGLI INSEGNANTI
Non c’è nessuna giustificazione per non
scioperare.
Si tratta di uno sciopero che ha il valore
di un Referendum
Sì o No al decreto di Renzi sulla buona
scuola
Sì o No al decreto che ha mischiato
l’assunzione dei precari con la cessione ai Dirigenti scolastici della scuola
pubblica
Sì o No al decreto che vuole trasformare la
scuola in azienda ed avviare maldestri tentativi di privatizzazione
Lo sciopero del 5 maggio è stato dichiarato
da tutti i sindacati:
CGIL – CISL – UIL – SNALS – GILDA degli
insegnanti – COBAS,
proprio tutti.
Il Ministro e Renzi il 5 maggio staranno a guardare alle
percentuali di adesione allo sciopero, quei dati saranno un vero e proprio Test
per misurare la forza di opposizione dei
docenti. Sarà difficile in futuro trovare migliori momenti per lottare.
sabato 2 maggio 2015
Di nuovo al 13 %, primo maggio addio
Di nuovo
al 13 % il tasso di disoccupazione, nonostante le misure del Jobs Act il mercato del lavoro non
riprende, ed aumenta la disoccupazione dello 0,2 rispetto al mese precedente.
Sono i dati di Marzo dell’Istat, che abbiamo conosciuto proprio il 1° Maggio. Dopo
i cali registrati a dicembre e a gennaio, quindi, si riconferma l’inversione il
trend negativo iniziato in febbraio. In termini numerici un incremento di
52mila disoccupati.
Purtroppo.
Si era intravista una piccola variazione positiva in gennaio e in febbraio, e si
era subito manifestato ottimismo
ma
purtroppo.
Qui non si
tratta di essere ottimisti o gufi, si tratta di trovare qualche rimedio per fare
ripartire l’economia, perché l’inceppamento sta producendo disastri.
Il lavoro
non riparte per tanti motivi:
bassi
investimenti pubblici per la stretta sul debito;
mancanza
di nuovi prodotti;
forte
concorrenza di manufatti prodotti all’estero a costi inferiori;
lavoro mal
ripartito con eccessi di straordinari;
la stessa
disoccupazione crea altra disoccupazione perché deprime i consumi delle
famiglie (i giovani non possono spendere e i vecchi con maggiorenni a carico
tendono a risparmiare al massimo);
ricchezza
mal distribuita (i ricchi, a differenza dei ceti meno abbienti e dei ceti medi,
tendono a tesaurizzare e non riportano nei consumi tutti i loro redditi);
tendenza a
ritirarsi dell’imprenditore italiano (c’è una sommatoria: quelli che non ce la
fanno e chiudono, quelli che vedono buio e chiudono prima del fallimento;
quelli che non riescono a trasferire ai figli l’attività perché i figli non
vogliono fare i lavori dei padri; quelli che chiudono perché hanno deciso di vivere di
rendita);
assenza di
imprenditoria pubblica (le imprese pubbliche vengono smantellate e quelle
private non nascono);
lavoro
nero (che non crea condizioni di sicurezza nel farsi una posizione);
malavita,
corruzione e pizzo (che in tante parti d’Italia scoraggia l’inizio di una
attività imprenditoriale);
mal
funzionamento della giustizia civile (che crea scoraggiamento negli
imprenditori);
forte
pressione fiscale sul lavoro;
All’elenco
sicuramente manca ancora qualcosa.
Il Governo, parlo di quest’ultimo, qualcosa l’ha
fatto:
ha tentato
di far riprendere i consumi con l’operazione 80 euro;
ha dato
dei vantaggi alle imprese che assumono a tempo indeterminato;
ha
diminuito le tutele ai lavoratori nuovi assunti per stimolare le imprese ad
assumere a tempo indeterminato;
è
intervenuto più volte in casi specifici di chiusure di grosse aziende;
ha
diminuito l’IRAP sterilizzandola dai costi del lavoro.
Fatti salvi gli interventi specifici per
salvare alcune aziende e la sterilizzazione dell’IRAP, gli altri interventi si sono rivelati poco
significativi: gli 80 euro non sono immediatamente ricaduti in consumi, e sono ricaduti
in buona parte nella debole tesaurizzazione delle famiglie spaventate; i
vantaggi alle aziende che assumono a tempo indeterminato, fino ad ora, hanno prodotto un aumento di contratti a tempo
indeterminato di lavoratori che prima venivano assunti a tempo determinato e
senza aggiungere nuova occupazione.
