lunedì 22 febbraio 2016

Niente welfare non sei inglese


Uno dei punti dell’accordo tra Gran Bretagna e Ue, per scongiurare uscita della Gran Bretagna dall’Europa, riguarda i lavoratori e il welfare.
Quello che ha ottenuto Camerun  è di poter limitare l’accesso ai benefici del welfare agli emigrati provenienti dagli altri paesi europei. 
 Da ora in avanti  un cittadino italiano, danese o bulgaro che si trasferisca in Inghilterra non avrà più diritto ad accedere automaticamente ai benefici del welfare: ci vorranno non meno di quattro anni, allungabili fino a sette, per ottenere sussidi di disoccupazione e assegni familiari. Questi ultimi, poi, da uguali per tutti diventano su misura: nel caso che il lavoratore comunitario abbia lasciato i figli nel paese di origine, la sovvenzione sarà legata al costo della vita del paese dove abitano i figli.
Sul suolo britannico i lavoratori ai fini del welfare saranno discriminati tra britannici e no. Questa eccezione che al momento vale per la Gran Bretagna può aprire la stura per altre prossime discriminazioni in altri paesi.
 Gli inglesi si lamentavano per un grande afflusso di migranti (specie dai paesi dell’est europeo) che trovavano conveniente andare a risiedere in Gran Bretagna solo al fine di ottenere l’accesso al welfare britannico.
 Occorre, in questo frangente,  ricordare che in Italia il welfare generalizzato a tutti i disoccupati non esiste;  e che l’Italia, bontà sua,  tratta parimente male disoccupati italiani ed europei. Così male,  al punto che tanti disoccupati italiani lamentano di essere trattati peggio degli extracomunitari.
Nota personale: ho un figlio emigrato a Londra, quando ha avuto qualche difficoltà i soldi glieli ho mandati io (pensionato) dall’Italia;  non abbiamo mai chiesto una sterlina alla Corona Britannica. Francesco Zaffuto

PRIMA DI QUESTO NUOVO ACCORDO LA NORMATIVA
L’assegno di sostegno cui hanno diritto quanti siano privi di contributi e non abbiano risparmi monetari superiori a una somma che spazia (secondo le circostanze individuali) dalle 5.500 alle 16.000 sterline (circa 6.350-18.400 euro). Nel dettaglio, si tratta: 1) di un versamento settimanale che parte da un minimo di 70 euro; 2) dell’esenzione dalle imposte comunali e sul reddito; 3) dell’esenzione del ticket per qualsiasi prestazione sanitaria, medicine incluse; 4) del rimborso del canone di affitto dell’abitazione. 
Il sostegno non ha tempi di scadenza. Un ulteriore vantaggio è indubbiamente rappresentato dal fatto che l’assegno di sostegno non ha termine di scadenza e per di più spetta anche a chi (britannico o cittadino comunitario) sia in cerca del primo lavoro nel Paese. Inoltre, i tempi per la concessione dell’assegno di solito non superano i sette giorni

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