L’ampio
investimento usato per gli 80 euro se veniva utilizzato per creare una
indennità di disoccupazione allargata avrebbe prodotto una maggiore sicurezza e
il denaro destinato si sarebbe trasferito tutto sui consumi. Gli incentivi
contributivi per le assunzioni andavano date a quelle aziende che effettivamente
assumevano lavoratori in più rispetto all’anno precedente.
Allora due
investimenti inappropriati con le poche energie a disposizione.
Un altro elemento che va urgentemente
aggiunto: lo Stato e gli enti pubblici
debbono essere promotori per iniziative pubbliche di impresa, se non decolla l’impresa
privata deve esserci un cuscinetto di impresa sociale. L’impresa pubblica però
non deve diventare una spugna che assorbe energie monetarie pubbliche in
continuazione, dopo l’investimento iniziale ogni impresa pubblica deve essere
gestita con criteri di pareggio di bilancio.
02/05/2015
francesco zaffuto
venerdì 17 aprile 2015
non si può morire di lavoro a 21 anni
Klodian Elezi, 21 anni, morto sul lavoro –
11 aprile ha fatto un volo di 5 metri,
all’interno del cantiere della Teem, sbattendo la testa e morendo sul colpo, da
un ponteggio dove lavorava senza alcuna imbracatura.
- era integrato e benvoluto nel suo paese a
Chiari nel bresciano
avevano bisogno di accelerare i lavori del
cantiere Teem, anche a fronte dell'ormai imminente inaugurazione di Expo.
Whirlpool annuncia 1.350 esuberi in Italia
Un esempio di investimenti esteri in Italia
1350 licenziamenti in
tutta Italia: è il piano industriale presentato dalla Whirpool oggi ai
sindacati e governo al Mise. 1.200 persone perderebbero il lavoro
nelle fabbriche, mentre 150 nel centro di ricerca e sviluppo di None, in
Piemonte.Per farlo
si chiudono due stabilimenti: quello della Indesit, marchio acquistato dalla
multinazionale USA, a Caserta, e quello di Albacina. Fortemente contrari sia i
sindacati che il governo. Gli operai Indesit di Albacina, appresa la notizia,
hanno bloccato la provinciale e la superstrada Ancona-Roma. Poco fa hanno tolto
il blocco. Su questo stabilimento la dirigenza della multinazionale ha detto
che non ci saranno licenziamenti, ma i lavoratori dovranno trasferirsi a
Melano, a 8 km di distanza. Per la Fiom ”quello presentato è un piano che, se
da un lato contiene scelte industriali importanti in termini di investimenti e
volumi produttivi, con il rientro di produzioni attualmente fatte in Cina, in
Turchia e in Polonia, dall’altro contiene la decisione di chiudere stabilimenti
che non possiamo condividere”.
mercoledì 15 aprile 2015
Falsi braccianti di uno Stato approssimativo
Ennesima maxi truffa all'Inps scoperta dalla
Guardia di Finanza di Corigliano che ha denunciato 800 falsi braccianti
agricoli nella zona di Sibari.
Complessivamente le giornate agricole
falsamente dichiarate sono risultate ben 50 mila, la disoccupazione agricola e la malattia in questo modo è stata fatta pagare dall'Inps.
Nel
nostro paese non si vuole mettere ordine nel collocamento, sono stati resi
inutili i centri di collocamento e le liste di attesa, in questo modo le
risorse vanno dove non dovrebbero andare e chi versa in condizioni disperate
non ha un minimo aiuto. Questo blog sin da quando è nato porta avanti una campagna per l’indennità di
disoccupazione universale a tutti i disoccupati e per la reintroduzione delle
liste di collocamento. Si può fare e non lo si vuole fare.
martedì 14 aprile 2015
A regola d’arte
Il crollo sugli alunni di una scuola
di 5 metri quadrati di intonaco di un tetto assume un rilievo particolare quando
nella scuola era già stata completata la ristrutturazione da pochi mesi
Se il tetto era stato rifatto non
poteva crollare, se non era stato rifatto vuol dire che non era stato
controllato per le parti ammalorate o erano state solo coperte le parti ammalorate
con una imbiancatura.
Un vecchio muratore era in grado di tirare su una casa con tutti i
requisiti di sicurezza, un’impresa di oggi con tanti mezzi riesce a fare
disastri; la responsabilità va ricercata nella corruzione e nella mancanza di
competenza.
E’ evidente che i
lavori non erano stati fatti a regola d’arte.
Lavorare a regola d’arte non è un
fatto burocratico, non è solo riempire dei certificati di conformità, significa:
utilizzo delle tecniche più appropriate per la realizzazione del manufatto; utilizzo dei materiali migliori per resistenza, durata e sicurezza; utilizzo di manodopera qualificata in grado
di comprendere i processi di lavorazione.
Lavorare a regola d’arte significa
maggior possibilità di lavoro; il lavoro
fatto bene non fa sprecare denaro pubblico e fa aumentare la stessa l’occupazione.
(f.z.)
Immagine: mani e mattoni da http://consulenza-tecnica.lacasagiusta.it/regola-darte-lavori-non-eseguiti/
lunedì 13 aprile 2015
Contratti a tempo indeterminato e il facile ottimismo
Nei
primi due mesi del 2015, i nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato
stipulati in Italia, rilevati da Inps, sono stati 307.582, il 20,7% in più
rispetto all'analogo bimestre del 2014. Se si considerano anche le conversioni
a tempo indeterminato di rapporti a termine e gli apprendisti “trasformati” in
tempo indeterminato, sono 403.386 i nuovi rapporti di lavoro a tempo
indeterminato stipulati nel primo bimestre dell’anno (in questo caso la
variazione rispetto allo stesso periodo del 2014 è di +12,3%). Pertanto la
quota di nuovi rapporti di lavoro stabili è passata dal 37,1% del primo
bimestre 2014, al 41,6% dei primi due mesi del 2015. Resta però sotto il
livello del 2013, quando il lavoro stabile era al 43,85% del totale.
Sul
versante delle assunzioni a termine si registra un calo del 7% e anche per
l'apprendistato, sempre nel primo bimestre dell'anno, si vede una flessione
dell'11,3%.
Quello che è
accaduto nei primi due mesi del 2015 si può spiegare con la scelta fatta da
alcune imprese di trasformare alcuni contratti a tempo determinato in contratti
a tempo indeterminato per fruire delle agevolazioni economiche del governo. Il
fenomeno in sé non è negativo ma nei fatti è ben limitato nei suoi effetti:
costa alla collettività nel suo complesso, migliora leggermente il rapporto di
lavoro per i nuovi assunti a tempo indeterminato (leggermente visto che saranno
licenziabili con le nuove regole a tutele crescenti), ma non
produce nuovi posto di lavoro. I posti di lavoro sono legati all’aumento della
produzione e la produzione è legata all’aumento degli investimenti. Intanto gli
investimenti privati non tendono ad aumentare e gli investimenti pubblici sono
in ritirata per la scelta un po’ miope che lo Stato deve privatizzare tutto.
(f.z.)
sabato 11 aprile 2015
1,5 miliardi e il Pronto Soccorso Italia
Tra le pieghe del Def Renzi dice che
ci sta un piccolo tesoretto di 1,5 miliardi da poter spendere. Qualcuno avanza
l’ipotesi di destinarlo ai più disagiati, il premier non ha preso ancora una
decisione, sarà presa in una prossima seduta di Governo. Andare a destinare
questa somma ai più disagiati è come dire: “mi sono restati degli spiccioli,
tenete ….” e via, ecco il lavaggio delle
coscienze con la carità. Il Presidente Renzi
il Reddito di cittadinanza o di sopravvivenza doveva metterlo come primo
punto delle azioni di governo, perché era la questione più urgente da affrontare,
ma ha voluto fare altro (e nell’altro c’è stata anche la scelta degli 80 euro).
Considerata l’iniziale urgenza si può ben dire che Renzi è stato, fino ad ora, il peggior medico del Pronto Soccorso Italia.
francesco zaffuto
venerdì 3 aprile 2015
giovedì 2 aprile 2015
mercoledì 1 aprile 2015
Braccianti rumeni come schiavi
Catania, sette persone
arrestate per caporalato: sfruttavano e maltrattavano braccianti rumeni
Un
"caporale" che gestiva la "manodopera" In un'intercettazione telefonica
replica a chi gli contesta l'assenza dai campi: «io mandare operai... a te che
interessa, che devo lavorare io per forza?». E all'interlocutore che gli
chiede: «Ah.. tu fai il padrone?», risponde: «certo».
immagine: Van Gogh – piantatori di patate
martedì 31 marzo 2015
DISOCCUPAZIONE febbraio risale al 12,7%
Nonostante gli sforzi per fare apparire il bicchiere mezzo pieno, i dati comunicati
dall’Istat per febbraio parlano di un nuovo aumento della disoccupazione che si
posiziona al 12,7%., rispetto al 12,6% del mese precedente.
lunedì 30 marzo 2015
L’Italia che riparte e …
L’Italia che riparte e … sempre quella
storiella del bicchiere …
Nei primi due mesi del 2015 sono stati attivati 79 mila contratti a
tempo indeterminato, il 38,4% in più rispetto ai primi due mesi del 2014".
Lo ha detto il ministro del lavoro Giuliano Poletti. L'annuncio era stato anticipato dal premier Matteo Renzi che aveva parlato di un aumento
"a doppia cifra" rispetto all'anno precedente: "E' il segnale
che l'Italia riparte".
Il fatturato nell'industria diminuisce a gennaio
dell'1,6% rispetto a dicembre, con una flessione dello 0,9% sul mercato interno
e del 3,1% su quello estero. Lo rileva l'Istat che parla di un calo
''abbastanza importante'' dopo il risultato positivo di dicembre (+1,4% su mese
e +0,9% su anno). Su base annua la riduzione di gennaio è del 2,5%.
Anche gli ordinativi si riducono del 3,6% rispetto a dicembre e del 5,5% rispetto a gennaio 2014. Più in dettaglio, il fatturato cala su base mensile del 13,6% per l'energia, del 2,2% per i beni strumentali e dello 0,4% per i beni di consumo, mentre aumenta dello 0,3% per i beni intermedi.
Anche gli ordinativi si riducono del 3,6% rispetto a dicembre e del 5,5% rispetto a gennaio 2014. Più in dettaglio, il fatturato cala su base mensile del 13,6% per l'energia, del 2,2% per i beni strumentali e dello 0,4% per i beni di consumo, mentre aumenta dello 0,3% per i beni intermedi.
Vale la pena sempre di ricordare al Ministro Poletti che in Italia
3,6 milioni di persone non cercano impiego
ma sarebbero disponibili a lavorare; e sommando i disoccupati che cercano il
lavoro, si superano i 6,6 milioni di persone senza lavoro.
domenica 29 marzo 2015
venerdì 13 marzo 2015
lunedì 9 marzo 2015
gravi conseguenze per mancati rimedi
Arezzo, 5 marzo 2015
– «Aveva 53 ANNI, da agosto non riscuoteva lo stipendio e domenica ha
deciso di farla finita, lasciando la moglie, disoccupata, e quattro figli.
Siamo spiazzati e preoccupati». Raccontano così Alessandro Mugnai, segretario provinciale
della Cgil e Nicola Innocenti, della Fillea dello stesso sindacato, la tragica
fine di un operaio cortonese.
«Non mi vergogno di usare la parola eroe
per questa persona – continua Mugnai – attaccato al lavoro, un operaio
esemplare. Il 3 febbraio l’azienda per la quale lavorava, una ditta edile, è
stata dichiarata fallita. Gli spettva la cassa integrazione ma da agosto
non riceveva più nulla e lo sportello anticrisi della Provincia non anticipa le
somme per questo tipo di ammortizzatore sociale. Il fatto tragico è che
ci sono circa 3 mila lavoratori in tutta la provincia che condividono la
stessa sorte: da sei mesi non si è più visto un euro».
«Arezzo è la
terza provincia in Toscana per numero di ore di cassa in deroga. Una parte
consistente di persone che l’anno scorso erano cassintegrati adesso è in
mobilità: finiscono gli ammortizzatori sociali e si rimane senza lavoro. La
storia dell’operaio morto suicida getta luce su chi avrebbe anche il
paracadute della cassa in deroga ma che, in pratica, non ha uno stipendio su
cui contare davvero».
Per
un Governo era la cosa più urgente: dare una mano a chi non ha un lavoro e
nessun reddito.
domenica 8 marzo 2015
8 marzo 2015
8 marzo 2015: fino ad
ora abbiamo avuto il maschio progresso e la femmina guerra,
aspettiamo le donne pace e speranza
http://cronachedicolori.blogspot.it/
aspettiamo le donne pace e speranza
http://cronachedicolori.blogspot.it/
martedì 3 marzo 2015
che c'azzecca Presidente!?
Che c'azzecca Presidente!?
"E' abbastanza sorprendente: se facciamo da soli siamo 'dittatorelli', se facciamo i decreti siamo antidemocratici, se facciamo i ddl non siamo abbastanza spediti, siamo in ritardo. Si tratta di un dialogo surreale. Diamoci pace e troviamo una via di mezzo". Sulla scuola il governo ha ascoltato i cittadini e ora non compie "nessun passo indietro: stiamo semplicemente mostrando di essere i più trasparenti e pronti al confronto possibile", aggiunge.
"Ci sono le condizioni perché il Parlamento possa legiferare, in tempo non sufficiente ma non biblico, possa legiferare senza la necessità di strumenti di urgenza", ha detto Renzi: "Passiamo la palla al Parlamento", ha aggiunto. "Il confronto sia sereno", ma sapendo che "l'ostruzionismo" bloccherebbe le assunzioni. (da Ansa)
Che c'azzecca Presidente!
Una cosa è l''assunzione di precari che aspettano (alcuni da più di un decennio) che si può fare per Decreto e un'altra cosa è la riforma delle carriere dei docenti, e tutto il resto delle chiacchiere sulla buona scuola che necessitano di un intervento del Parlamento visto che la scuola è materia della Costituzione di questa Repubblica. Intanto va salvato quel poco di buono che già esiste nella scuola,
"E' abbastanza sorprendente: se facciamo da soli siamo 'dittatorelli', se facciamo i decreti siamo antidemocratici, se facciamo i ddl non siamo abbastanza spediti, siamo in ritardo. Si tratta di un dialogo surreale. Diamoci pace e troviamo una via di mezzo". Sulla scuola il governo ha ascoltato i cittadini e ora non compie "nessun passo indietro: stiamo semplicemente mostrando di essere i più trasparenti e pronti al confronto possibile", aggiunge.
"Ci sono le condizioni perché il Parlamento possa legiferare, in tempo non sufficiente ma non biblico, possa legiferare senza la necessità di strumenti di urgenza", ha detto Renzi: "Passiamo la palla al Parlamento", ha aggiunto. "Il confronto sia sereno", ma sapendo che "l'ostruzionismo" bloccherebbe le assunzioni. (da Ansa)
Che c'azzecca Presidente!
Una cosa è l''assunzione di precari che aspettano (alcuni da più di un decennio) che si può fare per Decreto e un'altra cosa è la riforma delle carriere dei docenti, e tutto il resto delle chiacchiere sulla buona scuola che necessitano di un intervento del Parlamento visto che la scuola è materia della Costituzione di questa Repubblica. Intanto va salvato quel poco di buono che già esiste nella scuola,
Disoccupazione i dati gennaio 2015
La disoccupazione in Italia scende al 12,6% a
gennaio 2015 rispetto al dato dicembre 2014 del 12,9%. Altro dato diffuso Un
dato positivo dall'Istat è quello che ha chiuso ufficialmente il conto per il
2014 con una rilevazione al 12,7%, il peggior dato annuale da quando se ne
tiene traccia e cioè dal 1977.
Dati mensili http://www.istat.it/it/archivio/151146
Dati trimestrali http://www.istat.it/it/archivio/151154
Per il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti,
quello di gennaio è un "risultato incoraggiante dopo anni di caduta".
Vale la penda di ricordare
che questo debole risultato positivo sta a fronte di: sei milioni e seicentomila persone in
Italia stanno a riposo forzato, non si tratta di pensionati ma di persone in
età lavorativa: la metà di queste persone continua a cercare lavoro e si
considerano disoccupati, l’altra metà non cerca più un lavoro perché ha perso
pure la voglia di cercarlo e vengono chiamati tecnicamente inattivi.
lunedì 23 febbraio 2015
Qatar 2022: liberiamo gli schiavi del XXI secolo
FIRMIAMO L'APPELLO DI Avaaz
https://secure.avaaz.org/it/bloodiest_world_cup_loc/?bCfjVab&v=54156
Lo scorso anno, in uno dei mega-cantieri per i Mondiali di calcio del 2022 è morto un lavoratore ogni due giorni. Gran parte di questo progetto da 1 miliardo di dollari lo gestisce una multinazionale USA la cui direttrice vive in una tranquilla cittadina in Colorado. Se 1 milione di noi chiederà la libertà di queste persone, andremo direttamente da lei eogni volta che uscirà di casa, ogni volta che andrà al lavoro troverà il nostro messaggio. Finché non farà qualcosa per mettere fine a questo dramma.
Questa stessa tattica, nel giro di pochi giorni, ha spinto Hilton a proteggere le donne dallo sfruttamento sessuale nei suoi hotel. Unisciti all’appello per liberare questi moderni schiavi del Qatar:
https://secure.avaaz.org/it/ bloodiest_world_cup_loc/? bCfjVab&v=54156
La causa di tutto è la politica del Qatar per i lavoratori stranieri. Li attira con la promessa di un buon lavoro, ma appena mettono piede nel Paese i loro nuovi capigli sequestrano il passaporto, e cominciano i turni massacranti sotto il sole del deserto a 50 gradi. Senza alcuna possibilità di tornare a casa.
L'azienda statunitense di cui stiamo parlando è la CH2M Hill e dice che la colpa è degli appaltatori e delle leggi locali. Ma il marchio internazionale della costruzione dei Mondiali 2022 è il suo, e la sua direttrice può e deve dare l'esempio e per garantire che non ci saranno altri 7 anni di morti nei cantieri. Potrebbero persino minacciare di andarsene dal Paese fino a ché le cose non verranno cambiate.
Ha il dovere di contribuire a mettere fine a questa moderna schiavitù. Spingiamola a farlo e a coinvolgere altre aziende finché ognuna di queste persone sarà di nuovo libera. Clicca qui sotto per unirti all’appello: appena raggiunto il milione di firme lo consegneremo direttamente all’amministratrice delegata di CH2M Hill, Jacqueline Hinman e non ce ne andremo finché non ci ascolterà:
https://secure.avaaz.org/it/ bloodiest_world_cup_loc/? bCfjVab&v=54156
Una mobilitazione globale fatta nel momento giusto può salvare migliaia di vite. Hilton non stava facendo abbastanza per proteggere le donne e le ragazze sfruttate sessualmente nei suoi alberghi, così abbiamo portato la protesta direttamente a casa dell’amministratore delegato. La loro politica cambiò nel giro di pochi giorni. Possiamo farcela di nuovo.
Con speranza,
Emma, Nell, Mais, Ricken, Alice e tutto il team di Avaaz
https://secure.avaaz.org/it/bloodiest_world_cup_loc/?bCfjVab&v=54156
Noi cittadini di tutto il mondo osserviamo con profonda preoccupazione le condizioni in cui i lavoratori immigrati in Qatar sono costretti a lavorare per il Mondiale di calcio del 2022. Vi chiediamo di varare al più presto una politica pubblica che garantisca che ogni lavoratore dei cantieri del Mondiale possa conservare il proprio passaporto, abbia la garanzia di ottenere un visto di uscita dal Paese e veda riconosciuti i diritti basici e di sicurezza. Chiediamo inoltre al governo del Qatar di riformare il suo programma per la forza lavoro estera, permettendo a tutti i lavoratori stranieri il diritto di tornare alle loro case. Queste modifiche aumenterebbero la fiducia mondiale nei confronti del Qatar e di CH2M Hill, e avrebbero un impatto enorme sulla vita di 1,4 milioni di lavoratori immigrati al lavoro nel Paese.
Fanno turni massacranti sotto al sole del deserto, senza cibo né acqua, senza potersene andare: migliaia di lavoratori in Qatar sono gli schiavi del nostro secolo. E noi abbiamo un’occasione per liberarli.Lo scorso anno, in uno dei mega-cantieri per i Mondiali di calcio del 2022 è morto un lavoratore ogni due giorni. Gran parte di questo progetto da 1 miliardo di dollari lo gestisce una multinazionale USA la cui direttrice vive in una tranquilla cittadina in Colorado. Se 1 milione di noi chiederà la libertà di queste persone, andremo direttamente da lei eogni volta che uscirà di casa, ogni volta che andrà al lavoro troverà il nostro messaggio. Finché non farà qualcosa per mettere fine a questo dramma.
Questa stessa tattica, nel giro di pochi giorni, ha spinto Hilton a proteggere le donne dallo sfruttamento sessuale nei suoi hotel. Unisciti all’appello per liberare questi moderni schiavi del Qatar:
https://secure.avaaz.org/it/
La causa di tutto è la politica del Qatar per i lavoratori stranieri. Li attira con la promessa di un buon lavoro, ma appena mettono piede nel Paese i loro nuovi capigli sequestrano il passaporto, e cominciano i turni massacranti sotto il sole del deserto a 50 gradi. Senza alcuna possibilità di tornare a casa.
L'azienda statunitense di cui stiamo parlando è la CH2M Hill e dice che la colpa è degli appaltatori e delle leggi locali. Ma il marchio internazionale della costruzione dei Mondiali 2022 è il suo, e la sua direttrice può e deve dare l'esempio e per garantire che non ci saranno altri 7 anni di morti nei cantieri. Potrebbero persino minacciare di andarsene dal Paese fino a ché le cose non verranno cambiate.
Ha il dovere di contribuire a mettere fine a questa moderna schiavitù. Spingiamola a farlo e a coinvolgere altre aziende finché ognuna di queste persone sarà di nuovo libera. Clicca qui sotto per unirti all’appello: appena raggiunto il milione di firme lo consegneremo direttamente all’amministratrice delegata di CH2M Hill, Jacqueline Hinman e non ce ne andremo finché non ci ascolterà:
https://secure.avaaz.org/it/
Una mobilitazione globale fatta nel momento giusto può salvare migliaia di vite. Hilton non stava facendo abbastanza per proteggere le donne e le ragazze sfruttate sessualmente nei suoi alberghi, così abbiamo portato la protesta direttamente a casa dell’amministratore delegato. La loro politica cambiò nel giro di pochi giorni. Possiamo farcela di nuovo.
Con speranza,
Emma, Nell, Mais, Ricken, Alice e tutto il team di Avaaz
sabato 21 febbraio 2015
Habemus Jobs Act
Habemus Jobs Act
Si dice che i suoi frutti comincerà a darli da subito, ma che
la maggior parte dei frutti si raccoglieranno tra dieci anni. Se sei un disoccupato di 35 anni si pone un problema:
sarai tra quelli che avranno un lavoro subito o tra dieci anni????
Oggi tante parole , a questo link qualche informazione dettagliata
venerdì 20 febbraio 2015
Pagare gli operai in nero è peccato gravissimo
Roma 20/02/15….. Così come
riporta la cronaca della Radio Vaticana, Francesco nell’omelia di stamane
durante la messa a Santa marta ha toccato il tema dei falsi digiuni. “Così, –
ha detto – se uno va a Messa tutte le domeniche e fa la comunione, gli si può
chiedere: ‘E com’è il tuo rapporto con i tuoi dipendenti? Li paghi in nero?
Paghi loro il salario giusto? Anche versi i contributi per la pensione? Per
assicurare la salute?”. “Quanti, quanti uomini e donne di fede, hanno fede ma
dividono le tavole della legge: ‘Sì, sì io faccio questo’ – ‘Ma tu fai
elemosina?’ – ‘Sì, sì, sempre io invio un assegno alla Chiesa’ – ‘Ah, beh, va
bene. – ha poi notato il Papa – Ma alla tua Chiesa, a casa tua, con quelli che
dipendono da te – siano i figli, siano i nonni, siano i dipendenti – sei
generoso, sei giusto?'” si è chiesto. “Tu non puoi fare offerte alla Chiesa
sulle spalle della ingiustizia che fai con i tuoi dipendenti. – ha quindi
concluso – Questo è un peccato gravissimo: è usare Dio per coprire
l’ingiustizia”.
Molto giustamente il Papa ha fatto la sua
parte per diffondere un'etica cristiana non contraddittoria. Ma da parte di chi
governa c'è assenza; il lavoro in nero arriva al punto di impedire una reale
misurazione della disoccupazione. Domina la convinzione: "Sì, ma con un po' di lavoro in
nero si arranciano e sopravvivono". In questo modo sopravvivono lavoro in
nero ed evasione, quella piccola e quella grande. E' necessaria ed urgente una
legge che dia una indennità a tutti i disoccupati disponibili al lavoro. Si può
fare e non costerebbe tanto; ma i pochi soldi che c'erano furono investiti per
l'elargizione degli 80 euro. Sono
anni che scrivo a ministri. Dovrei scrivere al Papa? Ma il papa non ha
competenza in materia di leggi. La competenza è del nostro Parlamento dove abbondano
scristianizzati e falsi socialisti.
francesco zaffuto
domenica 15 febbraio 2015
una piccola grande vittoria
ne avevamo parlato sul post http://creapaneelavoro.blogspot.it/2014/12/una-mano-patrizia.html
Lunedì tornerò a lavorare!
Ho vinto un'altra battaglia, dopo quella contro il cancro. Con a fianco il mio avvocato, l'organizzazione sindacale e la solidarietà vostra, di migliaia di persone che, senza neanche conoscere il mio volto, mi hanno sostenuta. Grazie a voi ho avuto il coraggio di difendere la mia dignità di donna e di lavoratrice, rifiutando anche un rilevante indennizzo economico. Il procedimento di licenziamento è stato sospeso e, con un accordo firmato oggi presso l'associazione industriali, è stato revocato l'esonero dal lavoro e disposto il distacco ad una società del gruppo, sempre all'interno dello stabilimento petrolchimico di Brindisi.
Dopo una vita passata al servizio dell’azienda LyondellBasell di Brindisi, mi ero vista licenziare dall’oggi al domani, senza precise spiegazioni. Per questo avevo deciso di lanciare una petizione su change.org. In poco tempo sono arrivate oltre 80mila firme, una valanga di solidarietà e sostegno che ha certamente giocato un ruolo cruciale primanell’apertura e poi nella positiva chiusura dellatrattativa.
Dopo tre mesi di buio è arrivato finalmente il giorno delritorno alla vita!
GRAZIE A TUTTI!!! 80.320 VOLTE GRAZIE!!!
Patrizia Zoe via Change.org
venerdì 13 febbraio 2015
GIUSTIZIA UGUALE A CHE?
Notizia recente: Sei mesi di galera per il furto di un pezzo di
formaggio e una confezione di wurstel che costavano 4 euro e 7 centesimi. Giudici inflessibili
contro un senzatetto che 4 anni fa rubò qualcosa da mangiare in un supermercato
genovese.
L'accusa aveva chiesto di 'attenuare' il reato … ma i giudici della Corte d'appello hanno confermato la pena, già inflitta in primo grado, a sei mesi di reclusione, con la condizionale, e una multa di 160 euro.
L'accusa aveva chiesto di 'attenuare' il reato … ma i giudici della Corte d'appello hanno confermato la pena, già inflitta in primo grado, a sei mesi di reclusione, con la condizionale, e una multa di 160 euro.
mercoledì 11 febbraio 2015
Gela grande impianto fotovoltaico su serra
A Gela posata la prima pietra del più grande
impianto fotovoltaico su serra d'Italia e probabilmente al mondo: 80 MW,
affiancati da 40 MW da biomasse in cogenerazione. Un progetto che combina
agricoltura biologica fuori suolo, FV e biomasse da filiera corta. Essendo su
suolo pubblico godrà delle tariffe del IV conto energia.
dovrebbe
creare circa 400 posti di lavoro stabili
e circa 800 nella fase di costruzione ....
domenica 8 febbraio 2015
No, a un'economia dell'esclusione e della inequità
"No, a un'economia dell’esclusione e della inequità.
Questa economia uccide. Non è possibile che non faccia notizia il fatto che
muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada, mentre lo sia il
ribasso di due punti in borsa. Questo è
il frutto della legge di competitività per cui il più forte ha la meglio sul
più debole. Attenzione: qui non siamo di fronte solo alla logica dello
sfruttamento, ma a quella dello scarto; infatti "gli esclusi non sono solo
esclusi o sfruttati, ma rifiuti, sono avanzi
muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada, mentre lo sia il
ribasso di due punti in borsa. Questo è
il frutto della legge di competitività per cui il più forte ha la meglio sul
più debole. Attenzione: qui non siamo di fronte solo alla logica dello
sfruttamento, ma a quella dello scarto; infatti "gli esclusi non sono solo
esclusi o sfruttati, ma rifiuti, sono avanzi
È dunque necessario, se vogliamo realmente risolvere i
problemi e non perderci nei sofismi, risolvere la radice di tutti i mali che è
l'inequità. Per fare questo ci sono alcune scelte prioritarie da compiere:
rinunciare all'autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria
e agire anzitutto sulle cause strutturali della inequità.”
problemi e non perderci nei sofismi, risolvere la radice di tutti i mali che è
l'inequità. Per fare questo ci sono alcune scelte prioritarie da compiere:
rinunciare all'autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria
e agire anzitutto sulle cause strutturali della inequità.”
Il video che abbiamo reperito su youtube, purtroppo, contiene solo una parte, l'intero messaggio potete leggerlo su:
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